Mercoledì 12 Giugno 2002 - 186ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:32)

L'Assemblea del Senato ha proseguito la discussione generale sul ddl n. 1425, di conversione del decreto-legge n. 63 del 2002. La seduta si è caratterizzata per il susseguirsi di interventi da parte dei senatori dell'opposizione: hanno infatti diversamente argomentato la loro contrarietà al provvedimento i sen. Mascioni, Caddeo, Pizzinato, Pasquini, Bonavita e Turci (DS), Marino (PDCI), Ripamonti e De Petris (Verdi), Giaretta e Liguori (Marg), Labellarte (SDI) e Michelini (Aut). Oltre a mettere in dubbio la costituzionalità del testo sotto il profilo della sussistenza dei requisiti di necessità ed urgenza, nonché dell'aderenza alle indicazioni fornite recentemente dal Capo dello Stato in occasione del rinvio alle Camere di altro provvedimento, gli intervenuti hanno sottolineato come il decreto, malgrado le smentite del Governo, assuma il carattere di intervento correttivo della manovra di finanza pubblica. Critiche specifiche sono state avanzate nei confronti delle norme, considerate propagandistiche ed inefficaci, volte a ridurre del 5% il prezzo al pubblico dei farmaci limitatamente all'anno in corso, a conferma della tendenza a subordinare l'erogazione dei servizi socio-assistenziali alle compatibilità di bilancio. Sempre ad avviso delle opposizioni, il provvedimento tenderebbe, soprattutto con riferimento all'istituzione delle società "Patrimonio dello Stato spa" e "Infrastrutture spa", ad eludere di fatto ogni forma di controllo sull'Esecutivo e configurerebbe un ritorno all'intervento pubblico in economia, con gravi rischi di interruzione del processo di crescita economica e civile nel Mezzogiorno e con la possibilità di innescare forti contenziosi con le Autonomie locali.

A nome della maggioranza, i sen. Eufemi (UDC) e Pedrizzi (AN) hanno difeso la validità del provvedimento che , considerata l'entità degli introiti previsti, non si può configurare come una manovra correttiva di finanza pubblica, ma tende principalmente alla valorizzazione e all'efficiente gestione economica del patrimonio pubblico, sul modello di soluzioni già sperimentate con successo in Europa e, più recentemente, dagli stessi Governi di centro sinistra per la cartolarizzazione dei crediti previdenziali. In ordine alla normativa transitoria di durata biennale per lo specifico regime tributario delle società cooperative e loro consorzi, in attesa dell'emanazione dei decreti delegati attuativi della riforma del diritto societario, la disciplina viene equamente estesa a tutti i soggetti interessati secondo l'accordo intervenuto con le associazioni del mondo cooperativo.

(La seduta è terminata alle ore 13:38 )



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