Giovedì 19 Febbraio 2004 - 543ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:30)

Il relatore sul ddl n. 2544, di riforma dell'ordinamento della Repubblica, sen D'Onofrio (UDC) ha illustrato il nuovo emendamento 3.2000 sulla composizione e le modalità di elezione del Senato e sulla durata della Camera. Secondo il relatore, il Senato dovrebbe essere federale per composizione oltre che per funzioni: scelta la strada dell'elezione diretta dei senatori (duecento in ciascuna Regione e sei nella circoscrizione Estero, che si aggiungerebbero a quelli a vita), quindi escluso il modello Bundesrat e la composizione mista con rappresentanti delle autonomie, il legame con il territorio sarebbe sancito dalla contestualità dell'elezione con quella dei Consigli regionali, che potrebbe essere applicata integralmente (stante la diversa disciplina della durata dei Consigli regionali) a partire dalla XVI legislatura; la riforma, però, entrerebbe in vigore per quanto riguarda le funzioni del Senato federale fin dalla prossima legislatura, nella quale i senatori rimarrebbero 315 e potrebbero verificarsi alcune elezioni contestuali. Secondo il sen D'Onofrio, si verrebbe a creare così un organo radicalmente diverso dalla Camera per composizione, rapporto con il territorio e funzioni, che sarebbero di garanzia costituzionale oltre che legislative, dando alla seconda Camera un ruolo più incisivo di quello attualmente svolto dal Senato nel sistema bicamerale perfetto, valutazione questa condivisa anche dal capogruppo di AN, Nania.

Successivamente i sen Ronconi, Tarolli ed Eufemi hanno esplicitato la ferma contrarietà del Gruppo UDC alle ipotesi di trasformazione del Senato federale in un organo territoriale debole, dipendente dai Consigli regionali e composto da senatori dallo status differente a seconda se eletti o meno nella circoscrizione Estero, protestando per la mancata considerazione delle istanze del Gruppo nelle decisioni assunte a tale riguardo dai leader di maggioranza nella verifica di Governo; il sen Villone (DS) ha richiamato le ipotesi alternative proposte dall'opposizione (elezione in circoscrizioni uniche regionali, composizione mista, abolizione dell'incompatibilità con le cariche elettive a livello locale) rilevando che la negazione di una forte istituzione nazionale di rappresentanza politica è funzionale agli interessi politici della Lega e che il meccanismo della contestualità consentirebbe all'on Berlusconi di rinviare al 2006 le, al momento indesiderate, elezioni regionali; infine il sen Peterlini (Aut) ha rivolto un appello a non sacrificare il Senato ad un'idea distorta di federalismo.

Sulla proposta del Presidente Pera di rinviare l'esame del provvedimento alla prossima settimana, si sono pronunciati favorevolmente i sen Petrini (Margh), Del Turco (SDI) e Angius (DS), che ha formalizzato la richiesta di rinviare in Commissione per una settimana gli art. 3 e 6 del ddl, proseguendo il confronto sugli altri articoli in Aula. Contro tale ipotesi si sono pronunciati i sen Schifani (FI) e Moro (Lega) il quale ha preannunciato la richiesta alla Conferenza dei Capigruppo di fissare un termine per il voto finale sul provvedimento. Il Presidente Pera, rinviando il ddl alla prossima settimana, ha rilevato che il metodo adottato di procedere per aggiustamenti successivi delle proposte di modifica tanto della maggioranza quanto dell'opposizione rischia di allontanare l'individuazione di una via d'uscita e che l'Aula non è la sede ideale per condurre un work in progress su argomenti di tale delicatezza, che peraltro investono anche l'art. 12 sulle competenze dei due rami del Parlamento. Nella discussione è intervenuto anche il sen Andreotti, il quale, oltre a richiamare ancora la necessità di un reale spirito costituente, ha messo in guardia dalla creazione di istituzioni ectoplasma prive di contenuti e chiesto, a margine, che l'aggiornamento del programma di Governo deciso dai leader della Casa delle libertà venga discusso in Parlamento.

Il Senato ha quindi incardinato la discussione dei ddl nn. 2705, sulle tariffe postali agevolate per i prodotti editoriali, e 2715, che abroga la norma della finanziaria per il 2004 sull'inquadramento di personale del Ministero dell'economia e delle finanze. A causa della mancanza del numero legale, è stato rinviato l'esame del ddl n. 2701.

(La seduta è terminata alle ore 12:34 )



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