Mercoledì 17 Novembre 2004 - 697ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

Con l'appoggio unanime dell'Assemblea, e stata approvata (Doc. XXII, n. 27) l'istituzione di una Commissione d'inchiesta del Senato per accertare le cause delle numerose morti e dei ripetuti casi di insorgenza di gravi patologie che hanno colpito il personale militare italiano impiegato nelle missioni internazionali di pace, la loro eventuale connessione con l'utilizzo di munizioni e armi ad uranio impoverito, nonche sulle condizioni di conservazione e sull'eventuale utilizzo di tale armamento in esercitazioni militari sul suolo nazionale.

Si e quindi passati al seguito della discussione del testo proposto dalle Commissioni riunite giustizia e difesa dei ddl nn. 1432, 1533, 2493, 2645, 2663 e 3009, con il quale si delega il Governo a rivedere gli ambiti di applicazione ed il contenuto delle leggi penali militari di pace e di guerra, nonche ad adeguare l'ordinamento giudiziario militare. Respinta una questione pregiudiziale del sen. Zancan (Verdi), sono intervenuti in discussione generale i sen. Nieddu e Fassone (DS), Malabarba (Rifond), Zancan, Dalla Chiesa (Margh) e Luigi Bobbio (AN), cui ha replicato il sottosegretario alla difesa Bosi.

L'opposizione, pur condividendo la necessita di adeguare la legislazione penale militare del 1941, critica l'impianto della delega per il mantenimento della magistratura speciale militare, i cui carichi di lavoro, gia oggi esigui, si ridurranno con il passaggio all'esercito professionale; per l'eccessiva dilatazione degli ambiti della giurisdizione militare; per l'estensione in via ordinaria dell'applicazione del codice penale militare di guerra alle missioni internazionali e del codice penale militare di pace anche a soggetti esterni all'Amministrazione della Difesa per talune specifiche condotte tenute nell'adempimento di servizi collegati a operazioni militari. Per la maggioranza, i codici penali militari richiedono un aggiornamento alla luce della professionalizzazione dello strumento militare, che accentua anziche diminuire la specificita del diritto militare (comunque assistito da garanzie procedurali pari a quelle assicurate dalla giustizia ordinaria ai comuni cittadini) e quindi l'esigenza di mantenere un ruolo speciale di magistrati, nonche alla luce della peculiarita dell'impegno sempre piu spesso richiesto alle truppe italiane, presenti in teatri di guerra e quindi soggette a tutti i rischi e gli obblighi connessi, pur operando nell'ambito di missioni internazionali di pace.

Dopo la votazione contraria sull'unico emendamento all'articolo 1, e mancato il numero legale sulla votazione del primo emendamento all'articolo 2, con il quale l'opposizione chiede che anche la proclamazione del "tempo di guerra" discenda da una deliberazione del Parlamento, cosi come avviene per lo stato di guerra. Il seguito della discussione e stato rinviato alla seduta pomeridiana.

(La seduta è terminata alle ore 12:50 )



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