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Giovedì 1 Febbraio 2007 alle ore 09:09

99ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Nel corso di una seduta complessa sotto il profilo politico e procedurale l'Assemblea ha discusso le mozioni sull'ampliamento della base militare statunitense di Vicenza. Con il solo voto dei Gruppi di opposizione è stato approvato un ordine del giorno presentato dal centrodestra, di condivisione delle comunicazioni con cui il ministro della difesa Parisi ha confermato l'assenso al progetto di ampliamento. Il centrosinistra ha votato contro il suddetto ordine del giorno, su cui il vice ministro per gli affari esteri Intini aveva espresso parere contrario, ritenendolo strumentale. Ha quindi avuto luogo una discussione sulla situazione politica venuta a determinarsi: mentre ad avviso della senatrice Finocchiaro (Ulivo) l'esito della votazione non avrà riflessi sulla tenuta dell'Esecutivo, secondo i senatori Castelli e Calderoli (Lega), Schifani e Pisanu (FI), Matteoli (AN) e Stracquadanio (DC-PRI-IND-MPA) il voto ha una forte valenza politica in quanto sancisce che il Governo Prodi non dispone più di un'autonoma maggioranza sulla politica estera. Secondo l'opposizione, poi, l'approvazione del suo ordine del giorno avrebbe dovuto impedire la votazione di quello a prima firma della senatrice Finocchiaro, che impegna il Governo a dare impulso alla seconda conferenza nazionale sulle servitù militari, in parte precluso dalla prima votazione, in parte estraneo all'argomento in discussione. Il presidente Marini, richiamandosi alla prassi, ha invece messo ai voti l'ordine del giorno della maggioranza, che è stato approvato con una votazione alla quale il centrodestra non ha partecipato per protesta.

Nella discussione sulle mozioni presentate dal centrodestra sull'ampliamento della base militare di Vicenza, che sono state ritirate nel corso della seduta, si è svolto un approfondito dibattito. Il ministro della difesa Parisi ha segnalato che la decisione di concedere l'ampliamento della base di Vicenza corrisponde alle aspettative consolidate da parte degli Stati Uniti ed ai rapporti di amicizia e di cooperazione con gli alleati ed origina negli impegni di massima assunti dal precedente Esecutivo. I senatori della maggioranza che hanno preso la parola nella discussione, Valpiana, Menapace, Del Roio e Russo Spena (RC), Donati e Palermi (Verdi-Com), Furio Colombo, Villecco Calipari e Nieddu e Zanone (Ulivo), Formisano (IdV), Barbato (Pop-Udeur), Perrin e Peterlini (Aut) annunciando il voto contrario ai documenti presentati dall'opposizione, hanno espresso valutazioni differenziate sulla decisione del Governo. In alcuni interventi la scelta di consentire l'ampliamento della base è stata apprezzata in quanto coerente all'esigenza di rispettare l'alleanza con gli USA, ed il Governo è stato sollecitato a garantire che nella nuova base non siano presenti forze di diretto intervento bellico e ad informare correttamente le popolazioni, le cui legittime preoccupazioni devono essere tenute nella dovuta considerazione. In altri interventi si è rilevato invece che la decisione del Governo contraddice il programma dell'Unione sul contenimento della proliferazione degli armamenti, sulle servitù militari e prescinde dalle esigenze espresse dalle popolazioni interessate, la cui mobilitazione è un'affermazione concreta della sovranità popolare; il Governo, inoltre, avrebbe ignorato la decisione del Senato americano di fermare l'allargamento della presenza militare nel mondo, nonché l'esigenza di riconsiderare su un piano di reciproco rispetto il regime giuridico cui sono sottoposti i dipendenti delle basi. Particolarmente critici i senatori Grassi (RC), Bulgarelli (Verdi-Com) e Rame (IdV) che hanno accusato il Governo di aver compiuto una scelta, funzionale alla pratica della guerra preventiva e permanente, che rompe il patto sottoscritto con i cittadini.

Per l'opposizione hanno preso la parola i senatori Giulio Marini, Zanettin, Alberti Casellati e Schifani (FI), Mantica e Ramponi (AN), Stefani (Lega), De Poli, Baccini e Buttiglione (UDC), Stracquadanio e Del Pennino (DC-PRI-IND-MPA). Negli interventi hanno sottolineato che il Ministro della difesa è stato sfiduciato dalla sua maggioranza e che la presenza nella coalizione che sostiene il Governo di componenti pregiudizialmente antiamericane impedisce l'elaborazione di una politica estera effettivamente rispondente agli interessi del Paese e coerente con il consolidato riferimento euroatlantico, che rappresenta l'unica cornice nella quale l'Italia può offrire un concreto contributo al perseguimento della pace. Hanno inoltre stigmatizzato l'irresponsabile gestione della vicenda e le incertezze del Governo, che si è dimostrato incapace di garantire efficacemente le istanze delle popolazioni locali ed ha screditato l'Italia di fronte all'opinione pubblica statunitense. Anche il senatore De Gregorio (Inm) è intervenuto per sostenere l'ampliamento della base di Vicenza.

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