Senato TV

Mercoledì 7 Febbraio 2007 alle ore 09:33

103ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato senza modifiche il ddl n. 1231, in materia di riduzione del disagio abitativo per particolari categorie sociali, che aveva già ottenuto il voto favorevole della Camera dei deputati; risultano pertanto assorbiti i ddl nn. 1117 e 1142.

Intervenendo in replica alla discussione generale tenutasi nella seduta antimeridiana di ieri, il ministro della solidarietà sociale Ferrero ha confermato l'importanza della proroga degli sfratti che viene incontro ad ineludibili esigenze di una fascia sempre più ampia di famiglie sulle quali gravano condizioni di particolare disagio, ma ha sottolineato il rilievo delle misure volte ad avviare un programma nazionale e piani triennali concordati con le autonomie locali di edilizia residenziale pubblica. Il Ministro ha fornito un'interpretazione autentica rispetto ai requisiti soggettivi richiesti per l'accesso alla proroga degli sfratti, della quale potranno beneficiare i nuclei familiari con un reddito al di sotto dei 27.000 euro e che non siano in possesso di altra abitazione adeguata nella Regione di residenza; alle suddette due condizioni, che devono essere necessariamente soddisfatte, se ne deve aggiungere una terza che può essere, alternativamente o cumulativamente (in ogni caso, è sufficiente una sola di esse), la presenza all'interno del nucleo di una persona ultrasessantacinquenne, di un malato terminale, di un portatore di grave handicap o di figli fiscalmente a carico.

Nelle dichiarazioni di voto finale, i senatori De Petris (Verdi-Com), Bonadonna (RC), Barbato (Pop-Udeur) e Piglionica (Ulivo) hanno espresso il consenso della maggioranza sul provvedimento, ponendo l'accento sulle esigenze poste dall'emergenza abitativa e sul primo serio tentativo di programmare una soluzione adeguata all'ormai insostenibile entità del problema. Il senatore Caruso ha dichiarato il voto favorevole di Alleanza Nazionale, rinvenendo nel testo approvato dalla Camera una significativa inversione di tendenza a favore della mediazione tra i diritti degli inquilini e dei proprietari, rispetto al decreto-legge n. 261, decaduto il 25 ottobre scorso per il voto del Senato sulla pregiudiziale di costituzionalità. I senatori Cutrufo (DC-PRI-IND-MPA), Leoni (Lega), Libè (UDC) e D'Alì (FI) hanno dichiarato l'astensione dei rispettivi Gruppi, nella considerazione della gravità sociale del problema affrontato, ma sottolineando come le continue reiterazioni di provvedimenti di blocco degli sfratti abbiano prodotto disciplina stabilmente lesiva del diritto, costituzionalmente garantito, al libero godimento della proprietà privata. Anche questo ddl, viziato dall'ostilità ideologica della sinistra nei confronti della proprietà privata, scarica il problema casa non sulla fiscalità generale, ma sui locatori, perpetuando una visione centralista che individua criteri generali di applicazione dei benefici, invece di rispettare le competenze regionali in materia. Dubbi sono stati esplicitati, in particolare, sull'ampiezza dell'ambito territoriale di applicazione e quindi sulla consistenza della copertura finanziaria, nonché sul contenuto dell'articolo 7 che estende la tipologia contrattuale prevista per l'attività alberghiera agli immobili destinati all'attività teatrale.

Il Senato ha quindi respinto le dimissioni presentate dai senatori Giaretta e Franco Danieli.

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