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Mercoledì 28 Febbraio 2007 alle ore 09:34

116ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

La seduta è stata dedicata alla discussione delle comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri. In senso fortemente critico si sono espressi i senatori del centrodestra Amato, Zanettin, Quagliariello, Pastore, Alberti Casellati, Ghigo, Costa, Biondi e Palma (FI), Morselli, Butti, Bornacin e Viespoli (AN), Saro, Massidda e Pistorio (DC-PRI-IND-MPA), Pirovano, Leoni e Galli (Lega) e Pionati e Mannino (UDC). Nei loro interventi hanno sottolineato che il discorso del Presidente del Consiglio è solo il tentativo di sopravvivere di un Esecutivo che è privo di maggioranza non a causa della legge elettorale, quanto piuttosto dell'esito favorevole al centrodestra delle elezioni del Senato. E' un Governo ambiguo sulle questioni etiche ed incapace di risolvere i problemi del Paese perché costretto ad eludere alcuni temi pur di tenere insieme una coalizione eterogenea, debole culturalmente e politicamente. Restano quindi incerte o vengono rinviate le necessarie scelte in materia di politica estera, infrastrutturazione, approvigionamento energetico, pensioni, immigrazione e sicurezza. Sono state inoltre evidenziati i negativi effetti della politica economica e sociale realizzata in questi mesi dal centrosinistra, nonché le contraddizioni dei previsti interventi a favore del Mezzogiorno. Il Presidente del Consiglio dovrebbe quindi prendere atto non solo dell'evidente distanza del Governo dall'opinione pubblica, ma anche del voto del Senato sulla politica estera e rassegnare le dimissioni.

A sostegno del Governo in rappresentanza dei Gruppi di centrosinistra hanno preso la parola i senatori Morgando, Micheloni, Zanone, Randazzo, Ranieri, Benvenuto, Treu, Bordon e Salvi (Ulivo), Negri, Tonini, Thaler Ausserhofer, Pinzger e Rubinato (Aut), Palermo e Grassi (RC) e Tibaldi (Verdi-Com). Gli oratori, oltre ad evidenziare i positivi risultati ottenuti dal Governo sul piano economico ed occupazionale e del risanamento della finanza pubblica, hanno condiviso le priorità individuate nei cosiddetti dodici punti ed il complessivo valore della strategia europeista delineata dal Presidente del Consiglio, che si riflette non solo sulla politica estera, ma anche sulla diversificazione delle fonti energetiche, sulla rete dei trasporti e sulla riforma pensionistica. Il successo dell'azione del Governo dipenderà dalla capacità di ristabilire un confronto autentico con il proprio elettorato, contrastare la precarietà del lavoro e garantire la buona occupazione, investire risorse nella scuola, la ricerca e l'innovazione, mentre per superare le difficoltà incontrate in Senato sulla politica estera potrebbero essere limpidamente ricercati consensi esterni al perimetro della maggioranza. Il senatore Grassi (RC), pur esprimendo l'esigenza di porre termine alla missione in Afghanistan, specie in considerazione dell'offensiva statunitense annunciata in primavera, ha annunciato di votare la fiducia al Governo.

Inoltre, numerosi intervenuti di entrambi gli schieramenti hanno ripreso il tema dell'assetto del sistema politico e della riforma elettorale, alcuni favorevoli al rafforzamento del sistema maggioritario, altri propensi al superamento di un bipolarismo esasperato mediante il ricorso alla legge elettorale tedesca.

La discussione proseguirà nella seduta pomeridiana, convocata alle 15,30; alle 18 avrà luogo la replica del Presidente del Consiglio, quindi le dichiarazioni di voto e la votazione nominale con appello.

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