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Mercoledì 28 Febbraio 2007 alle ore 15:30

117ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con l'approvazione della risoluzione approvata dai Capigruppo della maggioranza il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo Prodi. Nella sua replica il Presidente del Consiglio ha chiesto di poter proseguire nell'attuazione del programma su cui, in seguito all'approfondimento richiesto dal Presidente della Repubblica, la coalizione ha raggiunto un solido accordo. In politica estera ha ribadito il deciso impegno per la pace, che il Governo ha concretizzato nei primi nove mesi di attività anche attraverso forti assunzioni responsabilità come la missione in Libano e la proposta di una Conferenza di pace per l'Afghanistan. Le buone prospettive di crescita dell'economia vanno sostenute da una politica incisiva in grado di migliorare la competitività del Paese e realizzare una progressiva redistribuzione del reddito, contestualmente al risanamento della finanza pubblica. In materia di lavoro è necessario garantire l'equilibrio di lungo periodo del sistema previdenziale, ridurre la precarietà del lavoro ed aumentare il livello delle pensioni più basse. Sul riconoscimento dei diritti delle unioni di fatto il Governo ha esaurito il suo compito con la presentazione del disegno di legge, mentre spetterà al Parlamento l'elaborazione di un testo condiviso. Altre priorità del Governo sono le misure di sostegno alle famiglie numerose, la tutela dell'ambiente, tema su cui è in atto una mobilitazione a livello mondiale, ed il Mezzogiorno. Sul costo della politica il Governo ha già preso alcune decisioni importanti, anche se sono necessari ulteriori e più incisici provvedimenti, perché è uno degli aspetti fondamentali del rapporto tra la politica ed i cittadini. Infine, il Presidente del Consiglio ha registrato positivamente il consenso quasi unanime del Senato sull'esigenza di modifica della legge elettorale, per garantire la governabilità ed il diritto di scelta del cittadino.

Gli ulteriori interventi in discussione ed in dichiarazione di voto hanno confermato le posizioni espresse nelle precedenti sedute. Il centrodestra con i senatori Del Pennino e Rotondi (DC-PRI-IND-MPA), Vizzini e Schifani (FI), Baccini e D'Onofrio (UDC), Tofani e Matteoli (AN) e Castelli (Lega) ha annunciato il voto contrario alla fiducia richiesta dal Presidente del Consiglio, ribadendo una valutazione negativa sul Governo e ritenendo inadeguata e dannosa la composita coalizione dell'Unione rispetto alle esigenze di un paese occidentale. Pertanto, il senso di responsabilità nei confronti del Paese dovrebbe imporre al presidente Prodi di presentare le dimissioni di un Governo ormai in crisi irreversibile, il cui unico collante è l'avversione a Berlusconi e l'attaccamento al potere e che non può essere rivitalizzato da una fiducia non ancorata ad un programma definito, vista l'incomponibilità politica delle variegate posizioni presenti nella coalizione, in politica estera come su tutti gli argomenti rilevanti.

Per la maggioranza hanno preso la parola i senatori Gagliardi, Caprili e Russo Spena (RC), Vittoria Franco, Zanda e Finocchiaro (Ulivo), De Petris e Ripamonti (Verdi-Com), Cusumano e Barbato (Misto-Pop-Udeur), Formisano (Misto-IdV) e Peterlini (Aut). Nei loro interventi hanno confermato il sostegno al Governo, che in continuità con il programma dell'Unione dovrà valorizzare i risultati ottenuti in questi primi mesi ed operare nell'interesse generale dei cittadini, dimostrandosi capace di ascoltarne le istanze e di ricercare soluzioni quanto possibile condivise.

Il senatore a vita Andreotti (Misto) ha annunciato di astenersi non partecipando al voto, per esprimere la sua perplessità sul disegno di legge governativo che disciplina le unioni di fatto, mentre il senatore Cossiga (Misto) ha annunciato il voto contrario in considerazione dell'inadeguatezza del Governo rispetto alle difficoltà della situazione internazionale. Il senatore Turigliatto (Misto-Sinistra critica) ha dichiarato la fiducia al Governo, annunciando però contrarietà alla missione in Afghanistan, alla TAV e alla riforma delle pensioni. Il senatore Follini (Misto-IdM) ha dichiarato la fiducia al Governo per garantire la governabilità del Paese, ricostituire un tessuto condiviso di regole e superare l'esasperata contrapposizione bipolare avviando un dialogo tra la cultura moderata e quella riformista.

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