Senato TV

Mercoledì 18 Aprile 2007 alle ore 09:35

142ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea ha avviato la discussione del disegno di legge n. 1411, che converte il decreto-legge n. 23, recante disposizioni urgenti per il concorso dello Stato al ripiano dei disavanzi pregressi di alcune Regioni nel settore sanitario. A fronte di tale concorso, le Regioni hanno predisposto piani di riorganizzazione diretti alla riduzione strutturale della spesa e al perseguimento dell'equilibrio economico-finanziario corrente e, per quanto riguarda il pregresso, devono attivare la leva fiscale e coprire le perdite sanitarie con tagli di spesa in altri settori.

Dopo che il senatore Morando (Ulivo) ha dato conto delle ragioni (la limitatezza dei tempi a disposizione e l'atteggiamento fermamente contrario di una parte dell'opposizione) che hanno impedito la conclusione dell'esame in sede referente delle Commissioni riunite bilancio e sanità, sono state respinte le questioni pregiudiziale e sospensiva avanzate dai senatori Polledri e Galli (Lega).

Nella discussione generale, il senatore Gabana (Lega) ha ripreso i temi affrontati dai suoi colleghi di Gruppo. In particolare ha sottolineato la discriminazione in danno delle Regioni che grazie ad un'oculata politica di contenimento delle spese offrono servizi sanitari efficienti e qualitativamente elevati, rispettando le compatibilità di bilancio, mentre ancora una volta viene scaricata sulle finanze dello Stato l'inefficienza gestionale di alcune Regioni, senza che vengano sanzionati i rispettivi vertici politici ed amministrativi. La violazione dell'articolo 119 della Costituzione, la mancanza di equità nella distribuzione delle risorse pubbliche a svantaggio delle Regioni virtuose, la negazione della linea di controllo e contenimento della spesa sanitaria avviata dal centrodestra, la necessità di introdurre maggiore concorrenza nel settore sanitario hanno formato oggetto degli interventi dei senatori Carrara e Vegas (FI), Monacelli (UDC). I senatori Cursi e Gramazio (AN), motivando l'astensione di Alleanza nazionale, hanno ricordato da un lato le ragioni che impongono il sostegno della sanità pubblica e che hanno concorso, in particolare, nella regione Lazio allo squilibrio dei conti, dall'altro la necessità di garantire i livelli essenziali delle prestazioni, di fare chiarezza sull'entità stessa dei disavanzi regionali e di imporre la coerenza delle politiche regionali rispetto ai piani di rientro. A titolo personale, il senatore Manzione (Ulivo) ha criticato la scelta di mettere a carico dei cittadini delle Regioni lo sforzo di risanamento dei conti sanitari senza accertare e sanzionare le responsabilità politiche e amministrative della gravissima situazione venutasi a creare.

In sede di replica, il ministro della salute Livia Turco ha chiesto il coinvolgimento del Parlamento nell'azione di controllo della fase realizzativa dei piani di rientro regionali, che hanno l'obiettivo di giungere al ripiano dei debiti entro il 2010: solo il raggiungimento di pari condizioni di efficienza gestionale sul territorio, infatti, potrà realizzare l'equità e l'unitarietà del sistema sanitario e consentire l'applicazione del federalismo solidale.

Respinta la proposta di non passaggio all'esame degli articoli del senatore Polledri (Lega), l'Assemblea ha esaurito la votazione degli ordini del giorno e degli emendamenti al testo del decreto, con esclusione dei due emendamenti che propongono la riduzione o la soppressione del ticket sulle prestazioni specialistiche ambulatoriali, che saranno esaminati nella seduta pomeridiana. Gli emendamenti posti in votazione sono stati tutti respinti, ad eccezione dell'1.505 (testo 2).

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