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Martedì 19 Giugno 2007 alle ore 17:17

170ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha proseguito l'esame del disegno di legge n. 1566, di conversione del decreto-legge n. 61, recante interventi straordinari per superare l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e per garantire l'esercizio dei propri poteri agli enti ordinariamente competenti, avviato nella seduta n. 168 del 14 giugno. Sono iniziate le votazioni degli emendamenti all'articolo 1 del decreto-legge, punteggiate da numerosi interventi dei senatori della Lega, che hanno evidenziato l'incapacità della Giunta campana di centrosinistra di garantire un efficace servizio di smaltimento dei rifiuti, mentre le amministrazioni del Nord guidate dalla Lega hanno raggiunto livelli di eccellenza anche nella percentuale di raccolta differenziata. L'Aula ha approvato gli emendamenti della Commissione, respingendo quelli dell'opposizione, ad eccezione di una modifica presentata dal senatore Stefani (Lega) all'emendamento 1.19 della Commissione (relativo alle modalità di utilizzo della discarica di Terzigno all'interno del Parco nazionale del Vesuvio), peraltro coincidente con la proposta del Governo. La seduta è stata sospesa per la mancanza del numero legale proprio sulla votazione dell'emendamento 1.19 nel testo proposto dal Governo.

Nel prosieguo della discussione generale hanno preso la parola i senatori Pontone, Coronella e Mugnai (AN), D'Onofrio (UDC), Sodano (RC), Palumbo (Ulivo) e De Petris (Verdi-Com).

Negli interventi dell'opposizione è stata sottolineata criticamente l'analogia del decreto con quello presentato dal Governo nell'ottobre del 2006, che si è dimostrato inadeguato ad avviare a soluzione il problema e a garantire il ritorno alla normalità. Ad avviso del centrodestra destano inoltre gravi perplessità anche sotto il profilo costituzionale alcuni contenuti del decreto: in particolare l'individuazione a livello centrale e per decreto dei siti di discarica, una scelta che è invece di competenza degli enti locali; la facoltà riconosciuta al Commissario di utilizzare siti posto sotto sequestro dalla magistratura; l'obbligo per i Comuni di avvalersi dei consorzi per il servizio della raccolta differenziata ed inoltre l'imputazione a carico dei cittadini campani di una tariffa cui non corrisponde alcun servizio.

Intervenendo in replica, il relatore Confalonieri ed il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento D'Andrea hanno sostenuto che la conversione del decreto è un atto di responsabilità, perché rappresenta una risposta difficile ma necessaria ad una situazione drammatica determinata da scelte sbagliate compiute nei quattordici anni di commissariamento. Il provvedimento, incisivamente migliorato dagli emendamenti approvati dalla Commissione ambiente, affida al Commissario strumenti adeguati a superare l'emergenza e a definire in tempi brevi, attraverso il coinvolgimento dei presidenti delle Province, un piano per il ripristino della gestione ordinaria del ciclo dei rifiuti. Sotto il profilo finanziario, mentre l'attività del commissario si avvale delle risorse della Protezione civile, la tariffa a carico dei cittadini a partire dal 1 gennaio 2008 è destinata al pagamento della gestione ordinaria; infine il rappresentante del Governo ha rilevato che l'ordinamento già prevede la possibilità di utilizzare beni posti sotto sequestro.

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