Senato TV

Giovedì 5 Luglio 2007 alle ore 16:16

186ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con gli interventi dei senatori Salvi (SD), Caruso (AN) e Polledri (Lega) si è conclusa la discussione generale del disegno di legge n. 1447, di riforma dell'ordinamento giudiziario, già avviata nel corso delle sedute 183 e 185; le repliche del relatore e del Governo avranno luogo martedì 10 luglio, alle ore 16,30. Il senatore Salvi ha rivendicato l'elevata qualità del lavoro svolto dalla Commissione giustizia, finalizzato ad una riforma che, senza assolutamente ledere l'autonomia e l'indipendenza della magistratura, risponda al diritto dei cittadini di essere giudicati da un giudice imparziale e preparato e che, quindi, non deve essere interpretata nella logica del conflitto tra la magistratura e la politica o l'avvocatura. A giudizio dei senatori Caruso e Polledri, invece, il disegno di legge è un arretramento rispetto alla riforma dell'ordinamento varata nella precedente legislatura, che risultava maggiormente rispondente alla modernizzazione del sistema giudiziario e ad una rigorosa separazione delle funzioni dei magistrati a garanzia del diritto del cittadino alla terzietà.

L'Assemblea è successivamente passata allo svolgimento di due atti di sindacato ispettivo del senatore Zanettin (FI). Il vice ministro per i trasporti De Piccoli ha risposto all'interpellanza con procedimento abbreviato n. 2-00200, relativa alle modalità di trasporto dal Veneto a Roma, e viceversa, dei partecipanti alla manifestazione di protesta in occasione della visita del Presidente degli Stati Uniti. Il vice ministro per i trasporti De Piccoli ha inoltre risposto all'interrogazione n. 3-00460, sulla dotazione del contingente italiano in Afghanistan.

E' quindi intervenuto il vice ministro per gli affari esteri Danieli, che ha riferito sul rapimento a Mindanao nelle Filippine di Giancarlo Bossi, missionario italiano del Pime (Pontificio istituto missioni estere). Il rappresentante del Governo ha ricordato che padre Bossi non è il primo missionario italiano rapito a Mindanao, una zona ad alto rischio, teatro di un conflitto tra l'opposizione musulmana (nella quale opera un movimento dell'estremismo islamico che ha legami con Al Qaeda) ed il Governo. Il Ministero degli esteri ha attivato l'unità di crisi e l'ambasciata italiana e conta sul fattivo impegno del Governo delle Filippine, cui ha chiesto di astenersi da azioni che possano compromettere l'incolumità dell'ostaggio. Non sono pervenute rivendicazioni o richieste di riscatto, né si ha notizia sugli autori del sequestro. Il Governo italiano continua a lavorare con discrezione per la liberazione dell'ostaggio, con lo stesso impegno profuso in analoghe situazioni, ed apprezza la disponibilità dell'onorevole Boniver a recarsi nelle Filippine.

Ad avviso dei senatori Stracquadanio (DCA-PRI-MPA) e Polledri (Lega), la relazione rafforza l'idea di uno scarso impegno del Governo, che gradua i propri sforzi a seconda dei soggetti sequestrati, mentre i Servizi segreti sembrano assenti forse anche a causa degli attacchi subiti da settori della maggioranza. I senatori Buttiglione (UDC), Mantovano (AN) e Malan (FI) hanno rilevato l'assenza di una valutazione politica da parte del Governo di fronte ad un episodio gravissimo, che non può essere ridotto a questione esclusivamente diplomatica, ma deve essere inquadrato in una grande iniziativa per la difesa della libertà religiosa dei cristiani, gravemente minacciata in diverse zone del mondo.

Sono intervenuti esprimendo apprezzamento per l'impegno del Governo i senatori Andreotti (Misto), Mele (SD), De Petris (Verdi-Com) e Zanda (Ulivo), che hanno ricordato la meritoria attività dei missionari italiani all'estero ed invitato a rispettare la riservatezza richiesta dai familiari, evitando polemiche strumentali che certamente non agevolano la liberazione dell'ostaggio.

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