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Mercoledì 18 Luglio 2007 alle ore 09:35

196ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

In concomitanza con la discussione del disegno di legge comunitaria, è intervenuto il ministro Bonino per comunicare al Senato che partecipa alla discussione del provvedimento nel pieno esercizio delle proprie funzioni e che le dichiarazioni da lei rese nella giornata di ieri attengono al pubblico dibattito politico e non comportano né novità né decisioni. Ad avviso dei senatori Schifani e Vizzini (FI), D'Onofrio, Buttiglione e Baccini (UDC), Matteoli e Nania (AN), Castelli (Lega) e Girfatti (DCA-PRI-MPA), che hanno preso la parola a nome dell'opposizione, è necessario un preventivo chiarimento politico in Parlamento sulla posizione del Ministro per le politiche europee per chiarire a quale titolo ella intervenga oggi in Aula e quale sia la coerenza dell'azione del Governo sulla politica comunitaria. Nel relativo dibattito sono intervenuti i senatori Zuccherini e Bonadonna (RC) e Palermi (Verdi-Com), che evidenziando la piena legittimità del Ministro per le politiche europee a rappresentare il Governo sulla comunitaria, hanno anche rivendicato la coerenza con il programma dell'Unione delle proposte volte alla tutela del trattamento previdenziale di chi ha lavorato per molti anni in condizioni disagiate.

Nella discussione generale del disegno di legge comunitaria (ddl 1448), e del connesso Documento sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2006 (avviata nella seduta n. 181, antimeridiana del 3 luglio) sono intervenuti i senatori Zanone (Ulivo), Baccini (UDC) e Santini (DCA-PRI-MPA) ed in replica il senatore Manzella (Ulivo).Gli oratori hanno focalizzato la loro attenzione sul futuro dell'integrazione europea a seguito del recente Consiglio europeo di Bruxelles, che ha segnato una battuta di arresto perché ha visto prevalere la logica della mediazione degli interessi nazionali su quella dell'integrazione della cittadinanza, coinvolgendo anche i simboli dell'appartenenza all'Europa: l'inno e la bandiera. Ad avviso degli oratori, non vanno tuttavia trascurati i risultati conseguiti in quella sede, quali il mantenimento della personalità giuridica dell'Unione, la prevalenza del diritto comunitario su quello nazionale, un Presidente del Consiglio stabile nel tempo e la figura di un Alto rappresentante in politica estera. L'Italia deve mantenere la propria funzione di Paese federatore, impegnandosi per il perseguimento degli importanti obiettivi formulati a Bruxelles sui multiformi aspetti della sicurezza: energetica, sociale, militare e nei confronti della criminalità transnazionale. Ad avviso del ministro per le politiche europee Bonino il non esaltante esito del Consiglio di Bruxelles ha tuttavia conseguito il minimo risultato accettabile. Rivendicando a merito del Governo una rilevante riduzione delle procedure di infrazione aperte nei confronti dell'Italia, ha auspicato la ripresa della politica mediterranea ed un'analisi serena e senza preclusioni del dossier Turchia, in quanto l'Europa è un progetto politico e non solo un'entità territoriale o un'identità religiosa. Gli ambiziosi parametri prospettati sulla riduzione delle emissioni esigono uno sforzo conseguente, mentre sugli obiettivi di crescita delineati dall'Agenda di Lisbona sono necessari ulteriori sforzi sulla ricerca e sull'innovazione.

Previ interventi a sostegno dei senatori Mantovano (AN), Girfatti (DCA-PRI-MPA) e Vegas (FI) e contrari dei senatori Buttiglione (UDC) e Sinisi (Ulivo), il Senato ha respinto la proposta di non passaggio all'esame degli articoli, avanzata dal senatore Castelli (Lega), il quale ha appuntato la propria contrarietà sulle disposizioni attuative delle decisioni quadro adottate in sede europea nell'ambito della cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. L'Assemblea ha quindi approvato gli articoli da 1 a 5.

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