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Giovedì 26 Luglio 2007 alle ore 09:02

204ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato la risoluzione della maggioranza sul Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011 (Doc. LVII, n. 2).

Nell'atto di indirizzo approvato, dopo aver preso atto che il DPEF individua obiettivi (crescita duratura e sostenibile, riduzione dell'indebitamento e della pressione fiscale, ricostituzione dell'avanzo primario e miglioramento consistente del rapporto deficit-pil) coerenti con gli impegni assunti con l'Europa, punta alla razionalizzazione della spesa corrente primaria, pone al centro dell'azione di finanza pubblica politiche di equità e inclusione sociale e di lotta alla precarietà, vengono indicati al Governo una serie di impegni. Si chiede che nel 2008 non si effettui una manovra correttiva, che la riduzione del disavanzo prosegua in modo più graduale per utilizzare le risorse disponibili anche al fine di fronteggiare emergenze produttive e altre istanze di rilievo, che si consegua il pareggio di bilancio nel 2011 senza aumento delle tasse, che si destinino considerevoli risorse alla realizzazione degli obiettivi di Kyoto, si penalizzino le attività inquinanti, si favorisca la mobilità sostenibile, si rilanci la ricerca pubblica ed il sistema formativo, si sostenga l'agricoltura e la pesca con misure fiscali, si selezionino le infrastrutture da realizzare sulla base di una valutazione delle priorità, delle disponibilità economiche e dell'impatto ambientale. Dal punto di vista del lavoro, accanto a politiche a favore dell'occupazione stabile e regolare, si chiedono più occupazione, la riforma degli ammortizzatori sociali ed il miglioramento delle condizioni di sicurezza dei lavoratori. Il Governo viene impegnato a definire sostegni economici alle famiglie, specie quelle delle fasce sociali più deboli, alle giovani coppie ed ai servizi all'infanzia; ad attuare un piano triennale per l'edilizia abitativa; a risarcire il personale militare e civile e le popolazioni che abbiano subito gli effetti dell'utilizzo di armamenti ad uranio impoverito; a combattere la povertà e le nuove marginalità sociali e a favorire l'integrazione dei migranti; a realizzare il federalismo fiscale.

Sono intervenuti nella parte conclusiva della discussione i senatori Curto e, Baldassarri (AN), Pistorio (DCA-PRI-MPA), Donati (Verdi-Com), Paolo Brutti (SD), Fruscio (Lega), Mannino (UDC), Tecce (RC), Cicolani (FI), Benvenuto (Ulivo) cui hanno replicato il relatore Ripamonti ed il sottosegretario per l'economia e le finanze Sartor. Hanno dichiarato il voto a sostegno della risoluzione della maggioranza i senatori Barbato (Pop-Udeur), Peterlini (Aut), De Petris (Verdi-Com), Salvi (SD), Gagliardi (RC) e Finocchiaro (Ulivo).

Nel centrosinistra hanno espresso critiche al DPEF il senatore Barbieri (CS) ritenendolo inadeguato alle necessità del Paese, che meriterebbe una politica di più coraggiose riforme, ed i senatori Turigliatto (SC) e Fernando Rossi (Consum) che hanno contestato l'impianto liberista delle politiche economica e del lavoro attuate dal Governo.

Per l'opposizione sono intervenuti in dichiarazione di voto i senatori Santini (DCA-PRI-MPA), Polledri (Lega), Ciccanti (UDC), Baldassarri (AN) e Azzollini (FI), i quali hanno confermato il giudizio negativo sul DPEF, impostato su iniziative di corto respiro, tese non a perseguire coerenti politiche di sviluppo, ma a reperire risorse da mettere a disposizione della politica di spese che le forze della coalizione di governo vogliono attuare per cercare di recuperare il consenso sociale perso nel Paese. Ad avviso dell'opposizione è, peraltro, del tutto irrealistica l'ipotesi della maggioranza di reperire le risorse necessarie per la prossima manovra finanziaria, pari a circa 25 miliardi di euro, solo attraverso interventi di riqualificazione e razionalizzazione della spesa: è quindi da attendersi che verrà tradito l'impegno a non incrementare la pressione fiscale.

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