Senato TV

Mercoledì 1 Agosto 2007 alle ore 09:34

207ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Dopo aver respinto le questioni pregiudiziali presentate dall'opposizione, l'Assemblea ha avviato la discussione generale del disegno di legge n.1739, di conversione del decreto n. 81, recante disposizioni urgenti in materia finanziaria, che si svolgerà in assenza di relatore in quanto la Commissione bilancio non ha potuto concludere l'esame degli emendamenti.

Nell'illustrazione delle pregiudiziali e successivamente nella discussione generale l'opposizione ha fortemente criticato il provvedimento, sia perché carente dei requisiti che la Costituzione impone per l'emanazione di provvedimenti d'urgenza, sia per le modalità di gestione della finanza pubblica. I senatori Baldassarri e Valditara (AN), Ferrara, Pastore, Vegas, Scarpa Bonazza Buora, Grillo e Ventucci (FI), Polledri (Lega), Ciccanti e Maninetti (UDC), Santini (DCA-PRI-MPA), Massidda, Girfatti e Del Pennino (DCA-PRI-MPA) hanno denunciato il pericoloso stato di confusione del Governo e della maggioranza, che dopo una finanziaria recessiva presenta un provvedimento che è un vero proprio delitto finanziario, visto che le spese in esso previste vengono interamente finanziate con aumento del deficit. Tale scelta è ancor più grave perché determina una modificazione di una norma immediatamente attuativa della Costituzione quale la legge di contabilità di Stato, in quanto le maggiori entrate poste a copertura delle spese per l'anno in corso non sono state ancora accertate con l'approvazione del disegno di legge di assestamento, mentre quelle previste per gli anni successivi sono coperte facendo riferimento al DPEF e non ad un provvedimento legislativo. E' un provvedimento che aggrava la situazione dei conti pubblici invece di destinare l'extragettito, come richiesto dal Governatore della Banca d'Italia, alla riduzione del disavanzo. Tali scelte confermano la critica radicale che il centrodestra rivolge alla politica economica del Governo Prodi, che condizionato dal partito della spesa pubblica rappresentato dai partiti della sinistra è costretto a perseguire il riequilibrio dei conti pubblici attraverso l'incremento della pressione fiscale e non con una riduzione della spesa pubblica attenta alle esigenze sociali, senza poter varare riforme strutturale ed interventi di effettiva liberalizzazione, in particolare nel comparto dei servizi pubblici locali

Per la maggioranza sono intervenuti i senatori Villone e Sinisi (Ulivo), Tecce (RC) e Pellegatta (Verdi-Com), che oltre a replicare alle osservazioni del centrodestra relativamente alla costituzionalità del provvedimento, hanno rivendicato la correttezza di una manovra espansiva, possibile grazie agli effetti della lotta all'evasione intrapresa dal Governo Prodi, che tuttavia non compromette il rispetto dei preventivati obiettivi di contenimento del deficit, visto che una quota rilevante delle maggiori entrate ha natura strutturale. Il decreto si muove lungo i binari di equità e sviluppo fissati nel programma di Governo: si prevedono infatti le prime necessarie misure di risarcimento sociale, che oltretutto determineranno effetti positivi sull'incremento dei consumi, nonché il finanziamento dei comparti del sapere, mentre è da sottolineare positivamente l'attenzione dimostrata nei confronti degli artigiani e dei piccoli imprenditori.

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