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Giovedì 18 Ottobre 2007 alle ore 09:32

233ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato i ddl nn. 1679, di assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per il 2007, e 1678, recante il rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2006.

Nel dichiarare il voto favorevole dei rispettivi Gruppi, i senatori Barbato (Pop-Udeur), Ripamonti (Verdi-Com), Tecce (RC) e Lusi (Ulivo) hanno sottolineato come i documenti contabili in esame testimonino la credibilità e l'efficacia dell'azione di Governo nella gestione finanziaria dello Stato e nell'opera di risanamento dei conti pubblici. Nel rispetto del Patto di stabilità, è stata infatti conseguita una riduzione del saldo netto da finanziare che, insieme ai rilevanti successi sul terreno della lotta all'evasione, ha consentito di reperire risorse da destinare a politiche di riequilibrio a favore dei ceti più deboli ed al finanziamento di interventi per lo sviluppo.

I senatori Polledri (Lega), Ciccanti (UDC), Baldassarri (AN) e Ferrara (FI) hanno dichiarato il voto contrario dell'opposizione:i ddl di assestamento e di rendiconto nascondono al Parlamento dati fondamentali relativi alle entrate e certificano che è aumentata la spesa corrente, soprattutto quella inutile ed improduttiva, che è cresciuto il disavanzo e quindi il costo degli interessi per il debito pubblico. Risulta inoltre che è grazie alle politiche messe in atto nella legislatura precedente che nel 2006 si è verificata una riduzione del deficit, mentre il Governo in carica ha deciso di non rispettare le linee europee ed ha rinviato la messa in opera degli interventi necessari al conseguimento dell'obiettivo dell'azzeramento del deficit stesso. Tale scelta politica è stata motivata dalla maggioranza con la necessità di attuare una politica economica a sostegno dei ceti più deboli, ma in realtà le risorse mobilitate non hanno avuto alcun effetto sul terreno sociale, vista la pochezza delle risorse messe a disposizione degli incapienti, delle pensioni minime, delle politiche per la casa, mentre i cittadini hanno subito una crescita del peso delle imposte dirette.

A conclusione dei lavori si è aperta un'ampia discussione sulla sentenza con la quale la Cassazione ha chiesto un nuovo processo sul caso di Eluana Englaro, la giovane in coma da oltre 15 anni il cui padre chiede da anni la sospensione delle terapie, sentenza nella quale la Corte si è pronunciata a favore del diritto del paziente di decidere se porre fine alle cure. Concordi tutti gli intervenuti sulla necessità che il Senato concluda l'iter del ddl in materia di testamento biologico - interventi specifici in tal senso sono stati pronunciati dai senatori Massidda (DCA-PRI-MPA) e Bosone (Aut) -, ma i giudizi sulla sentenza della Cassazione si sono divisi in modo trasversale. Da una parte i senatori Mantovano e Saporito (AN), Binetti (Ulivo), Bianconi (FI), Monacelli (UDC) e Polledri (Lega), l'hanno giudicata una ingiustificata invasione nella sfera di competenza del legislatore, fondata peraltro su una valutazione di natura scientifica impropria in tema di coma irreversibile e su una richiesta di accertamento della volontà della giovane che non può che giungere a risultati opinabili. Al contrario, i senatori Angius (CS), Silvestri (Verdi-Com), Maria Luisa Boccia (RC), Iovene (SDSE), Del Pennino (DCA-PRI-MPA), Biondi (FI), Negri (Aut) e Marino (Ulivo) hanno, sia pure con diversi accenti, difeso l'operato della Corte e l'affermazione della libertà del malato di decidere in ordine alla prosecuzione dei trattamenti sanitari cui è sottoposto, nonché la necessità di legiferare in materia in modo laico.

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