Martedì 27 Febbraio 2007 - 115ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 17:00)

Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha chiesto al Senato di rinnovare la fiducia al suo Governo, riaffermando che il programma dell'Unione resta il punto di riferimento dell'azione dell'Esecutivo, che si prepara ora ad una nuova fase sulla base del chiarimento politico tra le componenti della maggioranza. Parte rilevante dell'intervento è stata dedicata alla politica estera, anche in considerazione della valenza politica della sconfitta subita dal Governo in Senato; il presidente Prodi, in linea con l'intervento svolto in Senato dal Ministro degli esteri, ha ricordato la centralità dell'articolo 11 della Costituzione e l'impostazione europea e multilaterale, di cui la partecipazione alla Nato e l'alleanza con gli Stati Uniti sono il naturale completamento. Le altre priorità dell'azione di Governo sono il consolidamento della crescita economica in atto, attraverso l'apertura dei mercati ed il proseguimento del risanamento della spesa pubblica; il rilancio del Mezzogiorno, cui viene destinato un volume di risorse straordinario, ma nel quadro di una decisa azione di contrasto della criminalità; il rispetto degli impegni assunti in sede europea per il completamento delle tratte italiane della rete transeuropea di trasporto; il sostegno della famiglia, attraverso la costruzione di nuovi asili, una nuova politica della casa e, in prospettiva, la riduzione del carico fiscale; la restituzione di certezze alle giovani generazioni, mediante il superamento della precarietà del lavoro e l'aumento delle pensioni più basse; una politica energetica coerente con i forti impegni richiesti dai cambiamenti climatici in atto, imperniata sulle energie rinnovabili di ultima generazione e, nel breve periodo, sul ricorso a fonti più pulite come il gas. Il Presidente del Consiglio ha inoltre posto il tema della riforma della legge elettorale nel quadro del più complessivo aggiornamento del sistema istituzionale, che è compito precipuo del Parlamento, cui dovranno contribuire tutte le parti politiche e sul quale dovrà realizzarsi un ampio consenso. Il riassetto complessivo dell'ordinamento dovrà garantire la governabilità e la rappresentanza, ma anche il coinvolgimento dei livelli territoriali ai quali deve essere garantita la necessaria autonomia finanziaria attraverso la realizzazione di un sistema di federalismo fiscale.

Nella discussione, a sostegno del Governo hanno preso la parola i senatori Massimo Brutti, Morando e Ronchi (Ulivo), Perrin e Bosone (Aut), Zuccherini, Bonadonna ed Emprin Gilardini (RC) e Pellegatta (Verdi-Com).

Hanno invece ribadito la contrarietà dei rispettivi Gruppi i senatori Divina (LNP), Stracquadanio (DC-PRI-IND-MPA), Sacconi, Malan, Baldini e Grillo (FI) e Ramponi (AN). Nei loro interventi hanno sottolineato che l'esiguità della maggioranza di governo non è imputabile all'inadeguatezza della legge elettorale, quanto piuttosto al fatto che l'Unione ha perso al Senato. L'Esecutivo resta debole perché non sono venute meno l'ambiguità del programma e l'eterogeneità politica delle sue componenti, alcune delle quali incompatibili con le esigenze del Paese in quanto contrarie agli impegni internazionali dell'Italia, ostili al mercato e fautrici di un esasperato conflitto sui luoghi di lavoro.

La discussione proseguirà nelle sedute di domani.

(La seduta è terminata alle ore 20:27 )



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