Martedì 26 Febbraio 2008 - 281ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:04)

Il Senato, con un voto a larga maggioranza, ha convertito definitivamente in legge il decreto-legge 15 febbraio, n. 24, recante disposizioni urgenti per lo svolgimento delle elezioni politiche ed amministrative nell'anno 2008, (ddl n. 2009). Il relatore Sinisi (PD-Ulivo) ed il sottosegretario di Stato per l'interno Pajno hanno sostenuto le motivazioni del provvedimento, che prevede lo svolgimento contestuale delle elezioni politiche e di quelle amministrative, la semplificazione delle modalità di voto degli italiani all'estero ed il potenziamento delle commissioni elettorali all'estero, prevedendo inoltre che i cittadini temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per missioni internazionali possano votare per corrispondenza per le circoscrizioni del territorio nazionale. Il provvedimento dispone l'esonero dalla raccolta delle firme per quelle liste rappresentative di partiti o gruppi politici presenti nel Parlamento nazionale o in quello europeo con almeno due componenti ed inoltre dispone l'ammissione ai seggi elettorali degli osservatori OSCE. In discussione ed in dichiarazione di voto sono intervenuti i senatori D'Onofrio (UDC), che ha sollecitato modifiche alla norma sulla sottoscrizione delle liste, ritenuta discriminatoria nei confronti dei gruppi minori e foriera di ricorsi sulla regolarità delle votazioni; Malan e Pastore (FI), che pur annunciando un voto favorevole hanno evidenziato i limiti della regolamentazione delle procedure di voto degli italiani all'estero ed hanno inoltre invitato il Governo a far sì che gli uffici elettorali presso i seggi si attengano alle procedure previste dalla legge.

L'Assemblea ha quindi approvato in via definitiva, sempre a larga maggioranza, il disegno di legge n. 2011, di conversione del decreto-legge 31 gennaio 2008, n. 8, recante disposizioni urgenti in materia di interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché relative alla partecipazione delle Forze armate e di polizia a missioni internazionali. Il provvedimento è stato illustrato e sostenuto dai relatori Tonini (PD-Ulivo)e De Gregorio (Misto-InM), che hanno focalizzato la loro attenzione sulle missioni in Libano, Kosovo ed Afghanistan nonché sul rilievo della cooperazione internazionale, impegni estremamente importanti nel delineare la politica estera dell'Italia e la sua credibilità internazionale.

In discussione generale ed in dichiarazione di voto sono intervenuti in senso contrario i senatori Turigliatto (Misto-SC), Martone (RC) e Pisa (SD), che ha svolto la dichiarazione di voto finale a nome dei Gruppi che hanno costituito la Sinistra Arcobaleno. Gli oratori hanno criticato sia la scelta del Governo di accorpare in un unico provvedimento il rifinanziamento delle diverse missioni internazionali, sia in particolare la prosecuzione della missione militare in ambito NATO in Afghanistan, richiedendone una riconfigurazione come missione di polizia internazionale sotto l'egida dell'ONU. Oggetto di critica è stata inoltre la decisione assunta dal Governo italiano di riconoscere l'indipendenza del Kosovo, senza l'unanime condivisione dell'Unione europea e senza alcuna garanzia della tutela della minoranza serba.

Hanno invece preso la parola per annunciare un voto favorevole i senatori Divina (Lega), Ramponi e Mantica (AN), Mannino (UDC), Pianetta (DCA-PRI-MPA) e Antonione (FI), che hanno apprezzato l'impegno dei contingenti militari all'estero, pur esprimendo alcune perplessità in merito all'inadeguatezza delle dotazioni delle missioni finalizzate al contenimento dei flussi, alla mancanza della relazione sugli obiettivi realizzati attraverso le missioni internazionali, nonché la necessità della ridefinizione del modello militare e della ricerca di soluzioni politiche oltre che militari, più adeguate alle difficoltà presenti in Afghanistan ed in Libano. E' stata inoltre evidenziata la delicatezza della situazione in Kosovo, dove si è manifestata la debolezza politica dell'Europa. Sotto il profilo politico gli esponenti del centrodestra hanno rilevato che la contrarietà espressa dalla Sinistra Arcobaleno sancisce il fallimento dell'esperienza che il centrosinistra ha avviato nel 1996.

La coerenza della politica estera e militare realizzata dal Governo Prodi è stata invece sostenuta dal senatore Zanone (PD-Ulivo). A nome del Governo hanno preso la parola il sottosegretario per la difesa Forcieri ed il vice ministro degli esteri Intini. Nei loro interventi hanno sottolineato che la solida base giuridica di tutte le missioni cui partecipano contingenti italiani risiede nell'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e che la stabilizzazione delle aree di crisi, oltre a rispondere alla richiesta della comunità internazionale, costituisce un aggiornamento del concetto di difesa nazionale ai nuovi scenari internazionali. La necessaria ridefinizione della missione in Afghanistan è possibile solo a partire dall'adempimento degli impegni militari assunti, mentre la situazione del Kosovo imponeva il riconoscimento della sua indipendenza ed è ora necessario ristabilire proficui rapporti con la Serbia e la Russia.

Ad inizio seduta il Presidente Marini ha ricordato la figura di Amintore Fanfani, cui il 6 febbraio è ricorso il centenario della nascita, che fu economista, tra i padri della democrazia repubblicana, a lungo Presidente del Senato nonché senatore a vita. Per sottolineare diversi aspetti della ricca personalità umana e politica di Fanfani sono intervenuti i senatori Angius (Misto-PS), D'Onofrio (UDC), Zanda (PD-Ulivo), Pisanu e Biondi (FI), Saporito (AN), Baccini (Misto-MCFP), Brisca Menapace (RC) e Cossutta (Verdi-Com) ed il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento D'Andrea.

Il senatore Salvi (SD) ha chiesto al Governo di dare attuazione ai decreti legislativi in materia di sicurezza del lavoro.

Il Senato tornerà a riunirsi domani, alle ore 9,30.

(La seduta è terminata alle ore 20:20 )



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