Il Presidente: Discorsi

35° anniversario della fondazione degli stabilimenti 'Honda Italia'

Cerimonia per il 35° anniversario della fondazione degli stabilimenti "Honda Italia" a Piazzano di Atessa (Chieti)

7 Ottobre 2006

Presidente Kato, presidente Muramatsu,
autorità civili, miliari e religiose,
dirigenti, dipendenti, collaboratori di Honda Italia,
signore e signori

ho colto con piacere l'invito a partecipare a questa giornata di festa, che giustamente celebra i trentacinque anni di presenza in Italia di un grande gruppo internazionale come Honda, leader globale nel settore delle due ruote.

I numeri di Honda Italia sono senz'altro impressionanti: come ha appena ricordato il Vicepresidente Di Lorenzo, vi è stata, in tutto il corso della sua storia, una crescita costante e direi esponenziale del fatturato. A questo fa riscontro, negli ultimi anni, uno stabile primo posto nel mercato dei veicoli immatricolati.

Soprattutto, però, ciò che mi colpisce è la circostanza che questa crescita sia stata accompagnata da un parallelo aumento delle persone impiegate: lasciate che, a questo proposito, rivolga un affettuoso saluto ai millecento dipendenti e alle loro famiglie, testimonianza tangibile della grande impresa che il gruppo Honda ha realizzato nel nostro paese, e in particolare in questa verde valle del nostro Abruzzo.

Nel 1971 sarà senz'altro sembrato un azzardo realizzare un grande stabilimento in una zona a vocazione prevalentemente agricola, vicina sì al mare e alle sue opportunità, ma lontana da altri importanti insediamenti industriali. Eppure, questa sfida si è dimostrata vincente, e oggi, accanto e grazie allo stabilimento Honda, è cresciuto un sistema di imprese specializzate, che gravitano intorno a questa realtà, divenuta così fautrice dello sviluppo del territorio.

Senz'altro, tutto ciò non sarebbe stato possibile se il gruppo Honda non avesse deciso di investire nella nostra regione, scommettendo sul suo futuro industriale.

Gli investimenti esteri rappresentano infatti una delle più concrete forme di collaborazione economica tra due paesi: investimento, infatti, significa occupazione, innovazione e sviluppo, ma, al tempo stesso - e questa storia trentacinquennale ce lo insegna - consente di inserirsi in mercati nuovi e crea la preziosa opportunità di crescere ulteriormente, attraverso nuove risorse.

Questa crescita, tuttavia, deve tradursi anche in un mutuo e proficuo scambio di conoscenze, visioni e cultura: i vantaggi degli investimenti all'estero non debbono, infatti, essere ricondotti ad un dato solamente economico né, tantomeno, ad una mera prospettiva di espansionismo commerciale, ma, più correttamente, ad un processo di reciproco arricchimento.

I nostri due paesi vantano eccellenti relazioni, dal punto di vista politico, economico e culturale. Soprattutto, però, un aspetto, a me molto caro, ci accomuna: l'attenzione per la persona, per le sue potenzialità e la sua creatività nell'ambiente di lavoro, nonché la consapevolezza che ogni prodotto sia frutto dell'impegno e delle capacità dell'uomo.

Ebbene, io credo che questa filosofia debba porsi alla base di ogni attività imprenditoriale, e non posso che compiacermi di ritrovarla in questa sede.

La visione di Soichiro Honda, fatta di valorizzazione della creatività, fiducia nei giovani e meritocrazia, ha trovato terreno fertile anche qui, in Val di Sangro, e i risultati sono quelli che vediamo:

questa valle è oggi un punto di riferimento per lo sviluppo del centro-sud d'Italia, una storia di successo che la vostra presenza testimonia.

Grazie e un vivissimo augurio per il futuro di Honda Italia.



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