Il Presidente: Discorsi

Inaugurazione dell'Anno di Studi 2006/2007 della Scuola degli Ispettori e dei Sovrintendenti della Guardia di Finanza

Discorso pronunciato a L'Aquila.

23 Febbraio 2007

Desidero, anzitutto, salutare tutti i presenti a questa bella cerimonia: le Autorità civili, militari e religiose, tutti voi, giovani allievi Ispettori e Sovrintendenti, i vostri familiari e amici.
Un particolare ringraziamento al vostro Comandante generale che ha voluto rivolgermi un caloroso invito, forse anche ricordando il particolare apprezzamento che nutro per il vostro Corpo e i miei legami con la terra Aquilana.

Ho accettato con piacere di partecipare a questa cerimonia anche perché non avevo ancora mai avuto l'occasione di visitare questa vostra moderna sede. Spero, prima di lasciarvi, di poter fare una breve visita almeno agli ambienti più significativi di questa Vostra Scuola.

Non voglio aggiungere molte parole a quelle, importanti e qualificate, che mi hanno preceduto. La Guardia di Finanza ha una lunga e gloriosa storia di servizio al Paese. I Vostri compiti di Istituto sono cresciuti negli anni, fino ad acquisire una competenza generale come Forza di Polizia specializzata su tutta la materia economica e finanziaria. La Vostra professionalità e il Vostro impegno sono cresciuti insieme a tutto il Paese, assicurando una costante e aggiornata capacità operativa.

A Voi che siete giovani - e che frequentate un intenso corso di studi economici e finanziari, e vi accingete ad una intensa preparazione attitudinale - non posso non ricordare lo straordinario sviluppo economico che questo Paese ha conosciuto. In soli 60 anni siamo passati da una condizione di Paese sconfitto e devastato dalla guerra ad un'altra condizione che ci vede stabilmente collocati fra le 6-7 economie più forti del mondo.

Il "miracolo" italiano, come è stato definito da chi non conosce a fondo le capacità e le virtù del nostro popolo, non è avvenuto per astratte ragioni, ma per la straordinaria capacità di lavoro e di intraprendenza che ci ha sempre distinto. Scelte politiche avvedute e lungimiranti, nel quadro della democrazia repubblicana e della Costituzione, hanno assicurato un lunghissimo periodo di pace e di stabilità. Queste sono state le condizioni di base per la crescita e per il raggiungimento di un significativo livello di benessere diffuso.

Milioni di lavoratori dipendenti e autonomi, ma anche centinaia di migliaia di piccole e piccolissime imprese sono oggi gli attori della vita economica nazionale. Una economia forte, e più resistente di altre ai cicli sfavorevoli, anche perché costituita da una trama fine e diffusa di protagonisti.

Dopo alcuni anni di difficoltà il nostro sistema ha ripreso un buon ritmo, destando anche qualche sorpresa tra i più autorevoli Istituti economici internazionali. Le attività economiche sono sempre più aperte e globalizzate. I mercati finanziari, i mercati dei beni di consumo, lo stesso mercato del lavoro, sono ambiti e sistemi sempre più intrecciati e correlati fra i diversi Paesi.

Insieme a grandiose potenzialità positive - per la vastità delle relazioni e delle opportunità che si aprono - il fenomeno della globalizzazione porta con sé anche incertezze e timori, specie in quelle aree e in quelle fasce di popolazione più debole e meno attrezzata per queste sfide. Credo che sia necessaria una forte attenzione specifica a tutti questi aspetti se vogliamo che il nostro progresso sia equilibrato e assicuri opportunità per tutti.

Penso in particolare ai giovani, alla loro formazione e al loro inserimento nel lavoro. Voi avete potuto accedere ad una strada qualificante e prestigiosa e sono certo che al termine dei vostri studi avrete gli strumenti per affrontare le sfide del mondo di oggi, per partecipare con responsabilità e passione alla vita di lavoro e di servizio alla Nazione. Il mio auspicio è che opportunità significative possano essere offerte a tutti i nostri giovani per valorizzarne i talenti e le qualità. Il capitale umano rappresentato dai nostri giovani è, infatti, la nostra vera risorsa.

Allievi Ispettori e Sovrintendenti mi rivolgo direttamente a Voi perché alti sono i compiti ai quali vi state preparando. La nostra Costituzione ha compiuto sessant'anni, ma è ancora una tavola di valori e di principi - come l'ha definita il Presidente Napolitano - assai attuale e giovane. Un tratto di strada per l'attuazione dei principi costituzionali è stato compiuto, ma altri tratti sono ancora da compiere per raggiungere la maturità della nostra vita civile.

La nostra Costituzione - nell'articolo 53, che è posto nella parte che tratta i rapporti politici dei cittadini con la Repubblica - impone a tutti di concorrere al funzionamento dello Stato in ragione della propria capacità contributiva e secondo il criterio della progressività. Tutti, dunque, sono chiamati a concorrere sul piano fiscale perché a tutti appartengono i valori di libertà, di giustizia sociale e di pari opportunità. Il nostro patto di cittadinanza politica e civile ha tra le sue basi più importanti questo principio di equità sociale.

Nello Stato democratico la partecipazione dei cittadini al gettito fiscale sancisce, dunque, un diritto di partecipazione e di responsabilità nella vita della Repubblica. Attraverso il prelievo fiscale lo Stato - sia nel livello centrale, che nelle Regioni e nelle Autonomie locali - contribuisce al riequilibrio delle condizioni sociali dei cittadini, alla realizzazione di infrastrutture e servizi, alla politica della redistribuzione di una parte della ricchezza prodotta, al fine di realizzare quei principi di solidarietà che costituiscono una comunità civile.

Questo impegno dei cittadini impone a tutti gli amministratori della cosa pubblica, a tutte le Istituzioni, un forte rigore nella gestione delle finanza pubbliche e della spesa, perché le risorse conferite dai cittadini producano tutti quei benefici che sono attesi.

Ho voluto riepilogare questi aspetti perché tra i vostri compiti principali vi sarà quello di prevenire, ricercare e denunciare tutte le violazioni e le evasioni finanziarie, sia nel campo fiscale che in quello della contraffazione, dell'economia sommersa e dell'elusione dagli obblighi imposti dalle leggi.

E' necessaria ancora una forte opera di educazione, specie verso i giovani, perché imparino a capire e ad avere passione civile per le regole della legalità. E' per questo che ho messo al primo punto la prevenzione, come impegno che riguarda anche voi, ma non solo voi. Riguarda tutte le scuole, tutti gli educatori, tutti coloro che hanno responsabilità nelle nostra vita collettiva. Affrontare seriamente questi aspetti significa, oggi, dare veramente un contributo vero al Paese e alla sua crescita.

Cari Allievi Ispettori e Sovrintendenti vi chiedo di amare questa vostra Scuola e il vostro studio. Vi state preparando, con l'aiuto dei vostri insegnanti e dei vostri superiori, ad una missione impegnativa e affascinante. Sono certo che affronterete con impegno questo vostro compito che avete liberamente scelto e che farete onore al Corpo della Guardia di Finanza e al Paese tutto che vi apprezza e vi attende.



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