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Martedì 11 Ottobre 2011 alle ore 16:16

621ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha proseguito l'esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2011 (doc. LVII, n. 4-bis). Nel seguito della discussione sono intervenuti per le opposizioni i senatori Giaretta, Carloni, Lusi (PD) e De Toni (IdV); per la maggioranza i senatori Bonfrisco, Pichetto Fratin ed il relatore Lenna (PdL) e Massimo Garavaglia (LNP). Per il Governo è intervenuto sottosegretario per l'economia e le finanze Gentile.

Il dibattito ha confermato le posizioni già emerse nel corso della seduta antimeridiana. Le opposizioni hanno criticato il Governo per la sua politica attendista rispetto alla gravità della crisi finanziaria internazionale (sottolineata da ultimo anche dal presidente della BCE Trichet); una politica tanto inadeguata sul terreno della ripresa dell'economia del Paese che la Nota deve prendere atto della diminuzione di due punti percentuali delle stime relative alla crescita. Il provvedimento sulla crescita, più volte preannunciato, viene continuamente rimandato e rischia di essere impostato solo su discutibili misure una tantum. Anziché intervenire con decisione sul sistema fiscale, in particolare combattendo evasione ed elusione, la maggioranza prospetta l'ennesimo condono, mentre la Corte dei conti critica la delega fiscale giudicandone generici i contenuti, peraltro forieri di pesati iniquità sociali, ed incerti i risultati economici. Le politiche infrastrutturali continuano ad essere insufficienti, prive di risorse e condotte senza una previa selezione delle priorità strategiche per il Paese.

La maggioranza ha sottolineato gli sforzi compiuti dal Governo in una situazione gravissima, resa ancora più complicata per l'Italia dall'entità del suo debito pubblico. Quest'ultimo rimane il problema maggiore: se le ultime due rilevanti manovre adottate (pari al 6,3 per cento del PIL) consentiranno di raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013, molto più complicato sarà riuscire a portare nella media europea il rapporto debito-PIL ed a tale scopo sarà necessaria una seria applicazione della spending review ed una politica di tagli alla spesa pubblica selettivi ma incisivi e dolorosi. La crescita rallenta in Italia come nel resto dell'eurozona, anche per effetto delle tensioni sui mercati finanziari e degli attacchi speculativi ai debiti sovrani di alcuni Paesi, ma il Governo non è rimasto inattivo. Le misure adottate per rafforzare la sostenibilità del sistema pensionistico, per combattere la disoccupazione, quelle sul contratto collettivo e le liberalizzazioni nei servizi e le riforme strutturali in cantiere, come quella fiscale, sono espressione di una piena sintonia con le indicazioni emerse in sede europea e della volontà di rilanciare il Paese. I dati della contabilità nazionale sono comunque in costante miglioramento e questo avrà alla lunga effetti positivi anche sulla fiducia dei mercati nei confronti dell'Italia.

Prima dell'esame delle proposte di risoluzione, le opposizioni, per bocca dei senatori Zanda e Morando (PD), Belisario e Mascitelli (IdV), Rossi (Misto), Rutelli e Baldassarri (Terzo polo: ApI-FLI) e D'Alia (UDC), hanno chiesto una sospensione dei lavori e un'informativa del Ministro dell'economia sulla situazione venutasi a creare dopo il voto contrario della Camera dei deputati sull'articolo 1 del Rendiconto generale dello Stato per il 2010. Per la maggioranza, i senatori Gasparri e Azzollini (PdL), Bricolo (LNP) e Viespoli (CN-Io Sud-FS), pur non sottovalutando la rilevanza politica del voto della Camera, hanno proposto la prosecuzione dei lavori non essendovi peraltro alcun nesso formale tra il Rendiconto 2010 e la Nota di aggiornamento in esame.

Dopo una sospensione dei lavori, le opposizioni hanno reiterato la richiesta di rinvio dell'esame della Nota, mentre dalla maggioranza si è eccepita la piena facoltà del Senato di procedere nella discussione. Al termine del dibattito, la Presidenza, apprezzate le circostanze ha rinviato il seguito della discussione a domani.

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