Archivio delle notizie
  • Aprile 2008

    • Lunedì 14

      Commissioni d'inchiesta della XV Legislatura: Servizio sanitario nazionale

      La Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio sanitario nazionale ha effettuato 17 sopralluoghi, si è riunita 71 volte in seduta plenaria e, tramite il proprio nucleo di agenti ed ufficiali delle forze dell'ordine, ha vagliato decine di segnalazioni ed esposti, anche prendendo spunto da fatti di cronaca. Il risultato di queste attività è dettagliatamente descritto nella relazione finale di 166 pagine, approvata nella seduta del 12 marzo 2008.

      L'inchiesta parlamentare si è concentrata, in particolare, sull'attuazione del Piano nazionale della prevenzione e delle emergenze sanitarie; sul funzionamento del Sistema nazionale di verifica e controllo sull'assistenza sanitaria (SiVeAS); sugli aspetti strutturali, igienico-sanitari, tecnologici e organizzativi degli ospedali italiani, con particolare riguardo a quelli di insegnamento; sui coma neurovegetativi e l'assistenza domiciliare nelle diverse realtà regionali; sull'aggiornamento professionale in sanità; sull'organizzazione dei prelievi e dei trapianti di organi; sul ruolo dell'Agenzia italiana del farmaco (AIFA).

      Di particolare interesse, anche per il rilievo registrato nei media nazionali, le risultanze dei sopralluoghi effettuati nelle strutture ospedaliere più importanti. Il complesso architettonico del Policlinico universitario Umberto I di Roma - si legge ad esempio nella relazione - «è caotico, disordinato e privo di ogni razionalità e funzionalità. Il traffico veicolare interno e gli spostamenti dei pazienti da un padiglione all'altro sono inaccettabili. Il degrado della struttura è elevato in molte aree». Alcune ristrutturazioni recenti «sono state fatte non nel senso della integrazione e razionalizzazione, ma piuttosto come celebrazione del potere del direttore di turno». All'Istituto nazionale dei tumori-Fondazione G. Pascale di Napoli «gli aspetti di manutenzione ordinaria appaiono carenti e tendono a conferire a tali strutture, anche se valide dal punto di vista scientifico e assistenziale, un aspetto decadente, di scarso decoro e in ultima analisi non rispettose sia dei degenti che degli operatori».

      Indagini conoscitive della XV Legislatura: terapie non convenzionali

      L'obiettivo era quello di una indagine a tutto campo per poi arrivare alla discussione e all'adozione di una normativa a livello nazionale. Lo scioglimento anticipato della Legislatura ha però impedito che si avviasse la discussione di nuove norme legislative. Resta comunque un ampio materiale a disposizione di studiosi e appassionati della materia, oltreché, naturalmente, dei parlamentari della XVI Legislatura. Stiamo parlando dell'«indagine conoscitiva sulle terapie non convenzionali» avviata giovedì 2 agosto 2007 dalla Commissione Sanità del Senato.
      Nel corso dell'indagine sono stati ascoltati, tra gli altri, i rappresentanti della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, dell'Istituto superiore di sanità, della Federazione Italiana Società di Agopuntura (FISA), dell'Istituto Paracelso, della Fondazione Matteo Ricci, della Federazione italiana delle associazioni e dei medici omeopati (FIAMO), della Società italiana di medicina omeopatica (SIMO), dell'Agenzia italiana per il farmaco, del Comitato Nazionale per la Bioetica, dell'Agenzia europea per i medicinali (EMEA), della Regione Emilia Romagna, della Regione Toscana, dell'Associazione Legambiente, della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (SIOMI) e dell'Associazione per le medicine non convenzionali in odontoiatria (AMNCO).

      Indagini conoscitive della XV Legislatura: lo stato della scuola italiana

      Ha destato un certo scalpore alla fine del 2007 la pubblicazione del rapporto OCSE-PISA a proposito del quale alcuni giornali parlarono di scuola italiana "bocciata" dall'OCSE. PISA - acronimo di Programme for International Student Assessment - è un'indagine internazionale promossa dall'OCSE che mira ad accertare con periodicità triennale conoscenze e capacità dei quindicenni scolarizzati dei principali Paesi industrializzati. L'indagine 2006 ha coinvolto 400 mila studenti in 57 Paesi.
      Nella seduta del 10 ottobre 2006 la Commissione Istruzione ha approvato la proposta della Presidente Vittoria Franco di una indagine conoscitiva sullo stato della scuola italiana, in rapporto ai sistemi di istruzione e formazione degli altri Paesi europei, con particolare riferimento alla valutazione dei risultati, al processo autonomistico e al contrasto della dispersione scolastica. Nel corso dell'indagine sono stati ascoltati, tra gli altri, il Ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, rappresentanti dell'Istat, rappresentanti del Gruppo di lavoro per lo sviluppo della cultura scientifica e tecnologica, il Capo dipartimento per l'istruzione del Ministero della pubblica istruzione.

      Indagini conoscitive della XV Legislatura: uso di biomasse per produrre energia

      «La missione principale dell'agricoltura deve restare la produzione di cibo». «Le produzioni agroenergetiche vanno correttamente inquadrate nell'ambito delle opportunità offerte dalla multifunzionalità. Un indirizzo valido a maggior ragione per il nostro Paese che presenta produzioni tipiche e tradizionali di assoluto rilievo, apprezzate nel mondo, ed una struttura fondiaria, fortemente caratterizzata dalla piccola proprietà, certamente meno vocata alle monocolture dedicate». E' quanto si legge nel documento approvato dalla Commissione Agricoltura al termine dell'indagine conoscitiva «sulle prospettive di sviluppo dell'uso di biomasse e di biocarburanti di origine agricola e sulle implicazioni per il comparto primario». La Commissione sottolinea poi «le grandi potenzialità rappresentate dall'impiego dei sottoprodotti dell'agricoltura, della forestazione e della zootecnia, in impianti di piccole e medie dimensioni diffusi sul territorio».
      «Opportunità di sviluppo di altrettanto rilievo - si legge ancora - sono offerte dal settore delle biomasse legnose. I dati dell'Inventario Forestale nazionale, recentemente diffusi, stimano la presenza sul nostro territorio di circa 12 miliardi di alberi, con aree forestali che potrebbero beneficiare di una più accorta gestione, mentre ITABIA ha valutato in circa 7 milioni di tonnellate annue le biomasse agroforestali recuperabili ad usi energetici, con un potenziale di produzione di acqua calda, con impianti di teleriscaldamento, pari a 4 milioni di abitazioni».

      Il documento finale dell'indagine conoscitiva fornisce anche un ampio panorama delle principali tecnologie esaminate. «I principali biocarburanti - si legge - sono l'etanolo ed il biodiesel. La tecnologia di produzione dell'etanolo implica la fermentazione dello zucchero ottenuto direttamente dalla canna da zucchero o dalla barbabietola o indirettamente tramite la conversione dell'amido contenuto nei cereali. L'etanolo prodotto è quindi distillato per produrre un liquido usato come carburante. Tale carburante può essere usato in miscela con la benzina oppure in modo puro; in tal caso sono necessarie modifiche al motore delle automobili convenzionali. Il biodiesel è un combustibile biodegradabile derivato da fonti rinnovabili che si può ottenere attraverso diversi procedimenti, come l'esterificazione e la trans-esterificazione. Può essere prodotto a partire da grassi animali o da oli vegetali. Il biodiesel sostituisce totalmente o parzialmente l'olio diesel derivato da petrolio in motori ciclodiesel da trazione (camion, trattori, automobili) o fissi (generatori di elettricità, calore, etc)».

      Nel corso dell'indagine conoscitiva sono stati ascoltati, tra gli altri, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il Ministro dell'ambiente, i rappresentanti della Coldiretti, della Confagricoltura, della Confederazione italiana agricoltori (CIA), dell'Associazione italiana coltivatori (AIC), dell'Istituto Nazionale di Economia Agraria, di Legambiente, di WWF Italia, del Consiglio dell'Ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali.

      I lavori del Senato dopo lo scioglimento delle Camere

      Per effetto dello scioglimento delle Camere, l'attività legislativa dell'Assemblea e delle Commissioni, secondo la prassi parlamentare, sarà limitata all'esame di atti dovuti, quali i disegni di legge di conversione di decreti-legge e gli atti urgenti connessi ad adempimenti internazionali e comunitari. Lo ha ricordato in Aula, in apertura della seduta di martedì 26 febbraio, il Presidente Marini. Potranno inoltre svolgersi, in sede di Commissione, le procedure per i pareri parlamentari sugli atti del Governo. Il sindacato ispettivo si eserciterà attraverso interrogazioni a risposta scritta.
      Per quanto riguarda le indagini conoscitive e le inchieste parlamentari, le Commissioni - ha aggiunto il Presidente del Senato - potranno riunirsi al solo fine di rendere esplicite le conclusioni dell'attività svolta prima dello scioglimento. Rimane esclusa qualunque ulteriore attività di rilievo esterno, anche se prevista nei programmi già approvati. Infine, il regime di prorogatio del Senato consente nelle varie sedi l'adempimento di atti relativi agli interna corporis dell'Assemblea.

      Il 29 aprile la prima seduta della XVI Legislatura

      La prima riunione delle nuove Camere è fissata per il giorno martedì 29 aprile 2008.
      Lo scioglimento delle Camere era stato annunciato il 6 febbraio, con un comunicato del Quirinale nel quale si legge: «Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dopo aver sentito i Presidenti dei due rami del Parlamento, ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, che è stato controfirmato dal Presidente del Consiglio dei Ministri».



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