Comunicati stampa del Senato
  • Luglio 2010

    • Giovedì 29

      Manovra 2011-2013. Il Senato approva le misure di riduzione del trattamento economico dei Senatori e del personale di Palazzo Madama. Per i Senatori una riduzione degli emolumenti di 1.000 euro netti al mese. Per il Senato risparmi complessivamente per 35

      Il Consiglio di Presidenza del Senato ha adottato oggi le misure per definire il contributo di Palazzo Madama al contenimento della spesa pubblica, conformemente a quanto previsto nel decreto-legge sulla manovra ed alle intese già raggiunte dai Presidenti di Camera e Senato, perfezionate nei giorni scorsi negli incontri tra Questori e Vice Presidenti.

      Le misure adottate, nell'ambito dell'autonomia garantita dalla Costituzione, rispondono al senso di responsabilità dell'Istituzione parlamentare in un momento di crisi finanziaria ed economica internazionale. Il Presidente Schifani ha voluto rimarcare, e con lui hanno convenuto tutti i componenti del Consiglio di Presidenza, che le spese per il Parlamento sono spese per la Democrazia e, quindi, una loro riduzione al di sotto di un certo livello ne comprometterebbe il funzionamento. L'autonomia costituzionale ora ricordata è fonte di indipendenza a tutela dell'esercizio del mandato ricevuto dagli elettori e, come tale, va sempre garantita. Ad essa contribuisce, con dedizione e professionalità, una Amministrazione tra le più qualificate del Paese.

      In questo spirito, sono state tuttavia approvate misure di riduzione e di contenimento che riguardano il trattamento economico dei Senatori, quello retributivo e di quiescenza del personale, oltre ad una serie di interventi che incidono in modo significativo su diversi capitoli di bilancio.

      Nel triennio 2011-2013 si avrà una diminuzione netta di 1.000 euro sugli emolumenti spettanti ai Senatori, da raggiungere mediante una riduzione delle competenze accessorie, secondo modalità che verranno definite dai Senatori Questori.

      Per quanto riguarda i dipendenti, viene confermata l'applicazione delle norme del decreto-legge che prevedono nel triennio 2011-2013 una riduzione del 5 per cento delle retribuzioni sopra i 90mila euro e del 10 per cento di quelle superiori ai 150mila. Sempre nel medesimo triennio saranno sospesi i meccanismi di adeguamento automatico delle retribuzioni.

      E' stato altresì deciso di ridurre il limite massimo della pianta organica portandola da 1243 a 980 unità. Fin da quest'anno il numero effettivo dei dipendenti del Senato sarà inferiore alle 990 unità. E' stato poi deciso per i prossimi due anni il blocco del turn over.

      Per quanto riguarda, invece, il trattamento pensionistico viene confermata, per uomini e donne, l'età di 65 anni per il pensionamento di vecchiaia. E' elevato a 60 anni il limite minimo per il pensionamento di anzianità senza penalizzazioni. Si ricorda che, sia pure per una ristretta aliquota di personale, tale limite poteva oggi scendere a 50 anni, mentre per diverse altre categorie era comunque inferiore ai 60. Norme restrittive sono previste anche per coloro che abbiano già maturato, in base alla disciplina vigente, il diritto al pensionamento di anzianità.

      Tutte queste misure saranno oggetto di trattativa con i sindacati.

      Il Consiglio di Presidenza ha adottato anche alcuni provvedimenti che riguardano in modo specifico il Senato.

      Tra questi, particolarmente significativo quello proposto dal Presidente Schifani, ed unanimemente accolto, che prevede alla scadenza del contratto di affitto la dismissione del cosiddetto "Hotel Bologna", ove sono attualmente collocati studi per i Senatori. Il mancato rinnovo comporterà un risparmio che si avvicina ai 2.400.000 euro annui.

      Sarà rivisto il bando di gara per la stampa di atti e documenti, per accelerare sensibilmente l'informatizzazione di tutto il settore, riducendo così la produzione cartacea e favorendo la stampa in house di disegni di legge, resoconti, emendamenti e di tutti gli altri testi connessi all'attività parlamentare. Ciò porterà ad una riduzione dei costi superiore ad un milione di euro annui.

      I risparmi del Senato nel triennio 2011-2013 si collocheranno in una cifra stimabile sui 35 milioni di euro. I soli interventi per il personale produrranno quindi un risparmio di circa il 4 per cento. Sul complesso della dotazione la riduzione sarà invece del 2,18 per cento.



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