Mercoledì 4 Giugno 2008 - 13ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:38)

Il Senato ha definitivamente convertito in legge, con modificazioni, il decreto-legge 8 aprile 2008, n. 59 (ddl n. 714) recante disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi comunitari e l'esecuzione di sentenze della Corte di giustizia delle Comunità europee. Dopo le repliche del relatore Malan (PdL) e del sottosegretario per lo sviluppo economico Romani, il quale ha fornito delucidazioni tecniche circa la rispondenza dell'intervento in materia di assegnazione delle frequenze televisive e di digitalizzazione del sistema alle richieste avanzate dall'UE, l'Assemblea ha proceduto all'esame dell'articolato. Respinti tutti gli emendamenti, il Governo si è impegnato, accogliendo un ordine del giorno della sen. Boldi (LNP), ad adottare in tempi brevi misure dirette al sostegno della natalità e della famiglia, in particolare per i nuclei con persone diversamente abili, al fine di invertire il trend demografico negativo del Paese. Accolti invece come raccomandazioni tre ordini del giorno, il primo del sen. Mauro Marino ed altri (PD) in difesa dei creditori concorsuali dell'ente ospedaliero Ordine Mauriziano che versa in situazione di dissesto finanziario; il secondo dei sen. Stiffoni e Mura (LNP) per rendere possibile l'approvazione anche delle Covenzioni uniche delle società concessionarie autostradali che non hanno ancora sottoscritto gli schemi di convenzioni con l'ANAS; il terzo dei sen. Vimercati ed altri (PD) per addivenire sollecitamente ad una riforma organica della normativa per il settore autostradale in linea con le norme europee e tale da consentire gli investimenti previsti.

A favore del decreto si sono espressi i sen. Boldi (LNP) e Benedetti Valentini (PdL). A nome dei rispettivi Gruppi hanno invece dichiarato voto contrario i sen. D'Alia (UDC-SVP-Autonomie), Pardi (IdV) e Vimercati (PD).

Il Senato ha quindi proceduto alla discussione generale del ddl n. 585 di conversione in legge del decreto-legge n. 85 del 2008 recante disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di Governo in applicazione dell'articolo 1, commi 376 e 377, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), la cui principale disposizione riguarda il numero massimo dei Ministeri (dodici) e dei membri del Governo (sessanta). Il relatore Boscetto (PdL) ha richiamato le norme con cui si disciplina il trasferimento delle competenze e delle risorse umane, strumentali e finanziarie ai fini dell'adeguamento delle strutture di Governo. In ordine alla conseguente modifica delle funzioni ministeriali, si prevede l'immediata ricognizione, in via amministrativa, delle strutture trasferite, a cui si provvede tramite DPCM, da adottarsi di concerto con i Ministri dell'economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l'innovazione. Alle occorrenti variazioni di bilancio provvede il Ministro dell'economia e delle finanze, su proposta dei Ministri competenti.

In discussione generale sono intervenuti i sen. Vitali, Incostante e Anna Maria Serafini (PD) che hanno espresso apprezzamento per il decreto-legge ma hanno manifestato preoccupazione per il possibile allargamento della compagine governativa, delusione per la scarsa presenza femminile al suo interno e contrarietà alla soppressione del Ministero della famiglia. La sen. Bugnano (IdV) ha auspicato la prosecuzione del processo di contenimento dei costi di funzionamento dei Ministeri avviato dal precedente Esecutivo, manifestando riserve circa l'accorpamento del comparto della salute all'interno dell'unico Ministero del welfare, argomento trattato anche dal sen. Ignazio Marino (PD) particolarmente critico verso una scelta che, privando il Paese di un coordinamento centrale forte, creerà gravi disfunzioni al corretto ed omogeneo funzionamento del Servizio sanitario nazionale. A favore della possibilità di ripristinare il Minisero della salute si è espresso anche il sen. Saccomanno (PdL). Il sen. D'Alia (UDC-SVP-Autonomie), pur valutando positivamente l'accorpamento di alcuni Ministeri, ha però contestato il ricorso alla decretazione d'urgenza. I sen. Bodega (LNP) e Pastore (FI) hanno manifestato pieno appoggio al decreto, che produce una decisa inversione di tendenza rispetto al passato anche ai fini della riduzione dei costi della politica.

L'esame dell'articolato è stato rinviato alla seduta antimeridiana di domani.

(La seduta è terminata alle ore 19:30 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina