Mercoledì 18 Giugno 2008 - 22ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:33)

Il Senato ha ripreso l'esame dell'articolato del decreto-legge n. 92 del 2008 (ddl n. 692), recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica. Il passaggio alla trattazione degli emendamenti presentati all'articolo 2 ha offerto, in apertura di seduta, la possibilità ai senatori dell'opposizione di contestare la proponibilità dell'emendamento aggiuntivo dei relatori 2.0.800, che introduce la sospensione dei processi penali relativi a fatti commessi fino al 30 giugno 2002, e di chiederne il rinvio in 1a Commissione. Il Presidente Schifani ha motivato la decisione favorevole alla proponibilità dell'emendamento ed ha richiamato le intese raggiunte in Conferenza dei Capigruppo incompatibili con l'ipotesi di rinvio in Commissione.

L'Assemblea ha quindi approvato alcuni emendamenti all'articolo 2 del decreto, quelli presentati dalle Commissioni riunite e dal Governo nonché una proposta avanzata dai sen. Casson e altri (PD). L'articolo introduce varie modifiche al codice di procedura penale; tra l'altro, si amplia il novero dei casi di distruzione di cose sottoposte a sequestro nel corso del processo, si estendendo i poteri di coordinamento del procuratore nazionale antimafia anche alla materia delle misure di prevenzione, si modifica la disciplina del giudizio direttissimo, si sopprime il patteggiamento in appello e si estende l'ambito di applicazione del divieto di procedere alla sospensione dell'esecuzione della condanna. Tra gli emendamenti aggiuntivi approvati, oltre al già citato 2.0.800, il 2.0.801, sempre dei relatori, impone al giudice di assegnare precedenza assoluta ai procedimenti relativi ai delitti più gravi e tali da provocare maggiore allarme sociale, e il 2.0.900 del Governo interviene in materia di procedimenti per reati connessi alla prevenzione sugli infortuni sul lavoro.

Alla votazione sulla proposta di sospensione dei processi penali non hanno partecipato i Gruppi PD e IdV. I sen. Finocchiaro (PD), Belisario (IdV), D'Alia (UDC-SVP-Autonomie), Bonino (PD) e Sbarbati (PD) hanno denunciato l'interesse giudiziario personale del Presidente del Consiglio che è alla base di un emendamento che nega giustizia alle parti lese e agli imputati innocenti, produce enormi aggravi di lavoro e di spese per le cancellerie dei tribunali, tronca la possibilità di un dialogo politico di cui la democrazia italiana ha bisogno, viola il principio costituzionale dell'obbligatorietà dell'azione penale e provoca la prescrizione di fatto di molti reati, anche gravi. Di tenore opposto gli interventi dei sen. Bricolo (LNP) e Gasparri (PdL), che hanno denunciato la strumentalità degli attacchi rivolti al Governo rispetto a un decreto che nel suo complesso produrrà un reale avanzamento nella lotta alla criminalità e all'immigrazione clandestina, nonché un'accelerazione nello svolgimento dei processi che provocano maggiore allarme sociale.

Respinti gli emendamenti all'articolo 3, che interviene in tema di competenze del giudice di pace, l'Assemblea ha invece approvato alcuni emendamenti dei relatori e del Governo agli articoli 4 e 5, il primo volto ad introdurre modifiche a taluni articoli del codice della strada, il secondo recante la nuova fattispecie delittuosa di cessione a titolo oneroso di un immobile allo straniero clandestino. Il Governo ha accolto un ordine del giorno del sen. Alberto Filippi (LNP) con cui si chiede di considerare l'opportunità di superare l'equiparazione che in talune circostanze si verifica tra cittadini italiani e ricongiunti ultrasessantacinquenni di cittadini stranieri ai fini dell'accesso all'assegno sociale.

(La seduta è terminata alle ore 13:38 )



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