Giovedì 19 Giugno 2008 - 24ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:08)

Il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto-legge n. 80, recante misure urgenti per assicurare il pubblico servizio di trasporto aereo (ddl n. 4-B), così come modificato in seconda lettura alla Camera dei deputati. Si tratta del provvedimento con cui è stato erogato un finanziamento di 300 milioni di euro ad Alitalia. Come evidenziato dai relatori, sen. Cicolani e Fleres (PdL), la Camera dei deputati ha modificato la copertura finanziaria dell'erogazione ed è intervenuta per riallineare le condizioni del prestito-ponte alle regole del mercato, in particolare mediante una maggiorazione del tasso d'interesse pari all'1 per cento, onde evitare i rilievi dell'UE in merito alla configurazione dell'erogazione quale aiuto di Stato. Fra le novità conseguenti alla lettura dell'altro ramo del Parlamento, rilevante è la norma che stabilisce che le somme erogate e gli interessi maturati sono utilizzati per fronteggiare le perdite che comportino una diminuzione del capitale versato e delle riserve al di sotto del livello minimo legale.

Nel corso della discussione e delle dichiarazioni di voto, i senatori di opposizione Morando, D'Ubaldo, Ranucci, Marco Filippi, Legnini (PD), Bugnano, Lannutti, De Toni e Mascitelli (IdV), oltre che sottolineare profili di illegittimità costituzionale e il contrasto con la legislazione comunitaria, hanno denunciato il completo stravolgimento della natura del prestito-ponte, orientato verso il risanamento dell'azienda, divenuto un'erogazione a fondo perduto di fondi pubblici inglobati nel patrimonio netto di Alitalia, cui di fatto viene negata ogni prospettiva di uscita dalla condizione di dissesto stante l'insussistenza dell'ipotesi di acquisizione da parte della cordata nazionale in nome della quale il Governo si è assunto la responsabilità di affossare l'unica soluzione, dura ma realistica, rappresentata dall'offerta di Air France. Criticata anche la scelta di Banca Intesa come advisor, soprattutto per le procedure utilizzate, mentre nulla viene previsto per sostenere l'aeroporto di Malpensa, che sta uscendo dalla condizione di crisi grazie a capacità proprie e alle risorse garantite dal Governo Prodi sotto forma di ammortizzatori sociali. A nome della componente radicale, la sen. Poretti (PD) ha annunciato un voto di astensione sul decreto.

In difesa del decreto come modificato dalla Camera si sono espressi i senatori di maggioranza Compagna, Menardi, Poli Bortone, Grillo, Butti, Izzo (PdL), Rizzi e Mura (LNP), un provvedimento necessitato per evitare la dichiarazione di bancarotta all'indomani del naufragio di una trattativa con Air France, condotta maldestramente dal Governo Prodi, che avrebbe prodotto una vera e propria incorporazione, senza un piano industriale e con una capitolazione di fatto della compagnia di bandiera cui sarebbe stata negata ogni autonomia gestionale, con conseguente umiliazione degli interessi logistici del Paese, a partire dal ruolo strategico di Malpensa per il quale si chiede vengano garantite condizioni paritarie di accessibilità rispetto a Fiumicino.

Il Sottosegretario per l'economia e le finanze Cosentino ha inoltre accolto, pienamente o come raccomandazione, alcuni ordini del giorno che impegnano o invitano il Governo a procedere a revisione dei vigenti accordi bilaterali per garantire l'effettiva liberalizzazione dei diritti di traffico, ad agevolare l'approvazione di un piano industriale per il rilancio dell'azienda, ad evitare che le future decisioni abbiano ricadute economiche negative a carico delle casse dello Stato, a scongiurare i rischi di ridimensionamento del sistema aeroportuale meridionale, a riferire periodicamente al Parlamento sull'andamento del processo di privatizzazione, a garantire prioritario riguardo agli interessi dei lavoratori coinvolti.

(La seduta è terminata alle ore 11:57 )



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