Martedì 24 Giugno 2008 - 25ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 11:01)

Con 166 voti favorevoli, 123 contrari e un astenuto, il Senato ha approvato in prima lettura il ddl 692 di conversione del decreto-legge n. 92 del 2008, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica, nel testo significativamente modificato nel corso della discussione. La seduta è stata dedicata alle dichiarazioni di voto finale.

A sostegno del decreto si sono espressi i sen. Pistorio (Misto-MPA), Bricolo (LNP) e Gasparri (PdL), i quali hanno segnalato il valore di vera e propria normativa quadro proposta nel decreto attraverso misure in grado di fornire risposte tempestive e serie al tema della sicurezza dei cittadini. Ciò assume particolare significato alla luce del fallimentare bilancio del Governo Prodi, nel corso del cui mandato si sono registrati un aumento della criminalità diffusa e dell'immigrazione clandestina, un incremento del numero dei reati e la proliferazione dei campi nomadi. Particolare apprezzamento suscitano le norme che forniscono maggiori poteri ai sindaci in tema di sicurezza urbana, quelle che consentiranno una più efficace gestione dell'immigrazione clandestina rendendo finalmente certe le procedure di espulsione e depotenziando le possibilità di sfruttamento degli stessi clandestini, quelle volte a rafforzare la lotta alla mafia in ossequio all'obiettivo primario di debellarla quale precondizione per lo sviluppo del Mezzogiorno. Né valgono le critiche mosse dall'opposizione alla cosiddetta norma blocca-processi, utilizzata come alibi, a dimostrazione della scarsa volontà di affrontare seriamente le problematiche della sicurezza e della clandestinità. Si tratta piuttosto di una norma che consentirà di concentrare l'azione della magistratura sui processi per i reati che producono maggiore allarme sociale, senza alcuna conseguenza sulla perseguibilità dei reati relativi ai processi sospesi per un anno, reati che semmai soffrono della sospensione di fatto legata alla inaccettabile lentezza dei processi.

Hanno motivato il voto contrario dei rispettivi Gruppi parlamentari i sen. D'Alia (UDC-SVP-Autonomie), Belisario (IdV) e Finocchiaro (DS). Comune la forte critica per l'inserimento della norma blocca-processi che, oltre che incostituzionale, risulta incongruente persino rispetto ad alcune delle norme contenute nel decreto, produrrà fenomeni di denegata giustizia, renderà migliaia di reati a rischio prescrizione, congestionerà i tribunali e provocherà enorme spreco di risorse umane ed economiche, il tutto con il solo scopo di bloccare un processo che vede imputato il Presidente del Consiglio, a testimonianza della sua incapacità di essere all'altezza delle proprie ambizioni di statista. Ugualmente inaccettabile è la previsione dell'aggravante della clandestinità, una norma irragionevole e discriminatoria. La delicatezza della questione sicurezza e la necessità di intervenire per corrispondere alle giuste istanze dei cittadini avevano spinto l'opposizione ad assumere in Commissione un atteggiamento responsabile e collaborativo, concretizzatosi nella condivisione di alcune misure, quali le norme antimafia e quelle di rafforzamento dei poteri dei sindaci, pur nel rammarico di non avere visto accolte le proposte contro la violenza sulle donne e sui minori.

Il senatore a vita Cossiga (UDC-SVP-Autonomie) ha invece annunciato la sua non partecipazione al voto non potendo votare a favore in quanto cristiano e antirazzista né volendo votare contro per non essere confuso con posizioni forcaiole o con la lobby costituita dall'Associazione nazionale magistrati.

(La seduta è terminata alle ore 12:12 )



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