Mercoledì 29 Ottobre 2008 - 80ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:00)

Il Senato ha definitivamente convertito in legge il decreto-legge n. 137 (ddl n. 1108), recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università. In sede di dichiarazione di voto finale, il sen. Pistorio (MPA) ha motivato con ragioni di lealtà politica e di vincolo di mandato il voto favorevole al decreto, anche se il ricorso alla decretazione d'urgenza e le politiche restrittive di bilancio rischiano di impedire lo sviluppo delle aree più svantaggiate del Paese. Voto contrario è stato invece dichiarato dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), che ha imputato al provvedimento un approccio ragionieristico che attesta l'assenza di un vero disegno riformatore, di fatto producendo un taglio indiscriminato di risorse che, oltre che colpire la cultura, la ricerca e il sapere, si scaricherà pesantemente sui bilanci delle famiglie. Contrario anche il sen. Belisario (IdV), che ha accusato il Governo di avere impedito, con il proprio arroccamento, ogni possibile confronto propositivo, con il solo intento di indebolire la scuola pubblica, come hanno ben compreso i tanti studenti e docenti che stanno conducendo una battaglia pacifica, non ideologica ed apartitica in difesa della scuola e dell'università. A favore del provvedimento si è invece dichiarato il sen. Bricolo (LNP), che considera il decreto un primo passo per una riforma organica di cui la scuola e le università hanno bisogno e che si inscrive nel più complessivo disegno riformatore che il Governo Berlusconi ha già avviato per corrispondere alle esigenze di un Paese distrutto dal centralismo e dall'assistenzialismo imposti dai Governi di centro-sinistra. Forte contrarietà è stata invece manifestata dalla sen. Finocchiaro (PD), secondo cui il decreto non delinea alcuna riforma essendo soltanto l'applicazione dei tagli disposti dal Ministro dell'economia che ha deciso di sacrificare sull'altare del contenimento della spesa proprio le risorse destinate all'istruzione, al sapere, alla ricerca e dunque al futuro del Paese. Il disegno del Governo e l'opaco silenzio del Ministro dell'istruzione non hanno però considerato la straordinaria mobilitazione spontanea di studenti, docenti e famiglie che certamente non si fermerà con la conversione del decreto in esame. Convinto voto favorevole è infine stato dichiarato dal sen. Quagliariello (PdL), che ha sottolineato come la razionalizzazione contabile sia necessaria per dare certezza a progetti riformatori che vogliano davvero migliorare il sistema scolastico, restituire dignità ed autorevolezza agli insegnanti, adeguare i loro stipendi al livello europeo, resistere alle corporazioni. Quello che è certo è che il Governo e la maggioranza non intendono sottoporre a criteri di mera economicità il futuro dei ragazzi italiani e vogliono invece assicurare la difesa di una maggioranza silenziosa che già oggi chiede di poter vedere garantito il proprio diritto allo studio. I sen. a vita Cossiga e Colombo (UDC-SVP-Aut) hanno motivato le loro opposte intenzioni di voto, contrario il primo soprattutto in considerazione dell'insopportabile strumentalizzazione della protesta in atto, favorevole il secondo stante la lontananza del provvedimento dai sentimenti e dalle attese degli studenti.

Dopo una breve sospensione, il Senato ha poi affrontato la discussione del ddl n. 1072 di conversione in legge del decreto-legge n. 151 recante misure urgenti in materia di prevenzione e accertamento di reati, di contrasto alla criminalità organizzata e all'immigrazione clandestina. I relatori Mazzatorta (LNP) e Saltamartini (PdL) hanno illustrato il decreto, necessario per colmare un vuoto normativo venutosi a creare a seguito dell'entrata in vigore della nuova disciplina sulla conservazione dei dati del traffico telematico e telefonico da parte dei fornitori di servizi telefonici e finalizzato ad evitare la perdita di dati indispensabili a fini di giustizia. Il provvedimento dispone inoltre l'impiego di un ulteriore contingente di 500 militari nelle aree del Paese colpite dall'attività di organizzazioni criminali collettive e reca lo stanziamento necessario a finanziare la costruzione di altri dieci centri di identificazione ed espulsione in considerazione dell'aumento del 60 per cento del numero degli stranieri clandestini giunti sul territorio nazionale.

Conclusa la discussione generale, cui hanno partecipato i sen. Mauro Marino, De Sena, Maritati, Chiurazzi (PD), Mura, Vallardi (LNP), Li Gotti (IdV), Balboni e Ramponi (PdL), l'esame dell'articolato è stato rinviato alla seduta pomeridiana.

Nel corso della seduta il sen. Perduca (PD) ha nuovamente sollevato il tema della mancata elezione del Presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, lanciando un allarme istituzionale cui si è associato anche il sen. Di Giovan Paolo (PD).

(La seduta è terminata alle ore 12:42 )



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