Mercoledì 10 Dicembre 2008 - 111ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:35)

In apertura di seduta il Presidente Schifani ha ricordato la ricorrenza del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, sottolineandone il radicamento nella tragica lezione della storia che deve spingere a proseguire nell'impegno a difesa dei diritti dell'uomo, azione in cui l'Italia ha da sempre un ruolo trainante. Il sen. Pardi (IdV) ha evidenziato come violazioni dei diritti umani avvengano ancora da parte di grandi Nazioni come Stati Uniti e Russia, nonché in Italia a danno degli immigrati irregolari. Il sen. Bodega (LNP) ha rilevato l'attualità della Dichiarazione, vero e proprio inno alla libertà, alla democrazia, alla vita e alla sicurezza della persona, valori negati da molti regimi fondamentalisti, che li violano sistematichamente soprattutto nei confronti delle donne. Per il sen. Marcenaro (PD) oggi l'espressione diritti umani è sinonimo di diritti delle donne, principali vittime delle violazioni perpetrate in numerose parti del mondo, ma non va dimenticato quanto accade in Iran, in Russia e in Tibet. Avanza quindi la proposta, accolta con favore dalla Presidenza, che il Senato istituisca un premio annuale per i diritti umani. Infine, il sen. Malan (PdL), per il quale la Dichiarazione ha segnato l'inizio di un percorso ancora da completare, ha evidenziato il ruolo che nella materia possono svolgere i Parlamenti, anche nella diffusione di una cultura nuova che veda nel rispetto dei diritti umani una garanzia di progresso nei rapporti economici tra Stati.

Il Senato ha quindi ripreso l'esame dei disegni di legge n. 1210, recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2009 e bilancio pluriennale per il triennio 2009-2011, e n. 1209, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2009), entrambi già approvati dalla Camera dei deputati. Il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas ha replicato ai senatori intervenuti in discussione generale, rilevando anzitutto come l'Italia abbia affrontato la crisi economico-finanziaria mondiale con misure in linea e spesso concertate con i Governi delle altre grandi Nazioni, trovandosi per di più nella condizione di adottare provvedimenti improntati a rigore anche grazie all'anticipazione della manovra finanziaria a luglio. Il Governo ha così potuto individuare interventi mirati per fronteggiare la crisi in atto, a partire dai decreti che hanno permesso di stabilizzare il sistema bancario a garanzia dell'erogazione del credito. La politica economica dell'Italia, su cui grava il peso di un enorme debito pubblico, deve necessariamente procedere con prudenza per evitare di innescare una rincorsa tra spesa e tasse, le cui conseguenze sarebbero pagate anzitutto dalle classi meno abbienti. L'esame parlamentare dei documenti di bilancio ha finalmente evidenziato un approccio più serio ai conti pubblici, con il definitivo abbandono delle cosiddette finanziarie omnibus e dunque la possibilità di procedere a riduzioni di spesa in linea con gli obiettivi di fondo di politica economica.

L'Assemblea ha quindi proceduto all'esame degli articoli del disegno di legge di bilancio (1210) nel testo contenente le modifiche apportate dalla Commissione bilancio; all'esito dell'esame tutti gli emendamenti proposti sono stati respinti. Il voto finale sul complesso del ddl n. 1210 avrà luogo dopo la votazione della legge finanziaria.

L'Assemblea è quindi passata all'esame degli articoli del ddl finanziaria (1209). E' stato respinto l'unico emendamento all'articolo 1, in cui sono riportate le disposizioni sul limite massimo del saldo netto da finanziare e sul livello massimo del ricorso al mercato finanziario. Sono stati quindi illustrati gli emendamenti tendenti ad inserire articoli aggiuntivi all'articolo 1, che verranno votati nella seduta pomeridiana.

A conclusione dei lavori, il sen. Maritati (PD) è intervenuto sulle ipotesi di riforma della giustizia, emerse a seguito dello scontro tra le procure di Catanzaro e Salerno, chiedendo che il Senato firmi un appello nel quale chiarisca la volontà di non strumentalizzare un episodio anomalo, ma di procedere a una riforma organica fondata sul dettato costituzionale e sulle reali esigenze del settore. Il sen. Di Giovan Paolo (PD) ha chiesto la firma della Convenzione sulla tratta degli esseri umani. Il sen. Pardi (IdV) ha ribadito la grave anomalia istituzionale della situazione creatasi con l'elezione da parte della maggioranza di un Presidente della Commissione di vigilanza RAI non riconosciuto dalle opposizioni.

(La seduta è terminata alle ore 13:30 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina