Mercoledì 29 Luglio 2009 - 247ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:42)

Prosegue in Senato la discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2010-2013 (doc. LVII, n. 2).

Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti ha rilevato che l'azione del Governo è stata fin dall'inizio determinata in funzione della crisi e si è concentrata su tre obiettivi fondamentali, la stabilità dei conti pubblici, la coesione sociale e la tenuta del sistema industriale. Per quanto riguarda i conti pubblici, la scelta di anticipare a luglio e di proiettare su tre anni la finanziaria si è rivelata corretta ed è stata apprezzata in tutte le sedi internazionali. L'andamento delle entrate, meno negativo rispetto agli altri Paesi, è in linea con le previsioni, così come il profilo della spesa pubblica. Malgrado la crisi, l'alto livello di coesione sociale del Paese è stato mantenuto dal Governo, che ha concentrato tutte le risorse disponibili sugli ammortizzatori sociali, scelta condivisa dalle parti sociali e dalle Regioni. La tenuta del sistema industriale, colpito nel settore di maggiore forza, quello manifatturiero, è stata garantita attraverso l'azione svolta dal Governo a sostegno del credito, rivolta non ad aiutare le banche quanto piuttosto le imprese e il sistema economico nel suo complesso. Il Ministro ha inoltre respinto l'accusa di inerzia dell'Esecutivo sul fronte delle riforme, ricordando quelle già varate in tema di nucleare, scuola primaria e secondaria, processo civile e soprattutto federalismo fiscale e richiamando ai fini del contrasto all'evasione la responsabilità anche dei governi locali.

Il seguito della discussione generale, cui hanno preso parte i sen. Biondelli, Della Seta, Roilo, Marco Filippi, Bassoli, Lusi (PD), Pichetto Fratin, Possa (PdL), Lannutti, Mascitelli (IdV), Vallardi, Alberto Filippi, Mura (LNP), Pistorio (MPA) e Cuffaro (UDC-SVP-Aut), ha offerto l'occasione per motivare gli opposti giudizi sulla politica economica del Governo e per focalizzare alcune criticità settoriali su cui si è invocata maggiore attenzione. Pur partendo da una comune valutazione del drammatico impatto che la crisi economico-finanziaria internazionale ha avuto sui conti pubblici italiani, dalla maggioranza è stato sottolineato come il Governo abbia evitato di porre in essere politiche fondate sull'incremento delle entrate attraverso la leva fiscale, preferendo l'adozione di misure atte a riorientare il complesso delle risorse disponibili in una logica anticrisi, garantendo così condizioni di stabilità per la finanza pubblica e fronteggiando la recessione con interventi a supporto del settore finanziario in modo da promuovere l'erogazione del credito alle imprese e alle famiglie.

Fortemente critici invece gli interventi dei senatori di opposizione, cha hanno accusato il Governo di avere realizzato di fatto una politica economica e fiscale espansiva, utilizzando i residui passivi iscritti in bilancio e falcidiando le risorse destinate alle aree sottoutilizzate, e di avere colpevolmente ignorato l'invito, rivolto dall'opposizione fin dal primo manifestarsi della crisi economica in corso, ad adottare una politica di bilancio anticiclica per un punto di PIL.

Quanto agli interventi volti a segnalare situazioni di sofferenza di singoli comparti economico-produttivi, è stata ampiamente segnalata soprattutto la necessità di varare importanti misure a sostegno del Mezzogiorno, così come numerose sono state le sollecitazioni ad intervenire nel comparto della sanità.

Il seguito della discussione è stato rinviato al pomeriggio.

(La seduta è terminata alle ore 13:16 )



Informazioni aggiuntive

FINE PAGINA

vai a inizio pagina