Giovedì 5 Novembre 2009 - 274ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 09:38)

L'Assemblea del Senato ha proseguito la discussione generale congiunta dei ddl nn. 1791 e 1790, recanti rispettivamente "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2010 e bilancio pluriennale per il triennio 2010-2012" e "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2010)".

Alla discussione hanno preso parte i sen. Vaccari, Vallardi, Torri, Pittoni (LNP), Pignedoli, Leddi, Mazzuconi, Rusconi, Baio, Marcenaro, Mura, Bosone, Sangalli, Vitali, Nerozzi (PD), Caforio, Lannutti, Astore, Mascitelli (IdV), Izzo, Pichetto Fratin, Gentile, Tancredi (PdL) e Pinzger (UDC-SVP-Aut).

L'alternarsi degli interventi dei senatori di maggioranza e di opposizione ha evidenziato una forte divaricazione nel giudizio complessivo sulla manovra finanziaria e sull'azione del Governo, ma ha anche trasversalmente proposto alcune criticità per la cui soluzione è stata auspicata l'approvazione degli emendamenti presentati. Dalla maggioranza è stata sottolineata la positiva esperienza di cui già lo scorso anno ha dato prova l'innovativa impostazione che il Governo ha inteso dare alla gestione dei conti pubblici e che si manifesta anzitutto in una legge finanziaria snella, virtuosa e capace di procedere ad una vera razionalizzazione della spesa. Il Governo ha dimostrato di saper rispondere adeguatamente sia alla gravissima crisi economica internazionale sia alle emergenze nazionali di cui il terremoto in Abruzzo è l'esempio più drammatico e che è stato affrontato dall'Esecutivo con estrema efficacia. I senatori di maggioranza hanno anche dato atto al Governo dello straordinario rigore con cui sono stati gestiti i conti pubblici e della capacità in particolare di garantire adeguati finanziamenti per gli ammortizzatori sociali, ma è stata sottolineata la necessità di interventi più incisivi per agevolare il pieno sviluppo del Mezzogiorno e per sostenere alcuni settori produttivi in difficoltà, magari con una riduzione dell'IRAP che sia realmente proporzionale ai bisogni del Paese.

L'opposizione ha invece denunciato l'assoluta inadeguatezza della manovra finanziaria, che attesta l'immobilismo del Governo e la mancanza di strategie di medio-lungo periodo. A differenza di quanto avvenuto in altri grandi democrazie occidentali, la grave crisi economica, che sta fortemente penalizzando lavoratori, pensionati, famiglie e imprese, non è stata vissuta dal Governo italiano come occasione per rivedere alcuni indirizzi di fondo di politica economica. Nessuna iniziativa è stata assunta in favore della green economy, in direzione di uno sviluppo sostenibile e a sostegno della ricerca. La bassissima crescita del PIL prevista per il 2010 attesta l'insufficiente impatto delle politiche governative, che nulla prevedono per sostenere settori in grave crisi, come il comparto agricolo, il settore della difesa, la sanità pubblica per di più minacciata da inaccettabili tentativi di privatizzazione, l'istruzione pubblica dove si porta a compimento un programma di tagli dissennati di cui già si manifestano le disastrose conseguenze. Manca altresì la necessaria attenzione alle esigenze delle famiglie, così come l'apertura verso una possibile riduzione dell'IRAP appare troppo timida rispetto alla gravità dei problemi che attanagliano le imprese. Neanche gli interventi in favore dell'Abruzzo sono esenti da critiche giacché, al di là della propaganda, si è ancora molto lontani dai risultati attesi in termini di reale ricostruzione.

La seduta pomeridiana è stata anticipata alle ore 16 e la Presidenza ha avvertito che potrà prolungarsi anche oltre il termine originariamente previsto per le ore 20,30.

(La seduta è terminata alle ore 13:20 )



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