Mercoledì 16 Febbraio 2011 - 504ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 16:05)

Il Ministro degli affari esteri Frattini ha reso all'Assemblea del Senato un'ampia informativa sui più recenti sviluppi della situazione nei Paesi del Mediterraneo. Dopo avere fornito indicazioni in merito alle dimensioni del fenomeno migratorio che sta interessando l'Italia negli ultimi giorni, il Ministro ha dato conto degli intensi contatti intrattenuti con i principali Paesi dell'area, a partire dalla Tunisia, primo Stato investito dall'ondata di protesta popolare. L'Italia incoraggia il governo transitorio tunisino, anche attraverso un immediato aiuto d'emergenza di 5 milioni di euro, a proseguire sul cammino delle riforme, della democrazia e verso le elezioni programmate per il prossimo mese di agosto, mentre da parte tunisina è venuto l'impegno a contrastare con ogni strumento legale il traffico degli esseri umani. Finora è mancata una risposta internazionale ed in particolare europea, con il rischio di vincolare l'UE ad una mera politica di reazione, di difesa, di sicurezza e di protezione, quando invece occorre un nuovo patto mediterraneo per la stabilità, per la sicurezza e per la prosperità; in tal senso, l'occasione adatta potrebbe essere rappresentata dalla Conferenza internazionale di Cartagine del prossimo marzo da cui potrebbe prendere forza l'idea di un vero e proprio piano Marshall europeo per sostenere Paesi le cui economie hanno subito danni gravissimi per effetto delle ultime rivoluzioni pacifiche. Il Ministro ha altresì informato circa gli incontri avuti con i Capi di Stato di Siria e Giordania che hanno avuto per oggetto l'opportunità di un processo rapido di riforme per modernizzare due Paesi chiave per la stabilità del Mediterraneo e del Medio Oriente. Ovviamente l'Italia è in continuo contatto anche con le autorità egiziane, anzitutto con il vice presidente Souleiman e con il segretario generale della Lega araba, i quali hanno fornito rassicurazioni circa il processo riformatore in atto, in particolare attraverso il lavoro del comitato per le riforme costituzionali che ha ricevuto il mandato di completare gli emendamenti costituzionali in 13 giorni e di preparare il referendum popolare sulle modifiche costituzionali nei prossimi tre mesi. Restano comunque forti le preoccupazioni per la situazione economica egiziana.

Il successivo dibattito, cui hanno preso parte i sen. Divina, Maraventano, Bodega (LNP), Bonino, Tonini (PD), Bettamio, D'Alì (PdL), Pedica (IdV) e Serra (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-Io Sud-MRE), ha fornito l'occasione per esprimere opposte valutazioni sulla politica estera del Governo fondata più su rapporti bilaterali che su azioni comuni europee, sull'efficacia delle norme relative ai fenomeni migratori, sulle modalità con cui si affronta il problema degli sbarchi di clandestini.

Il Senato ha quindi definitivamente convertito in legge, con modificazioni, il decreto legge 29 dicembre 2010, n. 228 recante proroga degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia (ddl n. 2537).

A nome dei rispettivi Gruppi, i sen. Galioto (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-Io Sud-MRE), Torri (LNP), Pinotti (PD) e Cantoni (PdL) hanno dichiarato voto favorevole alla conversione del decreto, mentre in senso contrario si è espresso il sen. Caforio (IdV). I sen. Perduca e Poretti (Radicali nel PD) hanno infine annunciato la loro non partecipazione al voto.

(La seduta è terminata alle ore 19:55 )



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