Martedì 3 Maggio 2011 - 547ª Seduta pubblica (Pomeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 17:09)

Il Senato ha avviato la discussione del Documento di economia e finanza 2011 (Doc. LVII, n. 4).

Il relatore, sen. Massimo Garavaglia (LNP), nel sottolineare come esso venga presentato per la prima volta quale atto iniziale del nuovo ciclo di finanza pubblica concordato in sede europea, ne ha richiamato l'architettura interna, suddivisa in tre distinte sezioni, il programma di stabilità, il programma nazionale delle riforme e le analisi di finanza pubblica. Il Documento si innesta in un quadro macroeconomico condizionato dalla pesante eredità del forte rallentamento economico del 2009, ma non mancano segnali positivi per il futuro. L'anno 2010 ha evidenziato un risultato migliore dell'indebitamento netto in rapporto al PIL, il deficit scenderà sotto la soglia del 3 per cento nel 2012, mentre nel 2014 è previsto il raggiungimento di un livello prossimo al pareggio di bilancio. Per raggiungere tali obiettivi non saranno necessarie manovre correttive per gli anni 2011 e 2012, mentre nei due anni successivi si prospetta una correzione pari al 2,3 per cento del PIL. Permangono motivi di preoccupazione, dall'impatto dell'invecchiamento della popolazione sulla spesa pubblica alle incertezze del settore bancario e finanziario, alle incognite dei debiti sovrani, ma l'Italia è rimasta al di fuori di operazioni speculative anche grazie alla saggia politica di rigore sui conti pubblici e alle caratteristiche patrimoniali di famiglie ed imprese. Il Governo si impegna a mantenere il prelievo fiscale al livello del 2010 e il federalismo fiscale contribuirà a raggiungere gli obiettivi della lotta agli sprechi e alle inefficienze e dell'incentivazione delle realtà territoriali più virtuose.

Il relatore di minoranza, sen. Morando (PD), ha invece sottolineato come il Documento costituisca un'occasione persa a causa soprattutto dell'incapacità del Governo di garantire contenuti reali ad un percorso di correzione dei conti pubblici che appare condivisibile nella sua entità, ma che nell'interpretazione dell'Esecutivo non va oltre l'adesione passiva al Patto Euro Plus. Il Governo mostra tutta la sua debolezza e precarietà, finendo persino per violare apertamente la legge di contabilità stante la mancata indicazione di quale sia il contributo alla manovra del sistema delle autonomie. Di conseguenza, la riduzione della spesa corrente non si determinerà nel 2013 e 2014 e l'obiettivo del pareggio di bilancio non verrà conseguito, mettendo a rischio la stabilità del sistema Italia e la sua credibilità nel contesto europeo e globale. Tutto ciò dipende essenzialmente dallo stato di paralisi in cui versa il Governo, squassato dalle polemiche sulla situazione in Libia, diviso tra violenti critici e acritici difensori del Ministro dell'economia, confuso per l'impossibile coesistenza di visioni culturali e politiche inconciliabili in tema di Europa, di immigrazione e di politiche per attrarre gli investimenti diretti esteri. Una debolezza che si riverbera sul programma nazionale di riforma, di fatto privo di ogni incisività.

Considerazioni critiche sugli interventi previsti o mancanti nei diversi comparti sociali ed economici e sui riflessi negativi sul sistema delle autonomie locali sono emersi negli interventi dei senatori di opposizione in sede di discussione generale, mentre i senatori di maggioranza hanno espresso il loro pieno appoggio al Documento e alla politica economica del Governo. Nel corso della discussione sono intervenuti i sen. Agostini, Incostante, Vitali, Bassoli, Bastico (PD), Lannutti, Li Gotti (IdV), De Angelis (FLI), Vicari, Fleres (PdL), Baio (API) e Pinzger (UDC-SVP-Aut-UV-MAIE-VN-MRE). Il seguito della discussione è stato rinviato a domani.

Nel corso della seduta si è sviluppato un dibattito sul nuovo calendario adottato a maggioranza dalla Conferenza dei Capigruppo. Il sen. Belisario (IdV) ha infatti contestato la decisione di non tenere sedute di Assemblea nel corso della prossima settimana, decisione invece considerata positiva ed in linea con la prassi dagli altri Gruppi parlamentari in considerazione degli impegni che attendono i senatori in vista dell'imminente ed estesa tornata elettorale amministrativa.

In apertura di seduta la sen. Bonfrisco (PdL) aveva ricordato la figura del sen. Giuseppe Maggiore ad un anno dalla scomparsa.

(La seduta è terminata alle ore 20:03 )



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