Venerdì 11 Novembre 2011 - 636ª Seduta pubblica (Antimeridiana)

(La seduta ha inizio alle ore 10:40)

Il Senato ha approvato il ddl n. 2968, nel testo proposto dalla Commissione, recante disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2012). Approvato anche il ddl n. 2969 recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2012 e il bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014.

I relatori, sen. Fantetti (PdL) e Massimo Garavaglia (LNP) hanno illustrato i contenuti dei provvedimenti che delineano la risposta del Governo alla delicata situazione di crisi economica e politica che attraversa il Paese.

Tra le misure concordate con l'UE e introdotte dal Governo attraverso il maxiemendamento, l'innalzamento dell'età di accesso alla pensione di vecchiaia che salirà senza distinzioni di sesso a 67 anni a partire dal 2026, l'introduzione dal 2013 per gli enti locali di obiettivi annuali finalizzati a contribuire alla riduzione del debito pubblico, le dismissioni degli immobili pubblici e quella dei terreni agricoli di proprietà dello Stato, la mobilità per i dipendenti pubblici in soprannumero e l'applicazione a determinate condizioni della cassa integrazione pari all'80 per cento dello stipendio per massimo due anni, lo sgravio contributivo totale per tre anni a favore degli imprenditori che assumeranno apprendisti, misure di defiscalizzazione per realizzare nuove autostrade, nonché misure di liberalizzazione nel campo delle professioni.

Nel corso della discussione generale congiunta, cui hanno preso parte i sen. Bonino (Radicali nel PD), Vicari, Saltamartini, Pichetto Fratin (PdL), Fleres (CN-Io Sud-FS), Mascitelli (IdV), Vaccari (LNP) e Agostini (PD), il giudizio sui documenti in esame si è alternato alle considerazioni relative alla fase politica in atto; ne sono emerse differenti posizioni circa la risposta più opportuna da dare alle aspettative degli italiani e dei mercati. Analisi diversificate sono state esposte in merito agli argomenti di più scottante attualità politica: l'attribuzione di responsabilità per l'attuale condizione di stallo politico e di allarme economico; la scelta fra l'opzione del ricorso immediato alle urne e quella del varo di un Governo in grado di rassicurare i mercati; il diverso giudizio sulla validità del ricorso ad esecutivi tecnici; le priorità cui ispirarsi nella necessaria azione di risanamento e di rilancio.

In sede di dichiarazioni di voto finali congiunte, hanno dichiarato il voto favorevole dei rispettivi Gruppi il sen. Viespoli (CN-Io Sud-FS), che ha ribadito la necessità di più vigorose politiche a sostegno del Mezzogiorno e che ha espresso soddisfazione per l'inserimento nella legge di stabilità di alcune misure da tempo sollecitate, il sen. Paolo Franco (LNP), che ha evidenziato l'impegno e la coerenza dimostrati dalla sua parte politica nell'arco della legislatura ed ha lamentato come la nuova fase politica sembra volersi fondare sul mancato rispetto della sovranità del popolo, e il sen. Gasparri (PdL), che ha rivendicato come le scelte economiche effettuate dal Governo in un periodo di gravissima crisi globale abbiano consentito di raggiungere importanti risultati che assicurano all'Italia fondamentali economici virtuosi al di là del disfattismo interessato delle opposizioni. Favorevole anche il voto annunciato per senso di responsabilità dal sen. Del Pennino (Misto), che ha precisato che esso non va inteso come fiducia nei confronti dell'Esecutivo.

La non partecipazione al voto, decisa per il bene del Paese e per accelerare la chiusura della fase politica incarnata dal Presidente Berlusconi, è stata annunciata dai sen. Pistorio (MPA-AS), che ha sottolineato i rischi della progressiva cessione di sovranità nazionale e che ha indicato nel principio ineludibile dell'equità sociale e territoriale la strada da seguire nell'immediato futuro, dal sen. Baldassarri (Terzo Polo:API-FLI), che ha espresso amarezza e grave preoccupazione per le conseguenze della sordità manifestata dal Governo negli ultimi mesi rispetto alle indicazioni provenienti dalle opposizioni ma anche ottimismo per la strada indicata dal Capo dello Stato, dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI), che ha imputato la drammatica situazione dell'Italia alla debolezza politica del Governo Berlusconi da sempre troppo poco in sintonia con l'Europa, e dalla sen. Finocchiaro (PD), che ha sottolineato come il PD, primo partito nel Paese, sia pronto a sacrificare il proprio tornaconto politico per contribuire alla costruzione di una nuova fase che salvi l'Italia attraverso equità, coesione sociale e crescita ed avendo l'Europa come riferimento. Anche il senatore a vita Colombo ha annunciato la sua non partecipazione al voto.

Contrario infine il voto dichiarato a nome del Gruppo dal sen. Belisario (IdV), cha ha sottolineato come la responsabilità della condizione di disastro economico in cui versa il Paese debba ricadere interamente sul Governo Berlusconi e sulla sua maggioranza.

In apertura di seduta, il Presidente Schifani aveva rivolto il caloroso e cordiale benvenuto da parte di tutta l'Assemblea al neosenatore a vita Mario Monti.

Il Senato è convocato a domicilio.

(La seduta è terminata alle ore 15:57 )



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