Il Presidente: Discorsi

"Le sfide del futuro delle telecomunicazioni a 100 anni dal Nobel a Marconi"

9 Novembre 2009

Autorità, Signore e Signori,
Saluto la figlia di Marconi, principessa Elettra e il nipote Guglielmo.
Ancora oggi la figura e la storia di Marconi rappresentano un'eccezionale e feconda sintesi di genio scientifico e spirito imprenditoriale.
La vita di Marconi è esempio e stimolo alle generazioni future, sia per la genialità delle intuizioni che per la tenacia con cui esse sono state portate avanti e concretizzate.
Egli seppe seguire e assecondare la propria vocazione scientifica senza sgomentarsi per gli ostacoli sorti sul suo cammino, e in anni molto lontani da quelli della "globalizzazione" ebbe la capacità di imporsi, con autorità scientifica e capacità pratica, in campo internazionale e di circondarsi di collaboratori stranieri scelti in base alla capacità, merito e passione.

Nato a Bologna nel 1874 da famiglia di proprietari terrieri, con padre italiano e madre irlandese, cominciò giovanissimo a manifestare il suo interesse per le discipline scientifiche, con una intensa attività di autodidatta rivolta principalmente all'elettrotecnica.
A vent'anni iniziò esperimenti sulle onde elettromagnetiche e sulle irradiazioni dei segnali elettromagnetici, realizzati in gran parte nella villa paterna di Pontecchio, vicino Bologna.
Nel 1895 Marconi fece l'esperimento che avrebbe rivoluzionato la sua vita, e innovato il campo delle telecomunicazioni.
Riuscì ad intercettare il segnale irradiato da un apparecchio trasmettitore posto a 2 km di distanza dal ricevitore, nonostante fra i due ci fosse una collina, da allora conosciuta come "la collina della radio". Il segnale - punto, punto, punto - era fatto in modo da corrispondere alla "S" dell'alfabeto Morse.

Aveva inventato la radio e fu definito "il genio italiano che ha dato voce al silenzio".
La scoperta, non valorizzata inizialmente in Italia, ebbe grande rilievo in Inghilterra dove Marconi fu introdotto al British General Post Office ed ebbe l'opportunità di dimostrare l'efficacia della sua grande intuizione, ottenendo molto presto consenso e ammirazione.
Nel 1887, a soli 22 anni, depositò il primo brevetto sul "telegrafo senza fili", e fondò la " Marconi wireless Telegraph Company".
Di fronte a tanti riconoscimenti anche le autorità italiane vollero avvalersi della capacità del giovane scienziato che fu richiesto dal Ministro della Marina Mercantile di condurre esperimenti in Italia.
L'esasperato spirito nazionalistico dell'inizio del Novecento fu però un ostacolo per Marconi, che pensava e lavorava con impronta cosmopolita e internazionale, circondato da collaboratori di ogni parte del mondo, mentre la visione del tempo era diffidente nei confronti di quanto era "straniero".
Nel 1901 venivano ricevuti per mezzo di una cuffia i primi SOS attraverso l'Atlantico: il giovane, non ancora trentenne, si copriva di gloria.

Marconi ricevette la laurea Honoris causa dalla facoltà di Ingegneria di Bologna nel 1904, e molti altri prestigiosi riconoscimenti. Nel 1909 fu insignito del Premio Nobel per la fisica- che oggi ricordiamo- insieme a Karl Ferdinand Braun, con la seguente motivazione: "In riconoscimento dei loro meriti per lo sviluppo della telegrafia senza fili".
Fu il primo italiano ad essere premiato per la fisica e il più giovane in assoluto di tutti i premiati sino ad allora.
Nel dicembre 1914 fu nominato senatore del regno per la ventesima categoria.
Quando il Titanic affondò dopo aver lanciato il primo segnale di SOS via radio, Marconi era a New York e andò al porto ad accogliere i superstiti che gli conferirono poi una targa d'oro in segno di riconoscenza.
Marconi stesso diede un premio al marconista che era rimasto al suo posto a lanciare SOS finchè l'acqua non aveva invaso il ponte.

D'Annunzio lo definì "mago" che col suo potere penetrava nella profondità dei mari.
Nel 1930 accese da Genova le luci del Municipio di Sidney, nel 1931 inaugurò la radio vaticana; nel 1933 iniziò i primi esperimenti sul radar.
Fu presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche ( il CNR) e cercò di garantire all'Istituto una autonomia dal potere politico e dalla propaganda; fu presidente della Regia Accademia d'Italia (attuale Accademia Nazionale dei Lincei) e dell'Istituto Treccani.
Nominato professore di Onde elettromagnetiche all'Università di Roma fece parte del celebre gruppo di Via Panisperna, dove già operava Enrico Fermi.
Nella seconda fase della sua vita Marconi si dedicò allo studio delle onde corte, in particolare sul suo panfilo " Elettra", e a realizzare un primo abbozzo del radar.
Morì il 20 luglio 1937.

Le stazioni radiofoniche di tutto il mondo (un mondo solcato, in quegli anni, da profondissimi contrasti politici ed ideologici) riuscirono ad accordarsi per interrompere contemporaneamente le trasmissioni, e per due minuti l'etere tornò vuoto e silenzioso, come lo era stato prima che un ventenne autodidatta non avviasse, testardamente, i suoi esperimenti sulla telegrafia senza fili nella villa familiare di Pontecchio.
Marconi fu un grande "sistemista", cioè uno scienziato applicativo, capace di coordinare conoscenze e opere proprie e altrui ma anche di fare scelte tecnico-culturali rigorose, sempre accompagnate da una sperimentazione concreta ed efficace che ha fatto da "apripista" alle scoperte del futuro.
Gli furono conferite 16 lauree Honoris Causa, 25 onorificenze, 12 cittadinanze onorarie.
Era un uomo che immaginava l'avvenire scientifico del mondo e che sapeva cogliere le sfide del futuro.

Colpisce, nella vita di Marconi, la circostanza, comune a molti geniali scopritori, di non essere all'inizio ascoltati in patria e trovare aiuto altrove.
Marconi, per esempio, riuscì in virtù del suo legame con l'Inghilterra ad ottenere quei riconoscimenti che meritava in giovane età.
Le carenze del settore della ricerca e dello sviluppo cominciano dall'Unità in poi: l'Italia ha investito sempre molto meno degli altri Paesi industrializzati in questi campi.
Nel nostro Paese i finanziamenti destinati alla ricerca scientifica sono pari all'1,13% del PIL. La media dei paesi europei più sviluppati sia attesta invece al 2%, che diventa 2,98 % in Giappone e 3% negli USA.
Oggi ricordiamo il Nobel ricevuto da Marconi 100 anni fa.
Dal 1975 al 2003 sono stati assegnati agli Stati Uniti 126 Premi Nobel per le scienze, mentre 19 sono andati all'Inghilterra, 16 alla Germania.
All'Italia questo importante riconoscimento scientifico è stato assegnato quattro volte, con gli sperimentatori Dulbecco, Rita Levi Montalcini, Rubbia e Giacconi, che hanno svolto in laboratori stranieri le loro ricerche.

Ma la ricerca scientifica ha una rilevante influenza sui fattori che incidono per costruire un futuro migliore.
Senza una effettiva "cultura del merito" e senza un riconoscimento dei talenti, l'Italia sarà costretta a subire la cosiddetta "fuga dei cervelli".
L'esempio di Marconi ci sprona a fare a fare di più e meglio nella campo della ricerca scientifica, perchè i nostri ricercatori devono avere la possibilità di lavorare e sviluppare le loro intuizioni scientifiche nel nostro Paese e con condizioni sempre più favorevoli.
Anche il Ministro Gelmini ha affermato che la ricerca scientifica e sottofinanziata; si sta facendo molto con l'attuale Governo, per ovviare a questo stato di cose, ma la strada da percorrere è ancora lunga.

L'iniziativa organizzata oggi dalla Fondazione Ugo Bordoni costituisce una preziosa occasione - oltre che per celebrare i cento anni dall'assegnazione del Premio Nobel a Guglielmo Marconi - per fare il punto su tutte le più recenti evoluzioni tecnologiche e normative in materia di comunicazioni, ed interrogarci sulle prospettive future di un settore i cui sviluppi non riguardano soltanto un ambito della conoscenza umana o l'applicazione di una determinata tecnologia.
Non è un caso che questa giornata marconiana si apra con una sezione di contributi che significativamente definisce l'inventore bolognese "l'uomo che ha dato inizio alla modernità".
Nella "società dell'informazione e della comunicazione" nella quale oggi viviamo, l'insieme dei rapporti tra le persone e l'intero assetto sociale e produttivo sono strettamente imperniati sull'uso delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione: questo mondo, allora, più che in ogni altro settore dello sviluppo umano, vive nella modernità e della modernità.

Nel prosieguo della trattazione saranno affrontate delicate ed importanti questioni di sistema, dal rapporto tra società dell'informazione e sviluppo economico alle questioni giuridiche e di governance connesse agli sviluppi delle telecomunicazioni, in un mondo nel quale le barriere, anche tecnologiche, tra i diversi strumenti della comunicazione ed i diversi modi di comunicare sono ormai venute meno.
Il mio auspicio è che, anche nei più recenti sviluppi della società della comunicazione, possano permanere tracce di quello spirito filantropico e visionario che animava la ricerca di Guglielmo Marconi.
È con questo spirito, allora, che rivolgo a tutti i partecipanti a questa importante iniziativa i più sentiti auguri di buon lavoro, a nome mio personale e di tutta l'Istituzione che ho l'onore di presiedere.
Vi ringrazio.



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