Il Presidente: Discorsi

Presentazione alla stampa della XX edizione del concorso nazionale Ercole Olivario

Intervento del Presidente del Senato, Renato Schifani nella Sala Caduti di Nassirya

14 Marzo 2012

Autorità, Signore e Signori, gentili ospiti,
ringrazio per l'invito che mi è stato rivolto a partecipare alla conferenza stampa di presentazione della XX edizione del premio nazionale "Ercole Olivario" che valorizza le eccellenze olearie territoriali.
Saluto la senatrice Colomba Mongiello, segretaria del Consiglio di Presidenza del Senato, che ha promosso questa manifestazione; un saluto a tutti i presenti.
Esprimere apprezzamento per la vostra iniziativa significa dare il giusto riconoscimento ad uno dei prodotti che caratterizzano il Made in Italy.
Il nostro Paese possiede un patrimonio olivicolo di grandissimo pregio.
Come ha ricordato la senatrice Mongiello in una recente intervista, in Italia possediamo più di duecentocinquanta milioni di piante per trecentocinquanta varietà; quarantuno denominazioni di origine protetta e una Indicazione geografica protetta, per una produzione complessiva di olio che sfiora mediamente le cinquecentomila tonnellate.
La produzione olearia è formata da una mappa fitta di imprese e di operatori che coinvolge gran parte delle regioni italiane.
I nostri territori sono una risorsa eccezionale che la produzione olearia mette giustamente in risalto.
Non capita facilmente negli altri settori economici di vedere un sostanziale equilibrio di energie fra nord e sud del Paese, fra regioni pur tanto differenti tra loro.
La filiera dell'olio d'oliva, curata e valorizzata come avviene grazie all'impegno del premio "Ercole Olivario", fornisce l'immagine di un modello di sviluppo in cui la legittima ricerca del profitto degli operatori economici si lega all'attenzione verso i nostri territori e la loro storia alla tutela dell'ambiente, alla cura posta nei confronti del consumatore.
E' un risultato conseguito grazie all'inventiva, alla capacità e alla laboriosità di quanti si dedicano a questo settore e che conferma, se mai ve ne fosse bisogno, quanto l'agricoltura, se valorizzata nel migliore dei modi, rivesta per il nostro Paese un plus valore sul quale continuare a fare affidamento nell'ottica della rinascita economica.
Il premio "Ercole Olivario" ha avuto il merito di sottrarre la coltivazione dell'olivo da un'ingiusta marginalità, in cui era stata relegata da miopi politiche di sviluppo, conferendole una dignità capace di affrontare i mercati.
E' una sfida che in questi venti anni ha dato risultati importanti, a volte oltre ogni ottimistica previsione.
La capacità di integrare pubblico e privato è certamente un modello da seguire anche da parte degli altri ambiti della produzione nazionale.
In un momento di difficile crisi economica come quello che stiamo vivendo, scommettere sulle eccellenze olearie del nostro Paese significa non arrendersi alle difficoltà, non smettere mai di cercare opportunità.
Lo scorso dicembre l'Assemblea di Palazzo Madama ha approvato all'unanimità una mozione per la valorizzazione dei prodotti vitivinicoli e olivicoli italiani.
Un segno di attenzione, un primo passo che dovrà necessariamente proseguire continuando a sostenere questo settore vitale nel territorio nazionale, ma soprattutto nei mercati esteri.
Prodotto principe della nostra terra, motivo di orgoglio per tutti noi, l'olio di oliva è elemento di unione tra nord e sud.
E' un pensiero questo che vorrei sottoporre alla vostra attenzione proprio mentre ci accingiamo a chiudere le celebrazioni per i 150 anni della nostra unità nazionale.
Giungano a voi e a quanti si prodigano per questa iniziativa i miei auguri più sentiti.


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