Il Presidente: Discorsi

Parlamento e politiche pubbliche

9 Marzo 2010

Cari Professori, cari ragazzi,
i lavori d'aula mi impediscono di essere tra voi all'inaugurazione del Master in "Parlamento e politiche pubbliche", che il Senato ha oggi l'onore di ospitare in ossequio alla tradizione che vede questa importante iniziativa di studio prendere le mosse, un anno dopo l'altro, proprio dal cuore dell'Istituzione parlamentare. Avrei voluto parlarvi del ruolo del Parlamento del futuro; mi limiterò a offrirvi uno spunto di riflessione.

Il problema fondamentale che si pone a chiunque abbia a cuore le sorti del Parlamento è naturalmente quello di trovare le modalità per operare - ciascuno nel proprio ordine di responsabilità - affinché le Camere possano continuare a rispondere al ruolo centrale ed imprescindibile ad esse attribuito dalla Costituzione repubblicana, in un contesto nazionale ed europeo assai differente, sotto ogni aspetto, da quello in cui la nostra Carta fondamentale era redatta ed entrava in vigore. E non c'è che una strada: quella di intraprendere finalmente un percorso di riforme istituzionali ampie e condivise.

Tutte le forze politiche concordano ormai sull'indifferibile necessità di consolidare e coordinare, in un quadro costituzionale compiuto, le tumultuose innovazioni vissute dal nostro sistema istituzionale negli ultimi quindici anni: dall'evoluzione in senso maggioritario e bipolare del quadro politico, da cui è disceso un nuovo rapporto tra corpo elettorale ed esecutivi, al consolidamento dell'alternanza al governo del Paese fra coalizioni politiche contrapposte. Dal completamento della riforma federale avviata nel 2001, in un quadro di coesa e solidale responsabilizzazione delle autonomie regionali e locali, agli sviluppi dell'integrazione europea conseguenti all'entrata in vigore del Trattato di Lisbona.

Spero fortemente che si possa registrare tra le forze politiche uno spirito costruttivo in grado di coinvolgere tutte le parti in un percorso riformatore di alto profilo. E' però indispensabile che le singole priorità di riforma siano inserite in un quadro complessivo e coerente di revisione costituzionale, dove sia valutabile con attenzione la circostanza che il Parlamento è un'Istituzione dalla natura essenzialmente duplice: è organo decisionale, dal momento che condivide con l'esecutivo, attraverso la relazione fiduciaria, l'indirizzo politico generale, e partecipa con la sua produzione legislativa all'attuazione del programma di governo; è però, anche, in qualche misura, organo di garanzia, poiché nell'esercizio delle funzioni ispettive e di controllo rende trasparente l'azione dell'esecutivo nei confronti dell'opinione pubblica, e dà voce e luogo istituzionale all'azione quotidiana delle forze politiche di opposizione.

E' ormai maturo il tempo del passaggio dal bicameralismo perfetto al bicameralismo paritario - secondo la felice espressione di Giovanni Spadolini - come prospettiva di un'innovazione coerente e ragionevole dell'architettura costituzionale.

Il significato di questa inaugurazione deve costituire il segno dell'apertura del Senato della Repubblica al contributo di pensiero e di lavoro che i migliori tra voi sapranno offrire in qualità di protagonisti delle complesse sfide poste al Parlamento dal mondo di oggi e di domani.

Con questi auspici, rivolgo a tutti voi, docenti e studenti del Master in Parlamento e politiche pubbliche, un sentito augurio di buon lavoro.



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