Senato TV

Martedì 27 Maggio 2008 alle ore 11:05

7ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro degli affari esteri Frattini ha reso al Senato una dettagliata informativa sui recenti sviluppi della situazione in Libano, da 18 mesi paralizzato da una profonda crisi politica. Il Ministro ha richiamato l'atteggiamento italiano di vicinanza al popolo e al Governo libanesi e di condanna nel contempo di ogni forma di violenza, atteggiamento concretizzatosi sia nella partecipazione diretta ad iniziative internazionali tendenti a facilitare la soluzione della crisi sia nel sostegno alla missione della Lega Araba che di fatto ha consentito la ratifica degli Accordi di Doha grazie ai quali si è già proceduto all'elezione del generale Michel Suleiman alla carica di Presidente della Repubblica; seguiranno la formazione di un Governo di unità nazionale in cui l'opposizione sarà presente in modo da configurare una minoranza di blocco e, nel 2009, nuove elezioni sulla base del ritorno alla legge elettorale del 1960 che consentirà un rafforzamento della rappresentanza parlamentare del partito cristiano. Il Governo italiano, soddisfatto per il raggiungimento degli Accordi di Doha, ribadisce la necessità di garantire piena attuazione della risoluzione 1559 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, condizione essenziale per il consolidamento istituzionale del Libano, e si impegna a favorire il dialogo tra le parti, tenuto conto dell'incognita Hezbollah e dell'evoluzione che assumeranno i rapporti tra il Libano, la Siria e Israele. L'Italia continuerà infine a svolgere la propria missione nell'ambito di UNIFIL2, guidata dal generale Claudio Graziano, che ha finora garantito la creazione di una zona cuscinetto tra le parti in conflitto e che continuerà a perseguire l'obiettivo di garantire sicurezza, sovranità e stabilità al Libano quali precondizioni per la sicurezza dell'intera area e in particolare di Israele.

Le comunicazioni del Ministro sono state quasi unanimemente apprezzate dai senatori intervenuti. La sen. Pinotti (PD) ha invitato a valorizzare ulteriormente il ruolo dell'Europa e la linea di continuità che l'Italia sta garantendo, al di là di inutili polemiche su presunte differenze nella posizione del nuovo Governo rispetto al precedente. A nome dell'UDC-SVP-Autonomie, il sen. D'Alia ha manifestato piena condivisione della linea del Governo e forte gratitudine al generale Graziano e al contingente italiano in Libano. Massimo apprezzamento anche dal sen. Compagna (PdL), che ha evidenziato la necessità di improntare le politiche europee per la stabilità del Libano a principi non egemonici e alla consapevolezza della necessità di disarmare le milizie. Il sen. Pedica (IdV) ha sollecitato il Governo ad agire con il massimo grado di pragmaticità e assecondando le capacità di mediazione da sempre riconosciuta all'Italia. Dal sen. Divina (LNP) è venuto il monito a garantire con ogni mezzo la sicurezza dei soldati italiani prediligendo l'iniziativa diplomatica rispetto ad eventuali scenari di ulteriore rafforzamento della presenza militare. Il sen. Ramponi (PdL) ha in particolare sottolineato come l'impegno della Lega Araba costituisca una garanzia rispetto all'atteggiamento di Hezbollah. Di parere opposto il sen. Perduca (PD) che teme invece nuove minacce alla sicurezza di Israele e lamenta la mancanza di un giudizio politico sul ruolo della Lega Araba da parte del Governo Berlusconi.

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