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Mercoledì 28 Maggio 2008 alle ore 09:34

9ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha commemorato la figura di Aldo Moro in occasione del trentesimo anniversario del suo assassinio e della strage, per mano delle Brigate rosse, degli uomini della sua scorta Raffaele Iozzino, Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera e Francesco Zizzi. Esprimendo il rispetto e la deferente devozione dovuta nei confronti delle vittime di una tragedia che fu tale per l'intero Paese, il Presidente Schifani ha ricordato i concetti chiave dell'esperienza politica e dell'insegnamento di Moro: Stato, diritto, morale. La ricerca del bene, del buono e del giusto nella lezione di Moro pone la vita al centro del pensiero politico, fino a configurare un dovere di vivere quale baluardo della dignità di ciascuno. La sua azione politica, esercitata sotto forma di missione e servizio fino a divenire paradigma della persecuzione, ha esaltato il compromesso come esercizio di dialogo tra le istituzioni e nelle istituzioni ed è stata caratterizzata da scelte eticamente giuste oltre ogni opportunismo, anzi improntate ad un'umanità indice di concretezza dell'agire politico.

Tra ricordi personali, a testimonianza di come il martirio di Aldo Moro segni un cambiamento radicale della società e della storia del Paese, e considerazioni sull'incidenza del suo pensiero nella formazione delle successive classi dirigenti, hanno reso omaggio allo statista democristiano e agli uomini della sua scorta i sen. Finocchiaro, Follini, Zanda e Marini (PD), Mauro e Bodega (LNP), Gasparri, Pisanu e Quagliariello (PdL), D'Alia, Andreotti e Colombo (UDC-SVP-Autonomie), Bugnano e Belisario (IdV), Pistorio (Misto), nonché, a nome del Governo, il Ministro per l'attuazione del programma Rotondi. Il dibattito ha esaltato la dirompente novità del progetto politico moroteo, teso alla pacificazione nazionale e, in sintonia con Enrico Berlinguer, al completamento del percorso verso una compiuta democrazia dell'alternanza, in una parabola culturale e politica che va spiegata e proposta alle giovani generazioni sottraendola alle sterili polemiche sugli ultimi giorni trascorsi in prigionia e restituendo invece il suo insegnamento sul senso del dovere e sul senso alto della laicità della politica. L'eredità di Aldo Moro mantiene inalterata la sua valenza soprattutto nell'indicazione del dialogo come strumento ordinario del confronto politico, del compromesso alto come tramite per la ricerca della verità, del partito politico come canale di partecipazione democratrica e di mediazione tra libertà individuale e autorità sociale. Il ricordo di Aldo Moro, esempio inimitabile di coerenza tra impegno politico, preparazione culturale e fede religiosa e il cui martirio è rivelatore di una transizione ancora irrisolta, non può peraltro prescindere dal senso di colpa collettivo che ne è corollario a causa delle sponde sociali, della comprensione e delle giustificazioni concesse all'epoca al fenomeno terroristico.

Il Senato ha quindi approvato il ddl n. 688, convertendo così definitivamente in legge il decreto-legge n. 61 del 2008 recante disposizioni finanziarie urgenti in materia di protezione civile. Il relatore Molinari (PD) ha indicato i due interventi contenuti nel decreto, da un lato l'incremento di 48,8 milioni di euro del finanziamento ordinario del Fondo per la protezione civile, dall'altro l'agevolazione nella restituzione dei versamenti fiscali e tributari sospesi ai cittadini colpiti dal terremoto in Umbria e nelle Marche del 1997. Gli interventi dei sen. Mariapia Garavaglia, Della Seta, Rusconi e Bruno (PD), Benedetti Valentini, Spadoni Urbani, Valditara, Possa e Fluttero (PdL), Astore (IdV) e Mazzatorta (LNP) hanno evidenziato il riconoscimento unanime della necessità del provvedimento, peralto insufficiente a sostenere l'impatto delle tante emergenze che colpiscono il Paese, a partire dagli incendi boschivi e dai rischi idrogeologici. Il sottosegretario per l'economia e le finanze Casero ha accolto due ordini del giorno che impegnano il Governo a definire un quadro legislativo organico per assicurare uguale trattamento ad analoghe situazioni derivanti da calamità naturali e a ripristinare in futuro le dotazioni di bilancio sacrificate per la copertura del decreto, sacrificio sotteso al voto di astensione dichiarato dalla sen. Sbarbati (PD).

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