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Mercoledì 28 Maggio 2008 alle ore 16:30

10ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha approvato all'unanimità un ordine del giorno bipartisan firmato dai presentatori delle mozioni 1-00003 e 1-00004, ordine del giorno accolto con convinzione dal Governo, così come grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente Schifani. Le due mozioni, partendo dal Primo protocollo aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 1949 contenente disposizioni che vietano attacchi indiscriminati a danno della popolazione civile, chiedono al Governo di assumere, nell'ambito della Conferenza di Dublino che si sta occupando della questione e che si concluderà il prossimo 30 maggio, una posizione favorevole alla messa al bando delle bombe a grappolo e di sviluppare un'adeguata azione diplomatica per coinvolgere in tal senso la comunità internazionale. Le mozioni, in origine differenziate per una sorta di clausola di cautela tesa a condizionare parzialmente l'assunzione della posizione indicata, hanno trovato felice sintesi nell'ordine del giorno che ha adottato le premesse della mozione n. 3 e il dispositivo parzialmente modificato della mozione n. 4 in cui si fa riferimento al rispetto degli impegni internazionali nelle operazioni di pace dell'ONU, dell'UE e della NATO, anche in relazione alle esigenze di integrazione reciproca.

Il Sottosegretario per gli affari esteri Mantica ha garantito il massimo impegno del Governo italiano a sostegno della messa al bando delle cluster bomb in tutte le sedi di confronto internazionale a partire dalla Conferenza di Dublino, seppure in un contesto politico che sconta la posizione di contrarietà su cui sono ancora attestati Stati Uniti, Russia, Cina, India, Pakistan, Israele e Brasile.

Nel corso del dibattito e delle dichiarazioni di voto, in cui sono intervenuti i sen. Peterlini (UDC-SVP-Autonomie), Del Vecchio, Marcenaro e Tonini (PD), Mura e Torri (LNP), Ramponi e Cantoni (PdL) e Giambrone (IdV), si è manifestata unità di vedute sulla necessità che l'Italia condanni nettamente l'uso delle bombe a grappolo e assuma, come già dimostrato nel caso della messa al bando delle mine antiuomo, un ruolo di primo piano nella affermazione di principi di civiltà e di umanità contro strumenti di morte inaccettabili, indipendentemente dal loro significato tecnico e operativo, per la loro capacità di colpire indiscriminatamente e anche in tempi successivi civili inermi, soprattutto bambini.

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