Senato TV

Martedì 8 Luglio 2008 alle ore 11:05

31ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Con la relazione della senatrice Bonfrisco (PdL), il Senato ha avviato la discussione del Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013, su cui sono sate presentate 4 risoluzioni, rispettivamente dai Gruppi IdV, PD, UDC-SVP-Autonomie e PdL, quest'ultima accettata dal Governo. Nell'esprimere un positivo giudizio politico complessivo, anche alla luce della difficile congiuntura economica in atto che impone una sorta di percorso obbligato, la relatrice ha indicato gli obiettivi fondamentali del Documento: ridurre il costo complessivo dello Stato, rendere più efficace l'azione della pubblica amministrazione, ridurre il peso burocratico che grava sui cittadini, spingere l'apparato economico verso lo sviluppo. In particolare, misure specifiche di contenimento della spesa vengono previste nei settori del pubblico impiego, della finanza decentrata, della sanità e della previdenza. Sul versante delle entrate si conferma che la pressione fiscale è destinata a rimanere sostanzialmente stabile intorno al 43 per cento in tutto il periodo considerato.

Il sen. Nicola Rossi (PD), relatore di minoranza, pur convenendo sul quadro congiunturale internazionale negativo posto a premessa del DPEF, ha sottolineato come, a fronte della necessità di andamenti moderati del costo del lavoro purché in un quadro di compatibilità sociale, il Documento non garantisca né la crescita delle retribuzioni nette né l'incremento della produttività del sistema Paese, obiettivo conseguibile solo a patto che vengano portate relamente a termine le riforme di cui l'Italia ha bisogno.

Il dibattito ha fornito occasione ai senatori di maggioranza e di opposizione di evidenziare rispettivamente le misure positive e le lacune del DPEF. I sen. Germontani, Saia, Battaglia, Esposito, Ghigo, Bettamio, Costa, Sanciu (PdL), Vaccari e Alberto Filippi (LNP) hanno espresso giudizi fortemente positivi sul Documento, individuando nell'ampio orizzonte programmatico, nel forte grado di innovazione sostanziale e metodologica e nella capacità di dare corpo alla riforma federale dello Stato le migliori garanzie per conseguire il risultato della crescita economica. Particolare apprezzamento è stato manifestato sulle misure relative all'armonizzazione del regime fiscale delle società cooperative, alla semplificazione normativa e degli obblighi dei contribuenti, alla lotta al disagio sociale e al degrado urbano di cui è testimonianza il piano-casa, alla lotta alle rendite di posizione, alla propensione all'innovazione tecnologica sottesa alla riconsiderazione del nucleare e ai progetti relativi alla banda larga.

Osservando come la manovra economica non risponda né alle esigenze reali del Paese, né alle promesse programmatiche ed elettorali, come dimostra in particolare la prevista invarianza della pressione fiscale, i sen. Mariapia Garavaglia, Della Seta, Ignazio Marino, Marco Filippi, Galperti, Scanu, Carloni, Vitali, Andria (PD), Pardi e Bugnano (IdV) hanno lamentato la condizione di grave disagio cui si condannano le università, la mancanza di misure volte a favorire l'innovazione energetica legata al risparmio e le fonti rinnovabili, l'asservimento ad obiettivi congiunturali del tema del federalismo fiscale che meriterebbe una riforma di più ampio respiro, i tagli e l'assenza di strategia e programmazione nel settore della sanità, l'insufficiente attenzione al processo di internazionalizzazione del sistema produttivo italiano, l'assenza di indirizzi politici e i forti tagli alle dotazioni del Ministero della giustizia inconciliabili con lo stato di emergenza in cui versa il comparto, il sostanziale aumento del carico fiscale e l'assenza di impegni nella lotta all'evasione fiscale, la riduzione delle risorse previste per il comparto difesa e sicurezza, l'insufficiente impegno sui temi legati al settore agroalimentare proprio in un momento di forti turbolenze nei mercati.

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