Senato TV

Martedì 29 Luglio 2008 alle ore 16:45

49ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

In apertura di seduta il Presidente di turno Chiti ha informato circa gli esiti della Conferenza dei Capigruppo che ha riorganizzato i lavori della seduta odierna e di quella antimeridiana di domani al fine di consentire alla Commissione bilancio un approfondito esame del decreto-legge n. 112, collegato alla manovra finanziaria. Il dibattito odierno sulla eventuale promozione di un conflitto di attribuzione sul caso Englaro verrà sospeso dopo le relazioni ed un intervento per Gruppo e potrà riprendere dopo l'esame del collegato; mentre la seduta di domani sarà dedicata alla discussione di ratifiche di accordi internazionali e di provvedimenti per l'istituzione della Commissione di inchiesta sul Servizio sanitario, della Commissione straordinaria per i diritti umani e del Comitato per gli italiani all'estero.

Dopo gli interventi dei sen. Poretti (PD) e Pardi (IdV), che hanno protestato per la mancata costituzione della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e a cui il Presidente ha ricordato che la Commissione RAI è nuovamente convocata per giovedì prossimo alle ore 14, il Senato ha avviato la discussione della relazione della 1a Commissione sulla questione se il Senato debba promuovere conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato innanzi alla Corte costituzionale con riguardo alla sentenza della Corte di cassazione del 16 ottobre 2007 e alle decisioni successive di altri organi di giurisdizione sull'autorizzazione all'interruzione dei trattamenti che tengono in vita Eluana Englaro, che da oltre 15 anni è in stato vegetativo permanente.

La relazione del sen. Vizzini (PdL), sostenuta nei loro interventi dai sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Bianconi (PdL) e Rizzi (LNP), ha evidenziato come, per situazioni non espressamente regolate dalla legge e ancor di più se vengono coinvolti principi costituzionalemte rilevanti, debbano esser ben definiti i confini della discrezionalità ermeneutica del giudice se non si vuole che il suo intervento finisca per essere sostanzialmente di produzione legislativa, invadendo così il campo del potere legislativo. Proprio nel carattere innovativo dell'ordinamento legislativo vigente che assume la sentenza in oggetto si colgono gli estremi per la proposizione di un conflitto di attribuzione tra i poteri dello Stato innanzi alla Corte costituzionale.

I relatori di minoranza, sen. Ceccanti (PD) e Pardi (IdV), premesso che l'oggetto della discussione è se sia legittima una qualsiasi sentenza che intervenga in situazioni di mancanza di disciplina specifica e che in nessun caso la decisione del Senato potrà avere riflessi immediati sul caso Englaro, hanno evidenziato i molteplici motivi che spingono a considerare inammissibile la proposizione del conflitto di attribuzione con riferimento alla questione in oggetto, eventualità che anzi lederebbe il prestigio istituzionale del Parlamento tenuto conto che la presenza di un vuoto legislativo, soprattutto se riferito a diritti fondamentali, non può essere invocata per paralizzare l'attività dei giudici e che, nel caso di specie, le Camere hanno già dimostrato di non voler legiferare sulla materia. Con tali considerazioni hanno concordato i sen. Astore (IdV) e Sanna (PD).

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