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Giovedì 31 Luglio 2008 alle ore 09:34

52ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Governo ha posto la questione di fiducia sull'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo unico del ddl n. 949, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria, gia approvato dalla Camera dei deputati e collegato alla manovra finanziaria. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Vito ha precisato che l'emendamento comprende esclusivamente ed integralmente le modifiche proposte dalla 5ª Commissione permanente del Senato al testo varato dalla Camera e che la fiducia viene posta solo per ragioni di chiarezza rispetto ad un testo che, tenuto conto dei tempi a disposizione, è opportuno non modificare ulteriormente. Di strozzatura del dibattito hanno invece parlato i Capigruppo PD e IdV, sen. Finocchiaro e Belisario.

In precedenza il relatore, sen. Fleres (PdL), aveva dettagliatamente illustrato gli ambiti di intervento del decreto, rilevando come la manovra in esso contenuta costituisca il primo tassello di carattere generale che consegue al programma di Governo e al Documento di programmazione economico-finanziaria, anticipando la legge finanziaria e le grandi riforme che il Paese attende. In sostanza il decreto riprende i quattro obiettivi essenziali dell'azione di Governo, indicati nel DPEF: ridurre il costo progressivo dello Stato; rendere più efficace, chiara e responsabile l'azione della pubblica amministrazione; ridurre il peso della burocrazia sui cittadini; spingere l'apparato economico verso lo sviluppo.

Il sen. Morando, relatore di minoranza, aveva invece fatto riferimento al lavoro svolto dalla Commissione di merito per correggere le più gravi violazioni di regole e procedure e le macroscopiche discriminazioni sociali contenute nel testo trasmesso dalla Camera dei deputati a danno delle componenti più deboli della nostra società, dalle persone anziane prive di mezzi di sostentamento fino ai lavoratori precari. L'impegno dell'opposizione di delineare i termini essenziali di una credibile alternativa di politica economica e di finanza pubblica non ha potuto impedire la decisione di Governo e maggioranza di non cassare definitivamente l'iniqua norma relativa alle cause di lavoro in corso, destinata a censura della Corte costituzionale.

Dopo la sospensione per consentire l'organizzazione della discussione della questione di fiducia, ha avuto inizio la discussione generale nella quale sono intervenuti i sen. Mercatali, Bastico, Vitali, Paolo Rossi, Vita (PD), Carlino e Caforio (IdV) che hanno criticato il provvedimento sia sotto il profilo della sua effettiva necessità e urgenza e per l'inserimento di norme ordinamentali con lo strumento del decreto-legge, sia dal punto di vista delle misure di merito, in particolare, oltre alle note norme antiprecari, i tagli operati alle risorse per le Forze armate e le Forze dell'ordine, per la scuola e l'università e per l'editoria.

In apertura di seduta il sen. Zanda (PD) aveva nuovamente richiesto una informativa urgente del Governo sull'evoluzione della vicenda Alitalia. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento Vito ha manifestato la diponibilità dell'Esecutivo in tal senso.

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