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Mercoledì 1 Ottobre 2008 alle ore 10:01

62ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato la discussione del ddl n. 999 di conversione in legge del decreto-legge n. 134, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi. Il relatore, sen. Paravia (PdL), ha illustrato i contenuti del provvedimento, reso particolarmente urgente dalla crisi dell'Alitalia, che introduce modifiche alla cosiddetta legge Marzano con cui, all'epoca del crack Parmalat, il legislatore intese affrontare il tema del rischio di cessazione di attività di imprese di rilevanti dimensioni onde evitarne il fallimento nell'interesse della collettività.

Il decreto-legge dispone un ampliamento dei destinatari della legge Marzano consentendone l'applicazione anche alle imprese in stato di insolvenza che intendono procedere alla cessione di complessi aziendali in base ad un programma che preveda la prosecuzione dell'esercizio dell'attività di impresa. Rimangono invece invariati i due principali requisiti previsti per accedere all'amministrazione straordinaria: il numero dei lavoratori dipendenti, che non dovrà essere inferiore a 500, da almeno un anno, e l'ammontare dei debiti, che non potrà essere inferiore a 300 milioni di euro. In Commissione sono state approvate alcune proposte di modifica tese a rafforzare il principio di trasparenza e le garanzie a favore dei risparmiatori che hanno investito in titoli e azioni Alitalia.

Dopo la reiezione della pregiudiziale di costituzionalità proposta dalla sen. Bugnano (IdV), contro la quale si è espresso il sen. Malan (FI) mentre il sen. Bianco (PD) ha annunciato ferma opposizione nel merito, in discussione generale sono intervenuti i sen. Marco Filippi, Adamo, Bonino, Sangalli, Donaggio, Armato, Bubbico, Ranucci, Vimercati (PD), De Toni, Bugnano (IdV), Mura, Rizzi, Leoni (LNP), Ciarrapico, Spadoni Urbani, Vetrella, Menardi e Musso (PdL).

Se unanime è stata la soddisfazione espressa per l'accordo che ha scongiurato il fallimento di Alitalia così come trasversali sono state le preoccupazioni manifestate sul futuro di Malpensa, sullo sviluppo di Fiumicino e sul destino dei dipendenti in esubero e dei precari, diversi sono stati i giudizi nel merito del decreto-legge e della vicenda Alitalia nel suo complesso. Da parte dell'opposizione sono venute forti critiche sull'operato del Governo, in particolare del Presidente del Consiglio cui si addossa la responsabilità politica della crisi della compagnia di bandiera alla quale in diversi momenti si è impedito tanto di aderire in condizioni di parità alla partnership con Air France e KLM quanto di accogliere la recente e più vantaggiosa offerta di Air France, il tutto in nome di un'italianità comunque negata dal probabile affidamento della gestione aziendale a mani straniere. E' stata sottolineata inoltre la mancanza di una vera politica industriale di settore, così come è del tutto inadeguato il meccanismo adottato di socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti che collide con le regole di mercato e con le normative antitrust e indebolisce il ruolo dell'Autorità garante. I senatori di maggioranza hanno invece sottolineato l'importanza dell'obiettivo conseguito grazie all'azione pervicace del Governo Berlusconi, malgrado le enormi difficoltà anche a causa della polverizzazione sindacale e dell'atteggiamento non attento alle istanze dei più deboli dimostrate da esponenti politici di centrosinistra e di alcuni sindacati. L'esame del ddl n. 999 proseguirà nella seduta pomeridiana.

In apertura di seduta i sen. Zanda (PD) e Coronella (PdL) hanno manifestato grande soddisfazione per la brillante operazione anticamorra condotta nel Casertano, il sen. Pardi (IdV) ha chiesto chiarezza sul comportamento di alcuni vigili urbani di Parma accusati di aver sottoposto a maltrattamenti e violenze un cittadino extracomunitario, mentre il sen. Lannutti (IdV) ha sollecitato un intervento del Ministro dell'economia per informare il Senato sulla crisi economica mondiale in atto.

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