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Giovedì 2 Ottobre 2008 alle ore 09:38

64ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha approvato in prima lettura il ddl n. 999 di conversione in legge del decreto-legge n. 134, recante disposizioni urgenti in materia di ristrutturazione di grandi imprese in crisi. Il provvedimento, adottato con urgenza sulla scia della vicenda Alitalia, modifica la cosiddetta legge Marzano che disciplina il tema del rischio di cessazione di attività di imprese di rilevanti dimensioni, ampliandone i destinatari a favore anche delle imprese in stato di insolvenza che intendono procedere alla cessione di complessi aziendali in base ad un programma che preveda la prosecuzione dell'esercizio dell'attività di impresa. Al testo sono state apportate modifiche tese a rafforzare il principio di trasparenza e le garanzie a favore dei risparmiatori che hanno investito in titoli e azioni Alitalia.

In sede di dichiarazione di voto finale, il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha annunciato voto di astensione, posto che il Senato viene chiamato di fatto ad una presa d'atto di scelte compiute e sottoscritte altrove. L'interesse nazionale, vero modo di porsi il problema dell'italianità della compagnia di bandiera, impone responsabilità, ma si fa pagare al Paese, ai consumatori, ai contribuenti e al personale dell'Alitalia un prezzo troppo alto, visto che le attività dell'azienda vengono scorporate e cedute, mentre le cosiddette passività sono a carico dello Stato e del contribuente. Quest'ultimo argomento è tra quelli con i quali il sen. Belisario (IdV) ha giustificato il voto contrario ad un provvedimento privo di copertura finanziaria che consente pericolosamente di derogare le normative antitrust prefigurando in futuro un possibile ricorso a tale deroga da parte di altre grandi aziende in crisi, in particolare quelle municipalizzate. Il sen. Cagnin (LNP) ha dichiarato voto favorevole essendo prioritario risolvere il problema economico-finanziario di Alitalia e salvaguardare lavoratori e indotto produttivo, anche se non ci si può esimere da una più ampia riflessione sulla programmazione della rete aeroportuale nazionale e sull'assegnazione delle relative rotte, preoccupandosi anzitutto delle sorti dell'aeroporto di Malpensa, centro nevralgico dei collegamenti nazionali. Il sen. Zanda (PD), pur rivendicando il ruolo svolto dalla sua parte politica per la positiva conclusione della prima fase della vicenda Alitalia, ha dichiarato voto contrario ad un decreto-legge che modifica importanti norme ordinamentali in materia, tra l'altro, di concentrazioni e di responsabilità di amministratori. Soprattutto sono criticabili le modalità adottate che non fanno ben sperare per la delicata futura fase di scelta del partner straniero. Il sen. Grillo (PdL) ha dichiarato il convinto voto favorevole del suo Gruppo, considerando l'approvazione del provvedimento e la vicenda Alitalia nel suo complesso una scommessa vinta di cui andare orgogliosi. E' stata salvata l'italianità della compagnia, un valore che deve coniugarsi con gli interessi reali di un sistema produttivo che va aiutato anche attraverso una nuova politica dei trasporti da varare nel corso della legislatura.

A margine dell'approvazione del ddl n. 999 e con riferimento ad alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio con cui si è annunciato un maggiore ricorso alla decretazione d'urgenza da parte del Governo, il Presidente Schifani ha fornito i dati sulla produttività dell'attività parlamentare in Senato nel primo scorcio della legislatura, decisamente lusinghieri rispetto all'analogo periodo della precedente legislatura. Soddisfazione è stata espressa dai sen. Gasparri (PdL) e Bricolo (LNP) che hanno rilevato come il confronto attesti un maggiore rispetto del Governo Berlusconi verso le istituzioni parlamentari, come dimostrano in particolare i dati relativi al ricorso alla fiducia e alle risposte agli atti di sindacato ispettivo. I sen. Finocchiaro (PD), D'Alia (UDC-SVP-Aut) e Belisario (IdV) hanno invece chiesto un chiarimento in Senato, con l'intervento del Presidente del Consiglio, giacché non sono in discussione le modalità di lavoro parlamentare seguite finora bensì le dichiarazioni del Capo del Governo che ha definito il Parlamento un impaccio per l'azione dell'Esecutivo.

L'Assemblea ha quindi avviato l'esame del ddl n.1018 di conversione in legge del decreto-legge 16 settembre 2008, n. 143, recante interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario. Il provvedimento, che modifica la disciplina del trasferimento d'ufficio dei magistrati e reca una più puntuale disciplina del Fondo unico giustizia, si è reso necessario soprattutto per sopperire alla scopertura dell'organico nelle sedi disagiate.

Dopo la relazione del sen. Mugnai (PdL) e a conclusione della discussione generale, nel corso della quale sono intervenuti i sen. Benedetti Valentini (PdL), Li Gotti (IdV), Mazzatorta (LNP) e Galperti (PD), il seguito della discussione è stato rinviato alla prossima settimana.

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