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Mercoledì 8 Ottobre 2008 alle ore 09:34

68ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha concluso la discussione generale sulla Nota di aggiornamento al DPEF relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009-2013, che ha rappresentato anche l'occasione per approfondire la posizione del Governo in merito alla crisi finanziaria mondiale in atto. Il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas ha assicurato che l'Esecutivo sta adottando tutte le misure atte a tutelare il risparmio e garantire la stabilità dell'economia, sulle quali non sembrano sussistere valide motivazioni di contrapposizione politica. Precisato che i titoli del debito pubblico italiano hanno risentito solo parzialmente della crisi così come limitate sono le conseguenze sul sistema bancario italiano che nel complesso gode di adeguata liquidità, il Sottosegretario ha assicurato che dai Governi dei Paesi dell'Unione e dalle istituzioni europee emerge la ferma volontà di procedere in modo tempestivo e coordinato, riconoscendo un ruolo importante alla Commissione europea ed incrementando il coinvolgimento e la responsabilità della Banca europea per gli investimenti. In particolare si è deciso di applicare in modo flessibile la normativa in tema di aiuti di Stato con riferimento agli intervanti nazionali a sostegno delle banche e di innalzare a 50.000 euro la soglia minima di garanzia dei depositi bancari (in Italia peraltro la soglia è gia di 103.000 euro).

Quanto alla Nota di aggiornamento, il Sottosegretario ha respinto l'ipotesi di una revisione del DPEF posto che gli obiettivi di finanza pubblica sono rimasti invariati malgrado le difficoltà conseguenti alla crisi finanziaria. Il Governo considera la diminuzione della pressione fiscale uno strumento indispensabile ma non sufficiente, ben più efficace risultando lo strumento dell'abbattimento della spesa pubblica.

In precedenza, i sen. Massimo Garavaglia (LNP) e Santini (PdL) e il relatore, sen. Azzollini (PdL), avevano espresso apprezzamento per l'azione del Governo, sottolineando come la riduzione delle stime sia dovuta all'aggravarsi della crisi dell'economia mondiale, all'aumento dei prezzi delle materie prime e alla ripresa della spinta inflazionistica.

I sen. Leddi, Vimercati, Lumia, Giaretta (PD), Mascitelli (IdV) e il relatore di minoranza Morando (PD) hanno sottolineato invece come le previsioni al ribasso delle stime contenute nella Nota attestino il fallimento delle politiche economiche del Governo Berlusconi, che si è finora sostanziata in una serie di tagli non selettivi al bilancio che colpiscono settori vitali, compromettono l'erogazione di alcuni fondamentali servizi pubblici e impoveriscono gli enti locali, senza che nulla sia stato fatto per combattere l'evasione e l'elusione fiscale, per riorganizzare la dinamica della spesa pubblica e per procedere alla promessa riduzione della pressione fiscale. La gravità della crisi economica mondiale necessita peraltro di chiari segnali in grado di restituire fiducia ai cittadini, alle imprese e ai mercati e in tal senso appaiono indispensabili iniziative condivise sul fronte politico nazionale e soprattutto azioni governative coordinate a livello europeo.

Il seguito dell'esame della Nota di aggiornamento è stato rinviato alla seduta pomeridiana.

L'Assemblea ha quindi avviato la discussione generale congiunta dei disegni di legge nn. 1032, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2007, e 1033, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2008, entrambi già approvati dalla Camera dei deputati.

Il relatore sul ddl n. 1032, sen. Pichetto Fratin (PdL), premesso che per l'ultima volta il rendiconto è riclassificato per centri di spesa, giacché il prossimo lo sarà per missioni e programmi, ha illustrato i principali dati contabili ed ha sottolineato l'incremento delle entrate tributarie tra il 2006 e il 2007, rilevando la necessità di ridurre strutturalmente la quota di residui attivi. Quanto al conto del patrimonio, si rileva con preoccupazione un incremento delle passività finanziarie e quindi del debito dello Stato.

Il relatore sul ddl n. 1033, sen. Massimo Garavaglia (LNP), ha rilevato che con l'assestamento peggiora il saldo netto da finanziare (a causa di una riduzione delle entrate finali per un aumento delle spese correnti e degli interessi sul debito dello Stato), il risparmio pubblico e l'avanzo primario, con un conseguente aumento del ricorso al mercato. Le variazioni negli stanziamenti per missioni e programmi sono relative soprattutto alle relazioni finanziarie con le autonomie locali, al diritto alla mobilità e all'istruzione scolastica. Quanto ai residui, alcuni importi hanno un impatto diretto analogo a quello registrato negli anni precedenti, mentre altri hanno un impatto indiretto variabile nel tempo e pertanto di difficile prevedibilità.

Dopo gli interventi in discussione generale dei sen. Nicola Rossi, D'Ubaldo (PD), Spadoni Urbani (PdL), Lannutti (IdV) e Alberto Filippi (LNP), il seguito dell'esame è stato rinviato alla seduta pomeridiana.

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