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Giovedì 9 Ottobre 2008 alle ore 09:19

70ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Ministro dell'economia e delle finanze Tremonti ha riferito all'Assemblea del Senato sugli sviluppi della crisi finanziaria in atto, assicurando preliminarmente che sin dalle prime ore i Governi e le autorità monetarie europei hanno mantenuto contatti quotidiani e sistematici che, se non hanno permesso di accogliere l'ipotesi, avanzata dalla Francia e dall'Italia, di attivare un fondo europeo parallelo a quello statunitense, hanno però consentito a ciascun Paese dell'Unione di adottare misure differenziate ma coordinate e convergenti verso l'obiettivo comune di garantire stabilità al sistema bancario attraverso massicci aiuti di Stato non più considerati vietati data la gravità della situazione. In tale ottica di contributo alla soluzione di una crisi proteiforme e segmentata, si inserisce il decreto-legge prudenzialmente e tempestivamente emanato dal Governo malgrado l'Italia non presenti particolari anomalie tanto da potersi affermare che nessuna banca nazionale subirà fallimento.

Esso garantirà anzitutto stabilità al sistema bancario con una procedura che prevede l'intervento statale solo su imput delle banche interessate o della Banca d'Italia, con un ingresso di capitale pubblico che non comporterà un impegno gestionale da parte del Governo, che presupporrà un'uscita che assicuri un adeguato capital gain alla mano pubblica e soprattutto che sarà condizionato alla corretta gestione aziendale; in tal senso il Ministro ha sostenuto la necessità di sopprimere, pena le sue dimissioni, la norma inserita con un emendamento al decreto Alitalia che, se interpretato estensivamente, potrebbe azzerare le responsabilità dei manager delle grandi imprese in crisi.

In secondo luogo sarà assicurata liquidità al sistema economico; in tal senso è stata modificata la procedura di immissione da parte della Banca centrale europea che ha accantonato il sistema fondato sulle aste in favore di una procedura più diretta e continua di immissione per un periodo che presumibilmente durerà almeno un anno.

Infine, occorre restituire fiducia ai cittadini e ai risparmiatori, ricordando anzitutto che tra i Paesi europei l'Italia ha il più alto livello di garanzia dei depositi bancari, che fin dallo scorso luglio è al lavoro il Comitato per la stabilità finanziaria appositamente istituito e che le autorità di controllo assicurano che banche italiane godono di un sufficiente grado di patrimonializzazione e di liquidità.

Confermate, alla luce della dimensione del debito pubblico, la necessità per l'Italia di applicare rigorosamente il Patto europeo di stabilità e di crescita e l'impossibilità di assumere a livello nazionale politiche di deficit pubblico, il Ministro ha concluso il suo intervento rivendicando la lungimiranza della decisione di anticipare a luglio la manovra finanziaria e ringraziando l'opposizione, anche a nome del Presidente del Consiglio, per l'attenzione riservata al decreto.

La sen. Finocchiaro (PD) ha manifestato apprezzamento per il messaggio di rassicurazione al Paese e ha auspicato attenzione ai suggerimenti dell'opposizione, chiedendo in particolare di insistere senza rassegnazione con i partner europei per la costruzione di un sistema europeo di vigilanza sulle attività delle banche e di rivedere la politica economica del Governo con l'inserimento di misure anticicliche. Il sen. Ciampi (Misto) ha rivolto un messaggio di fiducia ai cittadini italiani nei confronti di un sistema bancario italiano sostanzialmente stabile, mentre il sen. Lannutti (IdV), pur apprezzando il decreto-legge, ha lamentato la mancanza di dati e indicazioni precise sul destino degli investimenti e dei risparmi degli italiani. Il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) ha diffidato dall'assumere misure in sanatoria delle malefatte compiute dal management ed ha invocato un nuovo sistema di regole nazionali e internazionali. Apprezzamento per il decreto è stato manifestato dal sen. Pistorio (MPA), che ha invocato norme rigorose che garantiscano l'accertamento delle responsabilità. Il sen. Massimo Garavaglia (LNP) ha auspicato un anticipo dell'ulteriore e necessario taglio del tasso di sconto da parte della BCE, tasso cui peraltro sarebbe opportuno fare riferimento nel rapporto tra banche e imprese al posto di quello Euribor. Infine, il sen. Baldassarri (PdL), nel riconoscere i meriti del Governo che ha saputo interpretare adeguatamente tempi e metodi di intervento, ha rilevato l'opportunità di politiche di contenimento degli effetti della crisi finanziaria che pongano al centro le famiglie nel rapporto con il fisco e le piccole e medie imprese nel rapporto con le banche.

Il Senato ha quindi approvato il ddl n. 1018 di conversione in legge del decreto-legge n. 143, recante interventi urgenti in materia di funzionalità del sistema giudiziario. A sostegno al provvedimento, che modifica la disciplina del trasferimento d'ufficio dei magistrati e reca una più puntuale disciplina del Fondo unico giustizia, si sono espressi i sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Li Gotti (IdV). Mazzatorta (LNP), Casson (PD) e Centaro (PdL).

L'Assemblea ha quindi proceduto alla ratifica di una serie di accordi internazionali, approvando definitivamente i seguenti ddl: n. 1054, di ratifica ed esecuzione del Protocollo Aggiuntivo alle Convenzioni di Ginevra del 12 agosto 1949, relativo all'adozione di un emblema aggiuntivo (Protocollo III), fatto a Ginevra l'8 dicembre 2005; n. 1051 di ratifica ed esecuzione del Protocollo n. 13 alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, relativo all'abolizione della pena di morte in qualsiasi circostanza, fatto a Vilnius il 3 maggio 2002 (con conseguente assorbimento del ddl n. 853); n. 1052 di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dominicana sulla promozione e protezione degli investimenti, fatto a Santo Domingo il 12 giugno 2006; n. 1055 di ratifica ed esecuzione dell'Emendamento alla Convenzione di Basilea del 22 marzo 1989 sul controllo dei movimenti transfrontalieri pericolosi, approvato dalla Terza Conferenza delle Parti con decisione III/1 del 22 settembre 1995; n. 1053 di ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Nuova Zelanda riguardante lo svolgimento di attività lavorativa da parte dei familiari conviventi del personale diplomatico, consolare e tecnico amministrativo, fatto a Roma il 4 dicembre 2003, con Scambio di Note integrativo, fatto a Roma il 2 e 7 novembre 2006.

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