Senato TV

Mercoledì 22 Ottobre 2008 alle ore 16:02

75ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato la discussione del ddl n. 1108 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 137 recante disposizioni urgenti in materia di istruzione e università, già approvato dalla Camera dei deputati. L'esame del provvedimento è stato preceduto da un dibattito, cui hanno preso parte i Presidenti di tutti i Gruppi parlamentari, innescato dalla sen. Finocchiaro (PD) che ha stigmatizzato le affermazioni rese dal Presidente del Consiglio in merito al possibile intervento delle forze dell'ordine per impedire le occupazioni delle scuole, dichiarazioni lesive dell'autonomia degli istituti scolastici e in grado di prefigurare scenari inquietanti e possibili infiltrazioni inquinanti. Per il sen. Belisario (IdV) tutto si inscrive in un contesto più generale di deriva autoritaria del Governo, cui i cittadini e la sua parte politica si opporrano manifestando nelle piazze. Le affermazioni del Presidente Berlusconi sono state giudicate esagerate dal sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) che ha ammonito circa possibili strumentalizzazioni irresponsabili su un tema che invece merita un confronto serio ed approfondito. Il sen. Gasparri (PdL) ha richiamato la disponibilità manifestata in sede di Conferenza dei Capigruppo per un dibattito ampio e articolato che non può subire ulteriori ritardi. Di medesimo avviso il sen. Bricolo (LNP), che si è rammaricato dell'atteggiamento polemico dell'opposizione che ha invitato a confrontarsi nel merito dei tanti problemi della scuola e delle famiglie.

L'esame del provvedimento, che avverrà in assenza di un relatore a causa della mancata conclusione dei lavori in Commissione, è stato introdotto dal Presidente della Commissione istruzione, sen. Possa (PdL), che ha brevemente richiamato i principali contenuti del decreto-legge: l'introduzione di azioni di sensibilizzazione e formazione del personale finalizzate all'insegnamento di conoscenze in tema di cittadinanza, Costituzione e Statuti regionali, le norme relative alla valutazione del comportamento e a quella sul rendimento scolastico degli studenti, la previsione dell'insegnante unico nella scuola primaria, le norme in materia di adozione dei libri di testo e di graduatorie ad esaurimento.

Si è quindi aperta l'ampia parentesi dedicata alle pregiudiziali di costituzionalità, risultate poi respinte, nel corso della quale i sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut), Giambrone (IdV), Zanda, Rusconi, Casson, Bastico, Soliani, Serafini e Mariapia Garavaglia (PD) hanno lamentato la disomogeneità dei contenuti del decreto, l'assenza dei requisiti di straordinaria necessità e urgenza, la contraddittorietà di norme inserite in un decreto-legge di cui però si differisce l'entrata in vigore al prossimo anno scolastico, il mancato rispetto dell'autonomia scolastica e di quella di Regioni e autonomie locali. Di opposto tenore gli interventi dei sen. Mazzatorta (LNP) e Malan (PdL) che hanno contestato la contraddittorietà delle argomentazioni svolte dall'opposizione, come sempre vittima di un patologico quanto infondato pregiudizio di superiorità culturale, per denigrare un intervento riformatore che garantisce invece una migliore organizzazione della scuola e un più pieno esercizio del diritto allo studio.

Sugli aspetti di merito del decreto sono quindi intervenuti, in sede di discussione generale, i sen. Colli, Valditara, Butti, Vicari, Spadoni Urbani, De Eccher (PdL), Ceruti, Perduca, Granaiola, Vita, Adamo (PD) e Pardi (IdV).

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