Senato TV

Martedì 20 Gennaio 2009 alle ore 16:05

127ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

L'Assemblea del Senato ha concluso la discussione generale sul ddl n. 1117, collegato alla manovra finanziaria, di delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, esaminato congiuntamente al ddl n. 316, d'iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia, recante nuove norme per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, e al ddl n. 1253, d'iniziativa dei sen. Finocchiaro (PD) ed altri, recante delega al Governo in materia di federalismo fiscale.

Gli interventi in discussione generale, aventi per oggetto il testo licenziato dalle Commissioni 1a, 5a e 6a riunite, profondamente modificato rispetto al disegno di legge originale, hanno evidenziato una sostanziale condivisione dell'importanza e della necessità della riforma, pur fondandosi su opposti giudizi in merito agli interventi legislativi susseguitisi nelle ultime legislature che hanno portato alla riforma del Titolo V della Costituzione varato dal centrosisnistra e alla riforma costituzionale voluta dal centrodestra e poi bocciata in sede di referendum confermativo.

I sen. Morando, D'Ubaldo, Stradiotto, Baio, Giaretta, Milana, Barbolini, Cabras, Bastico, Fontana, Bosone (PD), Lannutti, Pardi, Astore, Mascitelli, De Toni (IdV), D'Alia e Cuffaro (UDC-SVP-Aut) hanno sottolineato i miglioramenti al testo ottenuti in virtù dell'accoglimento di numerose modifiche proposte dall'opposizione, ma ne hanno anche evidenziato i limiti. Se è positivo il superamento del criterio della spesa storica attraverso l'individuazione di un costo e fabbisogno standard cui devono tendere le amministrazioni regionali e locali nell'esercizio delle rispettive funzioni così da eliminare sprechi e spese gonfiate, occorre però assumere a base della legge annuale di stabilità della finanza pubblica un piano di convergenza che aggiorni sistematicamente gli obiettivi di fabbisogno ottimale standard per quantità e qualità dei servizi essenziali. Inoltre, il federalismo fiscale non potrà dispiegare pienamente i suoi effetti senza che nel contempo venga portato a termine un disegno riformatore anche sul fronte istituzionale, in particolare con l'istituzione del Senato federale. La gravissima crisi economica e sociale in atto evidenzia altresì la mancata previsione nella delega di quelle risorse aggiuntive che invece già si manifestano come indispensabili, così come neccessario appare uno sforzo di semplificazione per evitare che in sede di attuazione si corra il rischio di creare intrecci di competenze tra diversi livelli istituzionali. Segnalate infine l'incostituzionalità di alcune disposizioni rispetto alle previsioni degli Statuti regionali speciali e l'incoerenza con i provvedimenti fin qui assunti dal Governo in tema di abolizione dell'ICI, di finanziamento all'Alitalia e di disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese.

I sen. Vaccari, Bodega, Leoni, Alberto Filippi, Mauro (LNP), Pastore, Poli Bortone, Germontani, Ghigo, Cursi, Colli, D'Ambrosio Lettieri, Izzo, Saro, Fleres e Baldassarri (PdL) hanno osservato come la riforma costituisca un fondamentale traguardo che pone al centro del sistema pubblico il cittadino, in tal modo avvicinando i cittadini alle istituzioni e rendendo omologhi il centro di spesa ed il centro di entrata secondo un principio di libertà e di democrazia. Il federalismo fiscale solidale spezza la spirale di irresponsabilità morale e politica che ha portato a livelli catastrofici e immorali il debito pubblico ed elimina le enormi sperequazioni che, a causa della necessità di ripianare i debiti delle amministrazioni meno virtuose, caratterizza la spesa dello Stato nelle diverse realtà territoriali. Avvicinare il luogo in cui viene effettuato il prelievo fiscale a quello in cui le stesse risorse vengono impiegate incentiva il senso civico dei cittadini e aumenta la loro sensibilità nella lotta all'evasione fiscale e agli sprechi. Il federalismo fiscale è dunque strumento principe di realizzazione di democrazia economica, purché l'assegnazione delle risorse ai diversi livelli istituzionali avvenga in un contesto di definizione dell'ammontare complessivo del gettito fiscale.

Le repliche dei relatori e del Governo sono state rinviate a domani.

Fine pagina

Vai a: