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Martedì 27 Gennaio 2009 alle ore 10:33

133ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

In apertura di seduta il Senato ha celebrato il Giorno della memoria a 44 anni dall'entrata delle truppe alleate ad Auschwitz che svelò al mondo lo sterminio perpetrato nei lager nazisti. Il Presidente Schifani ha invitato a non stancarsi di denunziare il sentimento antisemita purtroppo crescente anche in Italia e spesso mascherato sotto forma di antisionismo, spronando in particolare le giovani generazioni a conoscere e a non dimenticare. Anche per il sen. D'Alia (UDC-SVP-Aut) permangono sacche di antisemitismo e xenofobia da non sottovalutare ed anzi da respingere e reprimere. Il sen. Giambrone (IdV) ha sottolineato come il ricordo costituisca un imperativo laico per garantire la sopravvivenza del mondo all'odio e alla violenza e per far germogliare nei giovani il seme della tolleranza, della cooperazione e della pace. Il sen. Bodega (LNP) ha evidenziato il carattere non rituale del Giorno della memoria giacché la ferita inferta allora appare ancora profonda e non rimarginata, anzi alimentata da nuovi fondamentalismi. Per il sen. Zavoli (PD) esiste un dovere etico a non cancellare la certezza della colpa e la memoria della sofferenza, tanto più nell'attuale società dove la banalizzazione della vita e della morte rischia di estendersi alla storia. Il sen. Malan (PdL) ha infine rilevato come oggi, grazie all'odio di pochi e all'indifferenza dei più, nei confronti degli ebrei e di Israele si ripetano errori che in passato condussero all'olocausto ed ai quali occorre ribellarsi combattendo ogni negazionismo ed ogni fanatismo.

Il Senato ha quindi ripreso l'esame del ddl n. 1315 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, nel testo già approvato dalla Camera dei deputati, recante misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro, occupazione e impresa e per ridisegnare in funzione anticrisi il quadro strategico nazionale, sul cui articolo unico di conversione il Governo ha posto la questione di fiducia.

Nel corso della discussione i sen. Vimercati, Fontana, Baio, Donaggio, Armato, Scanu, De Castro (PD), Carlino, Lannutti, Pardi (IdV) hanno ribadito le ragioni dell'opposizione a sostegno del giudizio fortemente negativo nei confronti del decreto-legge, del tutto insufficiente ad affrontare la crisi economico-sociale in atto la cui gravità tenderà ad aumentare nel prossimo futuro. L'inidoneità delle misure proposte emerge in particolare dalla mancata considerazione della caduta del potere d'acquisto di salari e pensioni che sta portando ad un grave peggioramento delle condizioni di vita di molte famiglie italiane. Lamentata anche la degenerazione dei rapporti tra Parlamento e Governo di cui il ricorso eccessivo alla decretazione d'urgenza e alle questioni di fiducia è testimonianza. Di tenore opposto l'intervento del sen. Vaccari (LNP) che ha sottolineato i numerosi interventi proprio in aiuto delle fasce più deboli della popolazione, a corollario di un'azione di Governo avviata con grande anticipo rispetto ad altri Paesi.

Le dichiarazioni di voto e la votazione finale del provvedimento si terranno nel pomeriggio a partire dalle ore 18.

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