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Giovedì 29 Gennaio 2009 alle ore 09:45

137ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Approvando con una votazione a scrutinio segreto un ordine del giorno presentato dal sen. De Gregorio (PdL) e da altri senatori in difformità dalle conclusioni della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, il Senato ha deliberato di rinviare, fino a quando non sia stato conseguito un accertamento con autorità di cosa giudicata sui fatti oggetto del relativo procedimento penale, l'annullamento dell'elezione del sen. Nicola Paolo Di Girolamo (PdL). La vicenda prende le mosse dal ricorso presentato dal signor Raffaele Fantetti, primo dei non eletti nella ripartizione Europa, che ha eccepito la mancanza dei requisiti di eleggibilità del sen. Di Girolamo nella circoscrizione estero. La relazione della Giunta dà conto del complesso iter della vicenda, nel corso della quale sono intervenute le autorità consolari ed è stata anche sollevata una questione di costituzionalità della norma della legge n. 459 del 2001 in tema di presentazione dei contrassegni e delle liste per l'attribuzione dei seggi da assegnare nella suddetta circoscrizione. La Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari ha ritenuto manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale ed ha proposto l'annullamento dell'elezione del sen. Di Girolamo.

In apertura di seduta, dopo che i relatori, sen. Augello (PdL) e Li Gotti (IdV) si erano rimessi alla relazione scritta, il Capogruppo del PDL Gasparri ha avanzato una questione sospensiva proponendo un rinvio della decisione del Senato giacché i fatti in ordine ai quali è stato aperto il giudizio di contestazione sono anche oggetto di un procedimento penale pendente nei confronti del sen. Di Girolamo, sulla cui richiesta di arresto l'Assemblea si è già in passato pronunziata in senso contrario. I sen. Sanna, Legnini, Finocchiaro, Ceccanti, Lusi, Follini, Zanda, Micheloni (PD), Belisario e Lannutti (IdV), oltre che contestare l'ammissibilità della questione sospensiva, ne hanno evidenziato il carattere dilatorio finalizzato ad un interesse politico che rischia però di mettere a repentaglio il prestigio e la dignità istituzionale della Giunta, appalesandosi come una tale forzatura degli istituti giuridici posti a garanzia dei parlamentari da costringere una parte dell'opposizione ad ipotizzare l'avvio di una battaglia per la loro revisione. Al contrario, i sen. Quagliariello, Compagna, Pastore e De Gregorio (PdL) hanno richiamato le ragioni di opportunità e le esigenze di prudenza che devono spingere ad accogliere la proposta di rinvio, da valutare secondo parametri di ordine garantista e non certo come messa in discussione dell'ottimo lavoro svolto dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari.

Dopo le dichiarazioni di voto contrarie dei sen. Belisario (IdV), Finocchiaro (PD) e Pinzger (UDC-SVP-Aut), quella a favore del sen. Gasparri (PdL) e la dichiarazione di non partecipazione al voto del relatore Augello (PdL), l'Assemblea ha respinto la proposta di questione sospensiva ed è passata al merito delle conclusioni della Giunta, a favore delle quali sono intervenuti i sen. Sanna, Casson (PD) e Belisario (IdV), mentre in senso contrario hanno svolto considerazioni i sen. Compagna, Orsi, Malan, Pastore, Vetrella, De Gregorio (PdL) e Cuffaro (UDC-SVP-Aut).

Il Senato ha quindi approvato la proposta della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, assunta all'unanimità, di dichiarare l'insindacabilità, ai sensi dell'articolo 68, primo comma, della Costituzione, delle dichiarazioni rese dal senatore Garraffa che formano oggetto di un procedimento civile pendente presso il Tribunale di Palermo.

L'Assemblea ha infine deliberato a favore della costituzione in giudizio del Senato della Repubblica per resistere in un conflitto di attribuzione sollevato dal Tribunale di Ancona in relazione ad un procedimento civile riguardante Augusto Cortelloni, senatore all'epoca dei fatti.

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