Senato TV

Martedì 3 Febbraio 2009 alle ore 11:07

139ª Seduta pubblica

Comunicato di fine seduta

Il Senato ha avviato l'esame del ddl n. 1333 di ratifica ed esecuzione del Trattato di amicizia, partenariato e cooperazione tra la Repubblica italiana e la Grande Giamahiria araba libica popolare socialista, fatto a Bengasi il 30 agosto 2008, già approvato dalla Camera dei deputati. Il Presidente della 3a Commissione, sen. Dini (PdL), ha illustrato il provvedimento, invitando l'Assemblea a valutare il significato politico del Trattato, che rende l'Italia il primo Paese ex coloniale che riconosce con chiarezza le responsabilità del passato in modo da fondare su basi solide un rapporto privilegiato per il futuro. Il Trattato propone una cooperazione italo-libica volta al rafforzamento della pace, della sicurezza e della stabilità nell'area del Mediterraneo. Oltre che impegni reciproci a non ricorrere alla minaccia o all'impiego della forza, a non ingerire negli affari interni, a ricercare soluzioni pacifiche delle controversie e a rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali, il Trattato prevede progetti infrastrutturali finanziati dall'Italia con un intervento di 250 milioni di dollari in venti anni, consente ai cittadini italiani espulsi in passato di ottenere visti di ingresso in Libia senza limitazioni, impegna le parti a raggiungere una soluzione per i crediti vantati dalle aziende italiane, disciplina un nuovo partenariato bilaterale per dare impulso alle relazioni politiche, alla cooperazione scientifica, culturale, economico-industriale ed energetica e alla collaborazione nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti, all'immigrazione clandestina, nonché nei settori della difesa e nei rapporti parlamentari e tra enti locali. Nel ddl di ratifica sono poi contenute misure per l'istituzione di un'addizionale IRES a carico di determinate società e il riconoscimento di un ulteriore indennizzo ai titolari di beni, diritti e interessi sottoposti in Libia a misure limitative.

In discussione generale, i sen. Valli, Maraventano (LNP), Livi Bacci, Marinaro, Marco Filippi, Marcenaro (PD), De Eccher, Gallo e Ciarrapico (PdL) hanno espresso un orientamento favorevole alla ratifica, sottolineando l'importanza storica del Trattato e la possibilità di avviare un nuovo rapporto di partenariato e di amicizia con conseguenze positive sui numerosi fronti tradizionalmente oggetto di contenzioso. Gli interventi hanno però costituito occasione per evidenziare anche aspetti su cui permangono perplessità e dubbi riferiti anzitutto alla reale intenzione libica di applicare le misure previste, a partire da quelle di cooperazione per il controllo dei flussi migratori. Servirebbe altresì maggiore chiarezza rispetto alla copertura finanziaria, alla compatibilità tra il quadro di alleanze internazionali e l'asserita indisponibilità del territorio italiano per atti ostili alla Libia, alla condizione degli italiani che, seppure in un contesto coloniale, hanno comunque contribuito allo sviluppo del Paese africano prima di subire provvedimenti di espulsione e di negazione di loro diritti; occorrerebbero infine maggiori garanzie in tema di forniture energetiche e di cooperazione industriale. In ragione di tali perplessità, viste come possibili fonti di nuove conflittualità, i sen. Bonino (PD) e Pedica (IdV) hanno espresso contrarietà alla ratifica del Trattato, anche alla luce della condizione di mancato rispetto dei diritti umani in Libia e della tradizionale posizione del Governo libico a favore della distruzione dello Stato d'Israele.

Conclusa la discussione generale, il seguito dell'esame del ddl è stato rinviato alla seduta pomeridiana.

In chiusura di seduta i sen. Perduca e Poretti (PD) hanno denunciato la campagna di aggressione in atto ai danni dell'onorevole Bernardini e dell'ex parlamentare D'Elia a seguito della visita effettuata in carcere la scorsa settimana per verificare le condizioni di detenzione di alcuni detenuti accusati di gravi reati. Il sen. Saltamartini (PdL) ha contestato l'iniziativa richiamata considerandola un inaccettabile attacco alle forze dell'ordine la cui correttezza nell'occasione non può essere messa in discussione, mentre il sen. Pedica (IdV) ha sottolineato come sarebbe stato più opportuno mostrare solidarietà alle vittime di quei gravi reati.

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